Stop loss nel trading: cos’è e quanti ne esistono?

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Lo stop loss nel trading, uno strumento indispensabile per qualsiasi Trader o di tutti quei trader che non vogliono perdere soldi.

Cos’è lo stop loss?

Lo stop loss è un ordine automatico che impostiamo su un determinato livello di prezzo così che il sistema chiuda automaticamente l’operazione qualora i prezzi dovessero andare contro la nostra direzione raggiungendo il livello che abbiamo prefissato sul grafico.

A cosa serve lo Stop loss?

Gli stop loss delimitano la quantità massima di capitale che siamo disposti a perdere e di stop order al di sotto dei quali non vogliamo assolutamente scendere.

Quando cominciamo a fare trading, oltre ai nostri obiettivi e alla strategia da applicare dobbiamo seguire le regole di money management.

Fissare lo stop loss permette di seguire le regole che ci siamo dati e di gestire il nostro capitale con meno ansie.

E’ uno strumento fondamentale per qualsiasi trader perché rappresenta un ordine automatico che ti fa chiudere il trade in maniera meccanica, senza dover prendere delle decisioni “soggettive”.

Uno dei più grandi problemi dei trader è proprio quello di non riuscire a gestire le perdite nel trading.

Quando una posizione va in perdita diventa molto difficile premere il tasto “vendi”.

A livello emotivo, risulta molto complesso dover accettare una perdita.

Significherebbe ammettere di aver sbagliato.

Impostando uno stop loss è la piattaforma a compiere l’operazione e quindi non dobbiamo prendere noi la decisione, ma sarà il software a prenderla.

Lo stop – loss è uno strumento indispensabile, perché chiudendo in maniera meccanica l’operazione ci permette di evitare anche tutti quegli errori che l’emotività ci può far commettere.

Per esempio, può accadere che per l’ansia chiudiamo troppo presto una posizione o, ancora, che per la speranza e l’avversione alla perdita non chiudiamo una posizione che peggiora ogni momento di più poiché speriamo che recuperi, quando, invece, alla fine, ci troviamo che abbiamo perso l’intero capitale.

Prima di scoprire meglio come usare lo stop loss dobbiamo introdurre un altro importante concetto del trading: i supporti e le resistenze nel trading.

Vi ricordiamo che i livelli di stop variano anche a seconda dell’operatività, ossia se si fa daytrading oppure su intraday.

Per ciascuno si usano due metodi per calcolare lo stop loss differenti, ognuno lo vediamo nel corso di trading specifico, quello di day trader per il day trading ed il corso di trading MorAle per il multiday.

Supporti e resistenze nel trading

Supporti e le resistenze, nel trading, rappresentano i 2 elementi essenziali dell’analisi tecnica e dell’analisi grafica, conoscerli e saperli interpretare è la base per poter diventare un trader profittevole nel tempo.

Ne ho viste di cotte e di crude sulle varie tecniche che ti insegnano come tracciare i supporti e le resistenze sui grafici, per questo motivo ho sentito la necessità di fare, una volta per tutte, chiarezza su questo argomento tanto discusso.

Ti spiegherò le basi che ti permetteranno di trovare e tracciare questi due livelli chiave che i prezzi creano durante il loro fisiologico corso.

Vediamoli insieme!

Come trovare un supporto nel trading?

Supporti: Sono dei minimi di reazione, rappresentano livelli o aree dove la pressione in acquisto (domanda) è sufficientemente forte da sovrastare la pressione in vendita (offerta) arrestando, almeno temporaneamente, un downtrend (trend ribassista), o possibilmente invertirlo. supporto trading

 

Rappresentano un’area di concentrazione di domanda (acquisto), tale per cui riesce ad assorbire l’offerta, e quindi a sovrastare la pressione di vendita, arrestando un movimento ribassista dei prezzi.

Come trovare una resistenza su un grafico?

Resistenze: Sono dei massimi di reazione, rappresentano livelli o aree dove la pressione in vendita (offerta) è sufficientemente forte da sovrastare la pressione in acquisto (domanda) arrestando, almeno temporaneamente, un uptrend (trend rialzista), o possibilmente invertirlo.

Rappresentano un’area di concentrazione di offerta (vendita), tale per cui riesce ad assorbire la domanda e quindi ad sovrastare la pressione in acquisto, arrestando un movimento rialzista dei prezzi. resistenze trading

 

Come capire la forza di supporti e resistenze?

Dopo avere individuato un supporto o una resistenza devi fare un passo in più rispetto la media dei trader là fuori.

Non devi fare complicati calcoli matematici, se vuoi però veramente capire come si tracciano, devi conoscere 3 elementi fondamentali che ti aiuteranno a stimarne la loro forza:

  1. Volume: Maggiori sono gli scambi avvenuti in un punto di inversione o area, maggiore è la sua forza. Perché molti traders hanno dimostrato interesse in quell’area.
  2. Tempo: Più recente è un supporto o una resistenza e più importante esso diventa, quindi più questi punti di reazione si trovano vicini e più sono affidabili. Perché ci sono molti traders che sono coinvolti in quel determinato punto e che probabilmente hanno ancora delle posizioni aperte e potrebbero andare a chiudere.
  3. Distanza di attraversamento: più lontano si muovono i prezzi da un livello di supporto o resistenza, più i traders si convincono di aver sbagliato la loro operazione e hanno il desiderio di uscire con il minimo loss.

Più i prezzi si muovono lontano da un livello di supporto o resistenza, più questo livello viene riconosciuto importante dal mercato, aumentandone la validità.

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Un falso mito sui supporti e le resistenze

Scommetto che quello che ti sto per dire non te lo ha mai detto nessuno:

Ogni volta che un supporto o una resistenza viene testata, una parte della sua forza viene rimossa.

Maggiore è il volume con cui viene testato, maggiore sarà la forza rimossa.

Solitamente al terzo attacco vengono rotti tali livelli.

Capisco che da questa affermazione ti ho confuso le idee, ora ti spiego meglio rispondendo a questa importante domanda:

Come si comportano resistenze e supporti ogni qualvolta vengono testati?

Più volte un livello di supporto e/o di resistenza viene toccato, minore sarà la sua efficacia ad assorbire nuovi e successivi test.

Statisticamente, al terzo test, i prezzi riescono a rompere il livello di supporto e/o resistenza.

stop loss trading

 

Le statistiche, inoltre, evidenziano che a maggiori volumi corrisponde una più elevata probabilità di rottura di un supporto o di una resistenza.

Come fare trading con supporti e resistenze

In ottica trading, si va ad operare long alla rottura di una resistenza, quando c’è la conferma della direzione del trend rialzista.

Questa tipologia di operatività sui breakout vuole che lo stop loss lo si posizioni in prossimità del minimo precedente.

Nel caso in cui  il trend si sviluppi effettivamente nella direzione individuata, si andrà ad alzare dinamicamente lo stop loss inizialmente individuato.

E’ molto importante operare con questa modalità, questo perché permette di seguire interamente un trend, andando progressivamente a modificare i livelli di stop loss, che da statici diventano dinamici.

In caso di movimento di uptrend le resistenze violate invertono il loro ruolo diventando supporti; viceversa,  in un movimento di downtrend, i supporti rotti si trasformano in resistenze.

Stop Loss: Pratiche e Suggerimenti

Insomma avete capito perché lo stop loss è così importante nel trading?

L’idea di piazzare uno stop loss è piuttosto semplice, ma scegliere il posto giusto per impostare uno stop loss non lo è altrettanto.

Da un lato, si tratta di scegliere un livello di prezzo oltre il quale un trend perde di validità.

D’altra parte, a seconda della complessità del vostro approccio di trading, potrebbe essere necessario per via delle vostre stesse operazioni, specialmente se state scaricando posizioni parziali o se state operando su più mercati contemporaneamente.

In terza via rimane la vostra ancora di sicurezza di fronte alle perdite e all’emotività.

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Come si usano gli Stop Loss? 

Posiziona il tuo stop loss (SL) prima di posizionare il tuo Take Profit (TP)

Quando apriamo un trade, il mercato può fare solo una delle due cose: andare su o andare giù.

Se sale (e sei long, quindi rialzista, credi cioè che il prezzo tenderà a salire), allora la posizione, una posizione vincente, proseguirà fino a quando non imposterai il ​​tuo livello di “take profit”.

Se scende, devi assicurarti che non scenda al di sotto del tuo limite di rischio, che non ti faccia perdere cioè più di quanto non sei disposto a perdere.

Proprio per questa ragione le operazioni in profitto richiedono meno attenzioni e possiamo, anzi, dobbiamo lasciarle correre, mentre le operazioni in perdita devono essere gestite con più attenzione.

Di conseguenza, posizionare il tuo stop loss prima di fissare il tuo take profit è una pratica più che consigliata.

Nella maggior parte degli scenari di trading, il tuo obiettivo di profitto è più lontano del tuo livello di stop loss, avrai cioè un rapporto rischio rendimento (R/R) favorevole.

Nel più classico degli scenari, in un’operatività basata sui breakout, un R/R di 1/3 ti “guiderà” a mantenere un rischio 1 a fronte di un potenziale guadagno di 3 volte tanto.

Per tale motivo potrebbe volerci più tempo prima che il prezzo raggiunga il tuo obiettivo. Mentre l’attivazione dello stop loss potrebbe arrivare prima se il tuo trade non dovesse andare nella direzione sperata.

Lo stop loss è invece interessante nel caso di gap nel trading. gap nel trading

 

Li avrai visti, e spero non sperimentati, più di una volta.

Cos’è lo stop-loss nel trading e come posizionarlo?

Si deve impostare prima di iniziare un trade, a mente fredda, su un livello che ritieni corretto per uscire dall’operazione.

Sicuramente ti sarà successo di non metterlo e dire “ok, se i prezzi arrivano a 5,80 chiudo”.

E poi?

Poi i prezzi arrivano a 5,80 però non riesci a premere il tasto vendi, poi arrivano a 5,40 e pensi “ma da qui potrebbe rimbalzare, vendo se arrivano a 5,20” e così via fino a che ci ritroviamo spesso con delle perdite gigantesche dalle quali poi non si riesce più ad uscire perché… se uscissi adesso la perdita sarebbe troppo grande!

Capisci bene che l’utilizzo dello stoploss è di VITALE importanza per preservare il tuo conto.

Se vuoi fare trading con serietà e ridurre le perdite al minimo ti consiglio di, oltre a seguire un corso online di trading. dove in maniera pratica imparerai come settare lo stop loss.

Vediamo ora le 4 tipologie di stop loss.

Le 4 tipologie di stop loss trading

Esistono 4 tipologie di stop loss trading da impostare per proteggere il tuo capitale.

L’hard stop loss

Il classico, quando apri un’operazione long, compri un titolo a 10 e decidi di inserire uno stop loss a 8.

Questo è un classico ordine di stop impostato sotto il nostro livello di ingresso che, se dovesse essere raggiunto, verrà in automatico chiuso dal sistema.

Lo stop order è il classico ordine di stop loss.

Quando si scende sotto questo stop order e si raggiunge il livello fissato, in automatico il sistema ci chiude la posizione in perdita.

Questa immagine mostra come, entrando ad una certa posizione, si fissa lo stop order al di sotto ad uno specifico livello.

stop loss trading

 

Numero 2: Break Event Stop – loss

Questo è lo stop loss che si posiziona proprio sul livello di ingresso.

Entro a 10 e voglio che si chiuda a 10.

Ci sono situazioni in cui io entro e la posizione comincia ad andare subito in guadagno.

Abbiamo preso il trend al momento giusto e il nostro titolo comincia subito a salire facendoci guadagnare.

Quando l’operazione inizia ad andare bene, dopo un certo tempo o un certo movimento percentuale è bene fissare lo stop – loss non su un livello in perdita, come per il precedente stop order, ma su un livello di pareggio, ovvero il nostro punto di break even.

In questo modo andiamo ad azzerare le perdite potenziali.

Anche se il titolo cominciasse ad avere un trend diverso, invertendo la sua direzione, nella peggiore delle ipotesi non usciremo dall’operazione in perdita, ma in pareggio.

E’ molto importante che, dopo un certo rialzo o periodo di tempo che l’operazione è iniziata e sta andando bene, riposizioniamo il nostro stop loss.

Da una posizione in perdita lo mettiamo proprio sul livello dove abbiamo iniziato ad operare.

Ciò al fine di non perdere almeno l’investimento iniziale nel caso in cui il titolo dovesse iniziare a scendere, tanto più se la posizione è stata molto positiva.

Se però il titolo sta guadagnando e salendo davvero molto scoprite il terzo tipo di stop che vi permetterà di salvare anche i vostri guadagni.

Numero 3: Protect Profit Stop

Questo terzo stop – loss sono sicuro avrete capito in cosa consiste.

Il nome come i precedenti lo spiega e se il break even era sul pareggio questo non può non essere sui profitti.

Ma cosa significa in concreto?

Significa che se noi entriamo a 10 e guadagniamo 14 e con il break even lo fissavamo proprio a 10, in questo caso lo stop verrà posizionato al di sopra del livello di ingresso.

Se il titolo perciò continua a salire, ad andare in gain e raggiunge ad esempio 15, si fisserà lo stop loss su un livello non più basso di 13.

Questo per diverse ragioni:

  •     non vogliamo perdere;
  •     né chiudere in pari, perché il titolo per noi non può valere meno di 13;
  •     non abbiamo aspettative di ribassi.

Posizionando questo tipo di stop andiamo così a proteggere, ecco perché protect, una parte dei nostri profitti.

Nella peggiore delle ipotesi chiuderemo la nostra protezione in profitto con un guadagno, ma lo usiamo perché vogliamo ancora vedere se i profitti corrono e cercare di prendere un movimento che per noi può ancora continuare a salire.

Questo stop loss è molto importante e confortante a livello psicologico, come gli altri si può poi riposizionare via via che il titolo cambia i suoi prezzi e salvare i profitti conseguiti di volta in volta.

Anche qui però parola d’ordine è: seguire le regole di strategia e di money management fissate ancora prima di iniziare ad operare.

Numero 4: Trailing Stop Loss

Eccoci arrivati al quarto ed ultimo fondamentale tipo di stop loss che dovete conoscere.

Che cos’è il trailing stop loss?

Consiste nell’alzare automaticamente lo stop loss via via che l’operazione va in profitto, è uno stop loss che “segue” il titolo.

Perciò più il titolo sale, più automaticamente lo stop loss si alzerà secondo la percentuale decisa. stop loss trading

 

Ad esempio, se entro a 10 e il titolo sale a 15 lo stop si posiziona su questi livelli, se poi il titolo va a 20, di nuovo lo stop lo segue magari fissandosi su 19 e continuando, il titolo arriva a 23? Il trailing stop finisce a 21.

Il trailing stop loss racchiude in sè perciò anche il protect profit stop.

E’ chiaro che ad una minima inversione dei prezzi, pur se ristretta e piccola, lo stop ci farà uscire automaticamente dalla posizione.

Nell’immagine in basso vedete proprio come funziona questo tipo di stop loss.

Cos’è lo Stop order: vantaggi e svantaggi

Lo stop order ha il grandissimo vantaggio di proteggere davvero una buona parte dei nostri profitti.

Ha però lo svantaggio che piccoli sfasamenti causano la chiusura automatica e l’uscita istantanea della posizione.

Magari piccoli ritracciamenti anche banali ci potrebbero far uscire da una posizione che però poi continua la sua salita e poteva aumentare i nostri guadagni.

Di certo, però, è estremamente utile perché, seguendo il titolo, protegge molto di più i guadagni rispetto ad altri stop loss.

Indispensabile, ma non infallibile.

Lo stop loss l’ho ripetuto più volte è uno scudo, indispensabile per operare, ma non è infallibile.

Per imparare come settare lo stop loss e cinque strategie da applicare nel tuo trading ti consiglio di leggere qua:

Alcuni livelli possono essere “saltati”, ci sono dei veri e propri gap di prezzo, se ad esempio il nostro stop si posiziona in questi gap, questi vuoti veri e propri di prezzo, c’è ben poco da fare.

Si verificano ad esempio a mercato chiuso quando escono le trimestrali in particolare di fronte ai gap.

Per le informazioni sull’andamento societario il titolo perde molte posizioni, quindi da 20 passa a 12, e io avevo lo stop su 16, ecco come anche uno stop diventa inutile.

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Cosa sono i gap nel trading?

I gap rappresentano una delle figure più importanti dell’analisi tecnica: sono dei vuoti di prezzo tra 2 candele (o barre) adiacenti.

Questi gaps nel trading si verificano quando un particolare strumento apre la giornata in maniera molto superiore rispetto al massimo del giorno precedente, si parla così di gap up trading.

Nel caso delle candele giapponesi, affinché si possa tecnicamente parlare di gap non devono sovrapporsi né le shadow e né i real body (corpo) di due candele consecutive. gap nel trading

 

I gap, in generale, esprimono forza nella direzione del trend verso cui si verificano. Quindi un gap-up esalta la forza di un movimento rialzista mentre un gap-down amplifica la forza di un movimento ribassista.

La leggenda secondo cui tutti i gap prima o poi devono chiudersi è clamorosamente falsa. E’ bene tenere a mente di non operare mai contro la direzione del gap!

Operativamente è invece consigliato operare verso il trend.

Non operate, perciò, su un gap up in maniera “short”, ma seguite il gap e affidatevi a lui.

Il gap, da un punto di vista tecnico, è una figura di continuazione, di conferma del trend in atto.

Il vuoto “creato” intorno a sé funge da zona di supporto e/o resistenza.

A livello operativo è consigliabile posizionare gli stop loss leggermente sopra/sotto il gap. gap nel trading

 

Tuttavia esistono diverse tipologie di gap nel trading, dal breakaway al runaway, sapresti individuarli?

I gaps trading fungono da continuazione, mentre il vuoto lasciato si usa come zona di supporto o resistenza.

Quindi tutto il gap funziona da supporto o da resistenza, e per questo sono utilissimi per fissare i nostri stop loss, questi dobbiamo posizionarli oltre il gap che si va a formare.

4 tipologie di gaps trading

Esistono 4 tipologie di gap che dobbiamo saper riconoscere per poter fare analisi tecnica nel modo corretto e fare trading con successo.

Ad esempio, gap up trading o down sono utilissimi per individuare trend e per capire al meglio come sfruttare le trend line.

Il primo tipo di gap è il breakaway gap o gap di fuga, questo si verifica spesso all’inizio di un nuovo trend e fornisce un segnale di forza.

Poi abbiamo i runaway o measuring gap che sono gap di continuazione che si verificano nella fase centrale di un trend ed esprimono forza del trend.

Infine, gli exhaustion gap o gap di esaurimento che si verificano al termine di un trend ed esprimono, al contrario, debolezza.

Tutto il resto dei gap che non rientra all’interno di queste tre tipologie sono comunemente definiti gap comuni che non danno alcuna indicazione operativa.

Mi dispiace dirvi che la maggior parte dei gap trading sono proprio gap comuni.

Il saper riconoscere queste 4 tipologie può garantirvi importanti vantaggi tecnici.

Cos’è il Break away gap 

Il breakaway gap o break di fuga, questo si verifica spesso al completamento di un importante figura di inversione, solitamente la va a completare.

Sono generalmente accompagnati da forti volumi e la maggior parte delle volte non vengono chiusi da successivi movimenti correttivi o vengono chiusi solo parzialmente.

Come regola generale maggiore è il volume che segue la formazione di tale gaps trading e minori sono le probabilità che esso verrà chiuso nei giorni successivi.

Immaginate un testa e spalle, che abbiamo visto recentemente, la rottura della neckline spesso avviene con un breakaway gap.

Questo tipo di break away gap spesso si verifica a contatto anche con livelli chiave, come possono essere il supporto o la resistenza.

Questi livelli spesso vengono rotti o superati proprio con questa tipologia di gaps che ne aumenta ulteriormente la forza.

Fate molta attenzione a questo successivo punto perché è molto importante.

gap nel trading

Il movimento che segue la rottura di una trendline con un gap di fuga spesso si trasforma in una inversione del trend.

I break away gap un gruppo molto importante di gap, perché spesso danno vita a forti e duraturi trend se si forma al completamento di pattern importanti come un testa spalle, alla rottura di un supporto o resistenza, alla rottura di trendline.

Più sono alti i gaps ed i volumi minori sono le probabilità di chiusura dello stesso.

Runaway gap

I runaway gap sono gaps trading di continuazione o di misurazione, e si verificano nella parte centrale di un trend dopo un gap di fuga.

La compresenza di entrambi indica la continuazione di un trend, ci troviamo nella parte centrale di un trend.

I runaway gap avvengono su volumi moderatamente elevati che sono in media più elevati della media, ma più bassi dei gap di fuga.

Un gap up di continuazione indica la forza in un trend rialzista, al contrario un gap down nel trading di continuazione indica la debolezza in trend ribassisti.

gap di prezzo

Con i runaway gap si può misurare un target minimo calcolato come distanza tra l’inizio del trend e la formazione del gap, quindi come possiamo trading the gap in questo caso?

Se ci se ci troviamo di fronte a un runaway gap basta prendere la distanza che i prezzi hanno percorso dal minimo, quindi dall’inizio del trend fino alla formazione del gap, e proiettarla verso l’alto verticalmente per andare ad individuare un target minimo.

Solitamente, i runaway gap vengono solo chiusi parzialmente dalle successive correzioni, quindi anche questi spesso restano aperti per moltissimo tempo.

Una chiusura oltre tali run away gap esprime debolezza (caso di un gap up nel trading) o forza (in caso di un gap down trading) così attenzione a posizionare sempre gli stop loss.

Posizionateli oltre la formazione di questo, se avete un gap up trading operate al rialzo e posizionatelo al di sotto, e al contrario nel caso del gap down trading.

Exhaustion gap

Si tratta di tutti quei trend cui fare molta attenzione perché si presentano nella parte finale di un trend e così indicano un trend stanco e prossimo alla conclusione.

I volumi sono bassi e si chiudono e si passa oltre nel giro di veramente pochi giorni.

I gaps di esaurimento sono quei particolari gaps che si verificano nella parte finale di un trend.

Stop loss trading

 

Indicano generalmente un trend stanco, prossimo ormai all’epilogo, pronto all’inversione, e si formano in presenza di volumi modesti, contrariamente ai gap di fuga che avvengono con volumi elevati e ai gap di continuazione che si realizzano con volumi moderatamente alti.

Gli exhaustion gaps, di norma, vengono chiusi nel giro di pochi giorni, diversamente dai gap di fuga che non vengono quasi mai chiusi o parzialmente chiusi, e dai gap di continuazione che, invece, a volte vengono solo parzialmente chiusi.

In estrema sintesi non è difficile riconoscere come gap di esaurimento un gap che si è formato con volumi bassi dopo un gap di fuga e dopo un gap di continuazione.

Island reversal nel trading

Il gap Island reversal nel trading indica una formazione molto particolare di gap.

Si verifica molto raramente e così come è difficile trovarlo può essere difficile anche individuarlo perchè ha origine dalla presenza su un titolo di ben due gap.

Esso è dato quando i prezzi formano un gap up o down a seconda del trend e dopo pochi giorni o il giorno dopo stesso si verifica un gap contrario.

I due gap che dobbiamo saper individuare quando facciamo trading per trovare il caso del Island reversal sono:

  1. un gap di esaurimento
  2. il gap di fuga successivo

Il gap di fuga avviene, fugge, proprio all’inverso del gap di esaurimento.

I due gap devono verificarsi in prossimità di uno stesso livello, in questo modo si genera un’isola tra i prezzi isolata dagli altri livelli

Perchè sia l’island reversal i due gap devono avvenire nel giro di pochi giorni.

Questo pattern indica una forte inversione del trend quindi quando troviamo l’island reversal dobbiamo prepararci perchè il nostro trading potrebbe star per cambiare costrigendoci a cambiare strategia.

Come fare trading quando c’è un island reversal

Quando si presenta un island reversal la rottura è ormai segnata.

La sua rarità si unisce alla sua affidabilità e per questo operare su questo gap potrebbe essere più sicuro.

Nel caso analizzato finora la nostra trendline viene rotta e si può cominciare ad operare.

Si posiziona il nostro stoploss proprio in prossimità o al di sotto del nostro gap e poi target price per cui esistono una miriade di tecniche.

Come trovare l’island reversal nel trading

L’island reversal nel trading non si trova molto frequentemente.

Serve, come nel caso successivo un down trend, un movimento ribassista che porta ad una rottura di un supporto, con volumi in aumento in questo caso.

A questo trend segue il gap di esaurimento che possiamo vedere fa seguito un’ulteriore conferma con il successivo gap ribassista.

Nei giorni successivi come vediamo esso viene invertito dal gap di fuga che va, è veramente chiaro su questo titolo, in salita e quindi contro il nostro down trend.

Il gap di fuga indica così proprio l’esaurimento e l’inizio del nuovo trend.

Come fare trading con i gap di prezzo?

E’ consigliabile intraprendere un’operatività ribassista. Mai operare contro il gap!

Dove posizionare lo stop loss? L’area vuota che si è creata, agisce da supporto e/o resistenza. In questo specifico esempio agisce da resistenza. Pertanto è possibile posizionare lo stop loss, sopra la formazione del gap, cioè al minimo della candela prima all’area di vuoto.

Prestate sempre grande attenzione: non abbandonate i vostri titoli.

Perderete loro e anche voi.

Qui intanto trovate 5 strategie per posizionare gli stop loss

Alessandro Moretti

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