Nel trading Time-frame indica un arco temporale, letteralmente sta per cornice o intelaiatura di tempo.
Il trading time indica così proprio la cornice temporale del nostro grafico.
Decidendo un trading time frame la piattaforma ci restituirà un’intelaiatura data dal combinato dei diversi prezzi assunti dal titolo per l’orizzonte temporale prescelto.
Perché è così importante impostare il giusto timing nel trading?
Serve per non diventare schiavi del trading, il time frame adatto a voi, vi permette di operare con successo riducendo il margine di errori.
Soprattutto, se non si è ancora esperti, impostare il giusto trading time può fare la differenza.
Esistono 2 tipi di time frame nel trading:
- time frame corti
- time frame lunghi
Approfondiremo ora cosa sono i time frame corti, i loro vantaggi e svantaggi e poi faremo lo stesso con i time frame lunghi.
Una volta conosciute le differenze e i pro e contro di ogni trading time frame, capiremo qual è il più interessante e importante, e almeno per me il migliore.
Iniziamo con lo scoprire i time frame corti e poi approfondiremo i lunghi attraverso casi concreti e “tratti da una storia vera”.
Time frame Corti
I timeframe corti indicano periodi di tempo brevi che permettono di fare un’operatività intraday.
Cos’è il time frame intraday?
Operare intraday significa comprare e vendere nella stessa giornata, qui trovi l’approfondimento: Come Fare Day Trading.
Si possono utilizzare anche per alcune strategie più lunghe, ma solitamente non superano mai il periodo di 1 o 2 giorni.
I trading time frame corti più utilizzati sono diversi e sono:
- 60 minuti
- 30 minuti
- 15 minuti
- 10 minuti
- 5 minuti
- 1 minuto
I time frame al di sotto di 30 minuti definiscono una particolare attività chiamata scalping.
Questi trading time frame brevissimi, oltre ad una grande “euforia”, richiedono molta abilità e velocità.
Per timeframe di 1 -5 minuti in realtà la maggior parte dell’operatività è lasciata ai robot automatici, lasciamoli a loro o ai terminator dei titoli.
Come funzionano i time frame corti
Ma vediamo come funziona e cosa ci appare se incorniciamo il nostro grafico su time frame brevi, lo faremo con un esempio concreto.
Questo è come appare un grafico con timeframe di trading 1 minuto di IntesaSanPaolo.
Ogni barra, ogni candela aggrega le informazioni di trading 1 minuto.
In questo grafico è ben visibile come il grafico occupa tutto il foglio, tutta l’area bianca coprendo un arco temporale di 24 ore.
Continuiamo nella nostra analisi con casi concreti di trading time corti.
Nel time frame a 5 minuti sempre di IntesaSanPaolo si osserva come nuovamente le barre occupano tutta l’area del grafico e ci permette di avere un grafico che riporta un arco temporale più lungo, in questo caso 2 giorni e mezzo.
Come è ben visibile dalla barra in basso segnalato dalla seconda freccia questa volta in verde che riporta le ore del giorno, si parte dalle 16:00 del 6 novembre e si arriva alle 18:00 dell’8 novembre.
Se passiamo ad un grafico ad un’ora vediamo come esso continui a prendere sempre tutta l’area del foglio, ma che di nuovo l’arco temporale complessivo è molto più ampio
Parte, ad esempio, dal 26 di ottobre all’8 di novembre, racchiudendo così ben due settimane su una sola schermata.
Ogni candela di questo grafico racchiude l’andamento dei prezzi di un’intera ora.
Riducendo il trading time frame, tuttavia, aumenta il “rumore”, ossia tutte le oscillazioni casuali e irrilevanti, di minore importanza, che generano falsi segnali e possono indurci in errore.
Questo rumore rappresenta informazioni errate, o meglio movimenti randomici che sono informazioni casuali e che non ci interessano, anzi ci fanno solamente dei danni.
Questi movimenti randomici possono infatti essere l’influsso di rumors o di attacchi e movimenti speculativi che possono danneggiare molto la nostra strategia.
Per capire meglio come funzionano i time frame corti e coglierne vantaggi e svantaggi analizziamo nel complesso i tre grafici ora analizzati.
Il primo grafico, quello con time frame ad 1 minuto, ci riporta livelli di prezzi che oscillano tra 2,01 e 2,08.
Se prendo il grafico a 5 minuti ho un range di prezzi maggiore, che va da 1,95 a 2,08.
Lo stesso avviene con il grafico ad 1 ora, anche in questo caso il range di prezzi è più ampio con un movimento verticale più grande da 1,90 a 2,09.
Di conseguenza ecco una prima regola per il trading time frame.
Con i trading time brevi catturi movimenti più piccoli di prezzo, di conseguenza catturando movimenti più piccoli si è costretti ad usare size più grandi e fare più operazioni.
Non è chiaro?
Un altro esempio di trading time frame brevi
Se possiedi un capitale di 10.000 euro catturi movimenti del valore di 0,5%.
Investendo 1.000 euro per ogni operazione si guadagnano 5 euro, in percentuale ciò corrisponde allo 0,05%.
Se si investe 10.000 euro ad operazione, e si catturano sempre movimenti del valore di 0,5%, si otterranno guadagni pari a 50 euro ossia lo 0,5% del nostro capitale.
Uno zero in meno che fa molta differenza e conferma la regola vista sopra sulle size e il numero di operazioni maggiori richieste dai trading time corti.
Quando scendiamo molto con i time frame anche i guadagni saranno molto ridotti, costringono per avere ritorni interessanti di dover usare delle size, delle somme, molto più elevate e fare anche molte più operazioni.
Aggiungendo tasse, commissioni e trade chiusi in perdita, capite bene che non vale la pena fare tutto questo sforzo, trading time frame può non essere quello adatto a voi.
Non contenti?
Ovviamente vi ricordo che, investendo più capitale per ogni singola operazione, anche il profilo di rischio aumenta.
Un movimento rapido e improvviso contro la direzione potrebbe causare perdite ingenti.
Basta veramente poco, non solo informazioni negative, ma anche una piccola distrazione o qualche contrattempo personale o esterno, pensate se va via la connessione…
Trading time frame corti, i pericoli e come gestirli
Ricapitoliamo con i timeframe corti siamo costretti ad analizzare e prendere decisioni in fretta a mercati aperti.
Ecco le criticità emotive che comporta adottare timeframe corti:
- maggiori errori
- maggiore ansia e pressione
- maggiore stress
A mercati aperti, fare le operazioni rapidamente, e voler avere piene informazioni di maneggiare size più grandi, sono tutti elementi che ci mettono ansia e stress, a lungo andare ciò logora la vostra salute mentale e il vostro benessere totale.
Altro fattore, spesso nascosto o non detto, ma che per sincerità e lealtà ci teniamo a dire, è che quella che inizia come un’attività di trading può diventare anche un gioco d’azzardo.
Il passo è breve e può avvenire inconsapevolmente anche nell’arco di una stessa giornata.
Tale fenomeno è stato ampiamente studiato e verificato.
Per la vostra sicurezza e quella dei vostri cari, fate attenzione.
A volte devo essere un po’ il vostro grillo parlante, ma ve lo dico perché mi è capitato.
Con la leva in una giornata su Unicredit mi sono giocato tutto.
Se conoscete la mia storia sapete bene com’è andata.
Pensavo fosse tutto sotto controllo, ma all’improvviso per l’insieme di diversi elementi è finita, ho cominciato a perdere fino a bruciare tutto, 10.000 euro in un solo giorno.
Perciò, siccome i vostri guadagni sono importanti, e ancor di più la vostra sanità mentale, state attenti.
Utilizzate psicologia e disciplina, sono forse i due elementi più difficili da padroneggiare e richiedono tempo per essere acquisiti.
Posso insegnarvi tutte le trappole emotive da evitare, ma poi un po’ di tempo è necessario per riconoscerle e saperle aggirare.
Se vi lasciate assorbire in maniera eccessiva ciò che è prima di tutto una passione, rischia di diventare un lavoro da dipendente.
Con 10 ore di lavoro quotidiano, ma senza ferie, malattia, assicurazioni sanitarie e previdenza.
Si inizia alle 9:00 con borsa italiana e poi alle 14:00 con gli USA e la notte con i mercati asiatici e magari alle 3:00 vi ritrovate svegli per controllare cosa accade sul Nikkei e non far perdere i vostri titoli.
Non è sostenibile sul lungo tempo e neanche sul breve, vi logora.
Si può ben dire che, di conseguenza, fare trading su periodi brevi diventa time consuming.
Con time consuming intendo proprio che consuma il vostro tempo con non grandi ritorni e dovete stargli molto appresso.
Pensate, se un giorno avete un contrattempo oltre al contrattempo e ad andare in paranoia per la giornata persa, rischiate anche di bruciare alcune posizioni.
Vuoi scoprire i 6 step per fare trading in sicurezza e fare profitti senza perdere il capitale?
I vantaggi dei time frame di trading corti
Ricapitoliamo tutti gli svantaggi legati nel trading time frame corto:
- logorante e stressante
- alto rischio
- time consuming
Oltre a questi svantaggi, i time frame hanno però anche il vantaggio di chiarire meglio i punti di ingresso e uscita.
Sono poi utili sul mercato del Forex e delle commodity, perché sono più volatili e non orari di apertura e chiusura.
Vediamo ora però i time frame lunghi, quali sono i principali svantaggi e vantaggi per poi scegliere quale time frame adoperare per operare al meglio.
Quali sono i trading time frame lunghi
I time frame lunghi sono l’opposto di quelli corti e permettono un’operatività che copra orizzonti temporali di medio lungo periodo.
In questo caso i tipi di trading time frame lunghi più adoperati sono:
- giornaliero
- settimanale
- mensile
Graficamente parlando, cosa significa?
Significa che ogni barra, ogni nostra candelina soffierà una giornata se giornaliero, o ancora racchiude un’intera settimana se ha un time frame settimanale.
Il timing per guadagnare con il trading
Alle 3 tipologie di trading time frame lunghi si legano perciò 3 diversi stili di trading:
- Day Trading
- Position Trading
- Swing Trading
Oltre il day trading esistono il position trading e lo swing trading.
Cos’è il position trading
Il position trading è il trading di posizione punta molto sull’operatività di lungo termine.
Si acquistano azioni i cui prezzi mostrano di essere all’interno di trend rialzisti di lungo termine (possibilmente all’inizio o nella parte centrale del trend) con lo scopo di mantenerle per molti mesi o anni oppure finché non si ha l’evidenza che il trend sia cambiato.
Swing trading
Lo swing trading invece è uno stile che si colloca a metà tra il day trading e il position trading.
È uno stile di trading di medio termine che mira a sfruttare dei rapidi ed ampi movimenti dei prezzi.
Una posizione di questa natura può durare da 5 giorni fino ad 1 mese (raramente raggiunte i 2 mesi): l’obiettivo di questa operatività è quella di conseguire importanti profitti superiori al 10% per ciascuna operazione.
Un day trader invece deve prendere continuamente decisioni rapide a mercati aperti.
In pochi secondi deve capire il trend, deve decidere quando comprare, immettere l’ordine, decidere quando tagliare le perdite oppure prendere profitto.
Finito un trade non ha tempo di analizzarlo, ma deve subito prepararsi per una nuova operazione.
La calma e la tranquillità sono lussi che non si possono permettere.
Capirete perciò che il trading di breve termine è uno stile adatto solo ai veri professionisti con anni di esperienza alle spalle e metodi collaudati nel tempo.
I day traders devono essere anche emotivamente freddi e devono avere una disciplina solida, oltre ad essere rapidi nel ragionamento e nell’esecuzione.
Il miglior time frame per un principiante?
Quello che tutti i traders alle prime armi dovrebbero fare è iniziare dal trading di lungo termine e man mano che imparano e migliorano il proprio stile ed approccio, avvicinarsi allo swing trading e poi al day trading.
Più l’arco temporale si riduce e più il trading diventa frenetico, maggiore sarà il livello di difficoltà.
Una position o uno swing trader ha tutta la libertà di operare a mercato chiuso decidendo con calma dove investire, cosa fare e come farlo.
Può decidere livelli di acquisto, stop loss e take profit in tutta calma. Può scegliere il capitale da investire senza alcuna fretta. L’impatto emotivo e psicologico sarà minimo.
E allora perché iniziare dal trading di breve termine?
Prendetevi tempo, iniziate con calma dallo swing o, meglio ancora, dal position trading.
Analizzate i vostri trader e imparate dai vostri errori. Affinate la vostra tecnica e, man mano che avrete successo ed esperienza, potrete cimentarvi progressivamente nel day trading che ti invito ad approfondire qua: Day trading cos’è
Se con time frame corti è possibile operare in parte anche sul giornaliero, ciò è del tutto impossibile con time frame più lunghi.
Ma vediamo ora di fare un confronto tra i due e di cogliere quelle che sono le principali differenze.
Un esempio di time frame di trading lunghi
Per farlo buttiamoci con l’operatività e andiamo a vedere cosa accade su un grafico giornaliero attraverso un esempio concreto.
Rimaniamo sempre sul titolo preso a riferimento di questo articolo e, dunque, ecco il grafico giornaliero di IntesaSanPaolo.
Osservate bene, l’arco temporale è molto più lungo.
Parte da giugno 2018 e arriva a novembre 2019.
L’intero foglio riporta un grafico che riassume l’andamento del titolo in un anno e mezzo.
Cosa accade ai nostri livelli di prezzi?
Sono simili o diversi rispetto agli intervalli visti per i trading time frame più brevi?
Fermatevi un attimo per leggerlo.
Sorpresi? Qui abbiamo un range di prezzo che va da 1,9 a 3,15.
È un range molto elevato.
Curiosi? Continuiamo il trading time frame che è più ampio, per esempio un trading time settimanale.
Soffermatevi di nuovo sul grafico in basso.
Vedete, adesso ogni candela corrisponde a una settimana e l’intera schermata ci restituisce un grafico che mostra un orizzonte temporale che incornicia la situazione di addirittura tre anni.
Parte dal 2016 e arriva ad oggi.
E i prezzi? Qui il range va da 1,5 ad anche il 3,5, copre un movimento di addirittura il 100% di variazione del titolo.
Vediamo, infine, cosa succede se si prende come riferimento un time frame di un mese.
Ecco il grafico come sempre per IntesaSanPaolo.
L’orizzonte temporale rappresentato sullo schermo arriva addirittura a 13 anni!
Si ottiene un’analisi di lungo periodo del titolo adottando questo trading time frame.
Osservando invece i prezzi si vede come il range, sempre a fianco, è ancora più ampio, si toccano minimi di 0,5 per poi in passato, invece, posizionarsi su posizioni addirittura di 6.
Guardate come si è mosso nei diversi anni.
Notate qualche altra differenza oltre ai range?
Si vedono in maniera molto più facile quelli che sono i trend principali e si riducono i falsi segnali.
Rispetto ai grafici con periodi più brevi, in questo tipo di timeframe, infatti, si annullano, o meglio, si silenziano molto di più i rumori di fondo, con trend molto più puliti e identificabili.
Più rumore c’è, più si ascolta male o sorgono errori di comprensione, vi è mai capitato?
Rischiate di incorrere nel famoso detto: “prendere fischi per fiaschi”.
Voi volete ascoltare la voce del mercato, ma per il troppo rumore non riuscite a coglierla al meglio, riducendo il rumore capirete meglio cosa il mercato vi sta dicendo o almeno tenta di dirvi.
Con i time frame più lunghi si catturano movimenti più ampi di prezzi.
Lo abbiamo visto molto bene analizzando i diversi range sui grafici.
Di conseguenza, all’opposto dei time frame più corti, questi movimenti più ampi ci consentono di usare somme, size più piccole e ridurre il numero delle operazioni. Facciamo di nuovo un esempio numerico.
Riprendiamo i nostri 10.000 euro.
Se catturiamo movimenti del 50% e investiamo 1.000 euro, per ogni operazione guadagniamo 500 euro, un ritorno quindi del 5% sul capitale e non dello 0,5 come in precedenza, perché terremo una posizione su più tempo.
Anche tasse, commissioni e rischi di errori, di conseguenza, si abbassano e di molto.
Se fate poi 100 operazioni invece di 5.000 e spendete 1 euro di commissioni per ogni operazione, capite che anche i costi si riducono e aumentano i guadagni.
Riducendo così la dimensione e il numero di operazioni guadagnerete tempo e correrete anche meno rischi.
Se si verificano improvvisi movimenti contro la nostra direzione non comporterà perdite ingenti come con size, invece molto ampie.
Oltre a questi aspetti più tecnici, operando con time frame lunghi ho tutto il tempo per analizzare il titolo, studiarlo nel tempo, fare demo o confrontarlo con altri titoli.
Operando, sfruttando anche i mercati chiusi e, consapevole di avere giorni o settimane se non mesi, anche ansia e stress sono più controllabili.
Ho tutto il tempo di ragionare e fare ipotesi, strategie e lasciare fuori impulsività ed emotività.
I vantaggi dei time frame lunghi
Ecco, dunque, i vantaggi dei time frame lunghi:
- minori errori
- meno stress
- meno ansia e pressione
- rischi inferiori
Di conseguenza, anche il rischio di farlo diventare una malattia, un gioco d’azzardo viene molto ridotto.
Non rischiamo di trasformare il trading in una slot machine, perché viene meno la soddisfazione immediata e ancora di più la voglia di riscattarsi immediatamente dalle perdite e recuperare tutto e subito.
In tutto questo i time frame lunghi sono molto meno time consuming perché non si deve stare fissi davanti al computer o al telefono a controllare i prezzi.
Lasciamo che soldi, tempo e mercati lavorino per noi.
Trading time frame, un esempio reale
Il tempo per fare un’analisi è lo stesso, indipendentemente che sia un grafico trading 1 minuto o 1 giorno, ma rendimenti e validità di quell’analisi possono essere però sensibilmente diversi.
Analisi e trade fatti su un solo minuto durano altrettanto poco, e di solito consegnano altrettanti pochi rendimenti.
Facciamo un veloce esempio su situazioni reali.
Ecco un’operazione su time frame di 5 minuti su Tandem Diabetes.
Siamo riusciti a fare il 4% in due giorni.
Ma cosa succede se avessi utilizzato un time frame più lungo?
L’operazione perfetta NON esiste… O forse sì 😉
L’operazione perfetta nel trading, come ho spiegato in molti articoli e video, non esiste.
Ma posso dire che forse, questa volta, nella sua imperfezione quest’operazione si avvicina veramente alla perfezione.
Infatti, oggi (22 Giugno 2018) abbiamo venduto Tandem Diabetes Care Inc (TNDM), non solo io ma tutti i miei clienti.
Operazione fatta in REALE!
Vediamo l’operazione nel dettaglio:
Com’è stata eseguita questa operazione con un ritorno del 540%? Quali sono stati i dubbi durante lo svolgimento dell’operazione e quali sono state le cose che potevano essere fatte meglio?
Prima di procedere a rispondere a questi quesiti devi sapere che anche in un’operazione da +540% ci sono state delle cose che potevano essere fatte meglio.
Ecco il grafico con time frame giornaliero che abbiamo mantenuto su Tandem Diabetes.
Notate la differenza, tenendo time frame giornalieri su un solo titolo, in quattro mesi siamo riusciti a fare il 500%, ma come detto si poteva fare meglio.
E da qui potresti pensare: “Ma allora se lo sapevi perché non hai fatto meglio?”
Riportare ogni passaggio in questo articolo sarebbe riduttivo, perché non potrei farti vedere nei dettagli tutto lo sviluppo della mia migliore operazione di trading.
Per questo motivo ho deciso di spiegarti ogni singolo dettaglio regalandoti questo video.
Un consiglio: non guardare questa operazione dal lato del profitto, ma guardarla dal punto di vista tecnico e fondamentale per capire come si piramida e gestisce un’operazione.
I vantaggi dei time frame lunghi
Ricapitoliamo quelli che sono i vantaggi di trading time frame lunghi:
- rendimento superiore
- impatto commissionale inferiore
- precisione di esecuzione minore
- validità dell’analisi maggiore
- minore impegno
Anche questi però hanno uno svantaggio, ossia necessitano di molta pazienza e orizzonti temporali più ampi.
Conosciuti i diversi time frame trading potrebbe esserti sorto il dubbio, in particolare sui time frame lunghi, di quale differenza esiste tra investing e trading? E se è meglio investing o trading?
Meglio investire o fare trading?
Partiamo dagli elementi in comune e proseguiamo analizzando in dettaglio le differenze tra trading e investimenti per arrivare ad una risposta.
Per ciò che attiene l’investimento è scontato, ma necessario ripeterlo, ci riferiamo all’investimento di tipo finanziario.
Ci sono diverse forme di investimento come quello in beni mobili e tangibili o quello in attività e servizi più intangibili.
Se siete qua, e continuerete a leggere, state investendo su voi stessi, saggia decisione.
Entrambi, investimento e trading, necessitano di un piccolo capitale finanziario per poter essere messi in pratica. Se l’investing rimane più un elemento a protezione del capitale, le aspettative per entrambi è anche nell’accrescere questo stesso capitale nonostante il rischio sia diverso.
Non c’è da dire che gli investimenti differiscano anche per il soggetto che li mette in atto.
Se un privato o un ente istituzionale o un’azienda. In questo caso gli strumenti sono i medesimi ciò che li differenzia sono le finalità dietro le scelte di investimento.
Molto spesso quando si hanno dei risparmi da parte o si inizia a lavorare se vi sono le possibilità di risparmiare si tende a mettere da parte un piccolo gruzzoletto in modo da riutilizzarlo o usarlo in situazioni di emergenza.
Tuttavia, l’inflazione tende ad erodere lentamente tale somma, grande o piccola che sia.
Investimenti e trading permettono di ovviare all’erosione del capitale da parte dell’inflazione e farlo incrementare, ma ci sono delle differenze, capiamole meglio.
Differenze concettuali
Investimento e trading si differenziano prima di tutto per:
- obiettivo
- tempo
- rischio
Ognuno di questi tre elementi è diverso e ciò è determinato in parte anche dalla metodologia delle due alternative.
Cogliere queste differenze ed essere chiari fin da subito su tali elementi automaticamente ci porta a prendere la scelta migliore per l’impiego dei propri soldi.
L’investimento si adatta molto bene per un obiettivo di protezione di patrimonio mentre il trading per un incremento molto più consistente.
Di conseguenza fa trading chi ha solitamente capitali minori e necessita o vuole incrementi più elevati.
L’investimento, invece, ben si adatta a chi ha patrimoni elevati e non gli interessano incrementi superiori quanto non perdere e proteggere ciò che possiede.
Di conseguenza nel trading il tempo prende a riferimento periodi di breve termine e media durata mentre gli investimenti amano e danno i loro frutti nel lungo periodo o addirittura nel lunghissimo.
Pensate ai fondi pensione o ad alcuni fondi comuni americani che hanno durata ventennale o quarantennale.
Proprio per obiettivo e tempo differente anche il rischio è diverso.
Nel trading il rischio è molto alto.
Si può perdere anche il 30-40% di quanto investito e nel peggiore dei casi e in chi fa trading in maniera sbagliata si possono perdere tutti i soldi.
È una possibilità concreta e se siete alle prime armi non rischiate inutilmente.
Nell’investimento il profilo di rischio dati gli orizzonti temporali più lunghi e la finalità di protezione più che di rivalutazione portano questa componente ad essere più contenuta.
Considerando anche gli ampi capitali impiegabili e diversificabili rende l’investimento meno rischioso.
Così investendo il profilo di rischio può essere del 5-15% annuo, se fosse più alto avremmo dei seri problemi.
Per definizione il trading è rischioso ma si può gestire questa componente seguendo specifiche regole che ne abbassano e modellano il profilo di rischio.
Il profilo di rischio può così in entrambe essere alzato ad abbassato mettendo in atto attività più prudenti sia nel trading sia nell’investimento.
Ne consegue anche che attuando comportamenti meno attenti o meno consapevoli ed informati il rischio e le possibilità di perdita crescono in maniera sensibile per entrambi.
Per questo prima di decidere se sia meglio fare trading o investire bisogna porsi una serie di domande o porle al proprio consulente finanziario che ci segue.
Vuoi scoprire i 6 step per fare trading in sicurezza e fare profitti senza perdere il capitale?
Differenze strategiche
Il trading e l’investimento si differenziano molto anche per il tipo:
- di strategia da impiegare
- di rendimento
Il trading si basa su una strategia del tipo “Buy and Sell”, si compra e si vende o nello stesso giorno o nei giorni successivi seguendo specifiche strategie.
L’investimento al contrario prevede l’acquisto e il possesso per un termine più lungo del prodotto più adatto.
Predilige dunque una strategia “Buy and Hold”, il mantenimento dello strumento continua fino a che questo stesso o non giunge a scadenza.
Per obiettivi, rischio e tempo e strategia i rendimenti sono molto differenti.
Nel trading il rendimento è più elevato anche fino ad un rendimento del 30% annuo.
La differenza è molto nella strategia e nel profilo di rischio che si decide di correre, dalla personale bravura e dall’andamento incontrollabile dei mercati.
È possibile ottenere rendimenti più alti correndo rischi molto più forti e mettendo però a rischio l’intero capitale.
Arriviamo allora all’ultima differenza per capire se sia meglio fare trading o investire.
Differenze metodologiche e operative
Differenze sostanziali tra trading ed investimento sono soprattutto a livello di tecnica.
Con tecnica intendiamo dunque proprio gli strumenti, la metodologia e l’approccio impiegato.
Sembra un po’ scontato ma è come la differenza tra ingegnere e architetto, entrambi garantiscono e rendono possibile la costruzione di edifici.
Entrambi però si avvalgono di strumenti, elementi, programmi, strategie diverse solo in parte compatibili e integrabili.
Gli investitori per fare le loro scelte si avvalgono delle tecniche dell’analisi fondamentale mentre il trading prende le sue decisioni ed imposta le strategie sull’analisi tecnica.
L’analisi tecnica studia i prezzi, l’analisi fondamentale studia i bilanci, i business, i competitor e l’analisi macroeconomica.
Un approccio non esclude l’altro e non vi è una differenza così netta.
È possibile fare trading avvalendosi dell’analisi fondamentale.
Così come dell’analisi tecnica per fare investimenti, ad esempio, per decidere il timing in cui entrare o uscire da un investimento.
Le modalità di protezione per l’investimento, vista la sua strategia Buy and Hold, consistono in maniera preponderante in strategie di diversificazione (strumento, area, mercato).
Nel trading la protezione del capitale avviene attraverso gli stop loss.
Come detto anche gli strumenti finanziari, i nostri ferri di lavoro, sono diversi tra investimento e trading.
Di nuovo questo dipende dall’obiettivo, dal rischio e dal tempo a disposizione.
Il trading sfrutta le possibilità offerte da azioni, strumenti derivati o a leva e Forex.
Gli investimenti invece usano fondi a gestione attiva o passiva, le singole emissioni obbligazionarie e azionarie, certificates per gli investimenti che hanno un orizzonte temporale più a lungo termine.
Infine, tra trading e investimento cambiano anche le modalità operative di gestione del capitale che vedono due approcci tra loro opposti.
Ma allora è meglio investire o fare trading?
L’approccio nel trading per raggiungere gli alti rendimenti è molto più aggressivo che non compete all’investimento che mirando alla protezione si avvale di un approccio molto più prudente e conservativo.
Intanto se avete a disposizione poco capitale un ultimo consiglio è quello di investirlo in formazione, la percentuale di interesse oltre alla vostra personale crescita è inestimabile.
Qual è il trading time migliore
È forse un po’ ovvio che, tra i time frame, quello che preferisco e ritengo il migliore sia il time frame lungo rispetto ai corti.
Sebbene i time frame corti restituiscano realtà più immediate, i lunghi riducono il rumore.
Inoltre, meno stress, pressioni, commissioni, analisi più precise e durature, infine meno errori, non c’è dubbio che per me siano meglio dei brevi.
Inoltre, le strategie multiday sono più alla portata di tutti, in quanto sono compatibili con tutte le altre nostre attività quotidiane, vi lasciano il tempo per vivere (a me di girare i video per voi =D).
Ognuno è consapevole del tempo, dell’esperienza e della strategia che vuole adottare; quindi, se voleste preferire un time frame all’altro è più che ragionevole e non vi ostacoliamo.
In ogni caso vi invitiamo a prendere in considerazione gli svantaggi e i vantaggi dei diversi time frame di trading appena analizzati e come sempre ad operare con le dovute attenzioni.