Tassazione obbligazioni: come funziona

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Tassazione obbligazioni, tanto quanto quella sulle azioni, conoscere la ritenuta fiscale su obbligazioni è importante per valutare o meno la bontà di un investimento.

Scopriamo come funziona la tassazione obbligazioni.

Come per le azioni, anche le obbligazioni possono dare due diversi tipi di rendimenti.

Il primo derivante dalla compravendita di obbligazioni generando una plusvalenza, il secondo dalla cedola.

A seconda del tipo di rendimento, cambia la tassazione obbligazioni?

E ci sono anche differenze tra la tassazione obbligazioni corporate e tra la tassazione bond?

La ritenuta fiscale su obbligazioni

La ritenuta fiscale obbligazioni dipende in prima analisi dalle diverse componenti dell’obbligazione da cui si è percepita l’entrata monetaria.

L’Italia è una tra le diverse nazioni che applica ritenute fiscali su obbligazioni diverse a seconda dell’emittente.

Questo è l’elemento principale da considerare nella valutazione delle obbligazioni.

Tassazione cedole obbligazioni

La tassazione delle cedole obbligazioni dipende anche dal tipo di obbligazione.

In generale i Titoli di Stato godono di una tassazione più agevolata e pari al 12,5%.

Altra tassazione cedole obbligazioni per i titoli corporate, ossia emessi da imprese, in questo caso la tassazione cedole obbligazioni è al 26%.

Così come per le obbligazioni bancarie e per gli stati che non sono presenti nella White List che si vedranno imposta la tassazione cedole obbligazioni fissa del 26%.

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Tassazione bond

La tassazione dipende anche però dalla tipologia del titolo obbligazionario.

Nel caso dei bond e dei Titoli di Stato degli altri stati presenti nella White List ed altri enti come la BEI, la ritenuta fiscale su obbligazioni è pari al 12,5%.

Per i titoli zero coupon, invece, il calcolo della tassazione è diverso, ciò a causa della natura tipica di tali titoli privi infatti di cedole.

Pertanto la ritenuta fiscale si calcola sul tempo e bisogna fare attenzione al momento dell’acquisto sul mercato secondario al conteggio dei rendimenti e si deve guardare così al disaggio di emissione.

La tassazione bond a volte rende più o meno conveniente investirvi.

Vediamo come la ritenuta fiscale su obbligazioni potrebbe battare il conto deposito.

Ipotizziamo un conto deposito a rendimento dell’1%.

L’aliquota è al 26%, perciò noi investendo 10.000€ otterremmo 100€, su cui pagheremo 26€ di tasse per un profitto di 74€.

Nel caso in cui investissimo su un Bond a 10 anni che rende quanto il conto otterremmo un profitto di 87,5€ a causa della tassazione dal 12,5%.

Ma qui entrano in gioco altre variabili e considerazioni.

Insomma una differenza e un guadagno tra i due titoli di 13,5€, ma a parità di rischio/beneficio conviene tenerlo in portafoglio?

Tassazione obbligazioni corporate

Nel caso della tassazione obbligazioni corporate la ritenuta fiscale è pari al 26% per i Paesi in White List.

E in questo non sfuggono neanche le banche.

Sono imprese anch’esse e pertanto anche sulle obbligazioni bancarie dovrete considerare l’imposta del 26% sulle evenutali plusvalenze proprio come le azioni: Tassazione sugli investimenti: quello che devi sapere.

In generale, nel calcolo dei rendimenti delle obbligazioni la tassazione obbligazioni gioca un ruolo non di poco conto.

A influenzare il rendimento delle obbligazioni può giocare un ruolo importante anche il mercato su cui acquistiamo il titolo se primario o secondario.

In questo caso il conteggio del rendimento e l’impatto delle tasse sarà diverso. tassazione obbligazioni

Investire o no in obbligazioni

Investire in obbligazioni richiede come sempre formazione.

Non bisogna mai eliminarle del tutto dal proprio portafoglio, ma trovare la soluzione più efficiente ed adatta al proprio obiettivo di investimento.

Anche perché, a differenza di altri strumenti di investimento, consentono a fronte di minusvalenze di poterle recuperare entro i seguenti quattro anni fiscali successivi al realizzo.

E voi cosa ne pensate?

Alessandro Moretti

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