Ti piacerebbe avere una guida completa per diventare trader professionista?
Allora mettiti comodo perché è esattamente ció che abbiamo creato in questo articolo.
Guida completa per diventare trader professionista
Vediamo le caratteristiche che hanno in comune i trader professionisti famosi; prendendo spunto da questi tratti comuni, potrai anche tu migliorare il tuo modo di fare trading, salire di livello e migliorare nel lungo termine i tuoi risultati!
Oggi, statistiche alla mano, solo il 10% (se non anche meno) dei trader ha successo: analizziamo insieme questi dati.
Se ci pensi, in fondo, nelle pubblicità tutti ti dicono che fare trading è semplice, che guadagnare è semplice e che lo possono fare tutti in mezz’ora al giorno, o peggio, in soli cinque minuti al giorno.
Ma, allora, se fosse così semplice dovrebbero guadagnare non dico tutti, ma una buona fetta dei trader, e invece no, solo una piccolissima percentuale, ovvero meno del 10% riesce a guadagnare.
Spaventoso, non credi?
Se poi dobbiamo dirla tutta, di questo 10% possiamo dire che un buon 7-8% è sulla parità, quindi non guadagna ma non perde neanche, in termini tecnici si dice che sta a breakeven.
Infine, c’è una piccolissima parte restante, quindi un 2-3% che riesce a guadagnare buone cifre nel lungo termine e diventare trader.
Ma se ci rifletti bene guadagnare e basta a volte puó non essere sufficiente, bisogna vedere anche quanto guadagna e che risultati riesce ad ottenere.
Più sono alti i guadagni, più la percentuale dei trader professionisti che riesce ad ottenerli si schiaccia in maniera veramente preoccupante verso lo zero!
Vediamo quali sono i giusti approcci per essere un trader professionista.
3 approcci dei trader di successo
È arrivato il momento di svelarti quali sono 3 approcci dei veri trader professionisti, per poi passare alle 5 ed uniche competenze che devi avere per diventare trader.
Prima di iniziare ti basti pensare che, così come i trader che perdono condividono dei modi di fare sbagliati comuni, i trader di successo, a loro volta, condividono modi di fare e competenze comuni, che li portano al successo!
1 Approccio da imprenditore
Il primo approccio fondamentale, secondo me, è che il trader professionista tratta il trading non come un gioco, ma come un vero e proprio business, una vera azienda, un’ impresa.
Ti ricordi quando ti ho parlato che per fare trading occorrono le stesse capacità necessarie per fare l’imprenditore?
I trader professionisti trattano il trading come una vera e propria azienda, non lasciano niente al caso, curano tutti i dettagli, hanno un approccio professionale, hanno una strategia, hanno delle regole ben precise.
Hanno un vero e proprio approccio da imprenditori: nella loro azienda gli imprenditori di successo, cioè i trader, hanno l’obbiettivo di fare le operazioni in modo tecnicamente corretto.
Questo vuol dire che non si concentrano sui soldi, che sono soltanto il risultato finale, ma in realtà si concentrano sul processo che poi genera i risultati.
Io dico sempre che nel trading i soldi sono una naturale conseguenza di un ottimo lavoro svolto.
Questa relazione nel trading non è mai così scontata, perché le persone comuni fanno trading per guadagnare soldi.
Per cui si concentrano all’inizio, per lo meno, solo sui soldi e sul fatto che il conto sale o scende, poi si fanno prendere dal panico, dalle emozioni e dall’avidità sbagliando tecnicamente e così non potranno mai diventare trader.
Vuoi diventare un trader professionista indipendente? Scopri con il nostro master le migliori strategie degli istituzionali
2 Approccio al risultato
I trader professionisti che approccio hanno?
I professionisti, invece, fanno l’opposto, sanno che i soldi sono il risultato, per cui si concentrano sul processo che porta a quel risultato.
Se realizzano bene il processo, allora il risultato sarà soltanto una diretta conseguenza.
Viceversa, se ti concentri solo sui soldi e tralasci il processo tecnico indovina cosa succede?
Che perderai soldi e basta.
Fare bene il processo significa eseguire le operazioni in modo tecnicamente corretto, una volta che hai stabilito delle regole, dei binari da rispettare, li dovrai seguire in modo rigoroso, senza uscire mai dal perimetro che ti sei delineato.
Fatto questo, nel lungo termine i risultati saranno positivi, o comunque le probabilità che i risultati siano positivi saranno molto più elevate.
Diversi saranno i risultati se un giorno segui una strategia, il giorno dopo un’altra e così via; oppure se segui una news e poi ancora un’altra, da lì non se ne esce più e il risultato inevitabilmente sarà una perdita garantita.
3 Approccio: impegnati per diventare trader
- Il tempo
- La dedizione
- Lo studio
Questi 3 elementi sono legati tra loro, perché lo studio implementa la dedizione ed il tempo che dedicherai per diventare trader.
Il trader professionista dedica tantissimo tempo allo studio, alla pratica o all’analisi.
Tutto questo è finalizzato a migliorare sempre di più le proprie capacità tecniche.
Nel trading non c’è mai un punto d’arrivo, piuttosto, è bene dire che si cerca di migliorare sempre di più: per cui all’inizio si dedica tantissimo tempo allo studio, poi al tempo per mettere in pratica quanto studiato, ed infine si passa all’analisi.
Una volta fatta l’operazione, la stessa la devi analizzare, sia che sia in profitto sia in perdita, solo così potrai capire dove hai sbagliato, o dove hai fatto centro per poter migliorare.
Capisci l’importanza dello studio e dell’analisi
Serve per migliorare sempre di più il proprio modo ad approcciarsi e fare trading.
Nel momento in cui raggiungi ottimi risultati dovrai continuare a studiare e rimanere aggiornato, non dovrai mai avere la presunzione di sapere tutto solo perché hai ottenuto delle performance ottime.
Il trading è un’attività che ti porta a studiare sempre.
Per diventare un trader professionista non devi necessariamente passare 10 o 16 ore al giorno davanti ai grafici, 1 o 2 ore al giorno durante le quali ti isoli da tutto e ti dedichi allo studio sono più che sufficienti, passo dopo passo senza forzare le cose, per arrivare al guadagno immediato.
Il nostro Trader professionista Matteo Ros per esempio si sveglia tutti i giorni alle 5:30 per fare le analisi dei mercati prima di cominciare la sua seesione operativa.
Ha inoltre una routine ben settata che insegna al Master trader Professionista ai suoi studenti.
5 competenze dei trader professionisti
Il trader professionista conosce la materia a 360 gradi, conosce l’analisi tecnica in tutte le sue sfaccettature e come funzionano i mercati.
In pratica vita morte e miracoli del settore specifico in cui opera.
Per esempio, se io faccio trading in azioni, conosco più il lato fondamentale delle singole aziende rispetto magari ad un trader che fa trading sul forex che conosce di più l’aspetto legato ai cambi valutari.
Devi però avere una conoscenza inevitabilmente a 360 gradi, una conoscenza che non finisce mai perché c’è sempre da imparare e perché i mercati cambiano.







Scopri l’unico Master che ti puoi ripagare in 5 mesi, che ti insegna le strategie degli istituzionali e che ti fornisce un conto da 100k per fare profitti senza rischiare i tuoi soldi.
La strategia!
L‘ho sempre detto, l’ho sempre sottolineato, bisogna avere delle regole precise!
I trader professionisti famosi hanno delle regole precise, e queste sono i binari che li guidano nel loro percorso.
Attraverso la discrezionalità puoi solo spostarti leggermente dal tracciato dei binari stessi, sono le regole che ti sei dato che ti permettono di muoverti in un campo limitato, che ti impediscono di fare errori di cui poi magari ti penti, oppure che possono rovinare il tuo capitale!!
Avere delle regole precise è quindi fondamentale, ma soprattutto è importantissimo rispettarle in qualsiasi condizione di mercato ti trovi.
Le regole vanno rispettate sempre, non è un caso che durante l’ultimo crollo dei mercati sono rimasto sempre fermo sulle regole che ho stabilito, senza modificare la posizione degli stop, nonostante magari i miei clienti o gli utenti del gruppo chiedevano di modificare gli stop o addirittura di eliminarli!
Se i mercati crollano devi avere i tuoi binari che ti permettono di non farti prendere dalle emozioni, i tuoi binari sono come un salvagente.
Diventare trader: gestire il rischio
Per diventare trader devi avere sia regole operative, sia regole nella gestione del rischio!!
Gestione del rischio significa gestire il capitale, mettendolo il più possibile al riparo da eventi imprevisti.
Se la strategia rappresenta i binari della tua strada, la gestione del rischio può essere vista come i limiti di velocità.
Capisci il paragone? Cerco di spiegarmi meglio, perché ci tengo che tu capisca questo step fondamentale.
La gestione del rischio ti dice proprio questo: tu non devi superare una velocità in un determinato contesto.
Se non li rispetti, e quindi magari ti lanci a 200 km all’ora in centro città, ti fai quasi sicuramente del male, se sei più fortunato ti prendi almeno una multa, ma potresti rischiare di non prenderla neanche la multa e di schiantarti magari contro un muro!!
Pertanto, la gestione del rischio va vista un po’ come i limiti di velocità che dovrai sempre rispettare.
La psicologia
La psicologia è un altro elemento importante per diventare trader.
La cosa da sottolineare non è che i trader non provano emozioni, non sono dei computer, provano emozioni, ma sanno riconoscerle e sanno anche controllarle.
Prendiamo me come esempio: io mi rendo pienamente conto quando sono euforico, quando sono impaurito oppure quando sono ansioso, ma riesco anche a controllare le mie emozioni visto che le riconosco!
Se so che se sono stressato, ad esempio, allora dovrò guardare meno i mercati, se mi sento euforico devo staccare un po’ la spina perché potrei fare troppe operazioni, oppure potrei prendermi dei rischi troppo alti.
Così come quando ho paura, so che non devo perdere opportunità per paura, ma devo controllare sempre che i parametri della strategia siano rispettati e fare le operazioni anche quando ho paura, a patto che rispettino i parametri della mia strategia.
I trader professionisti, quindi, riescono a gestire pienamente le emozioni.
Un principiante solitamente si fa prendere dalle emozioni, passa all’over trading e quindi inizia a fare più operazioni di quante dovrebbe, non ha pazienza, ha paura oppure è euforico e alterna questi stati d’animo e alla fine esce di testa!!
L’esperienza
Inevitabilmente si guadagna col tempo, con il numero di operazioni eseguite sul mercato.
L’esperienza permette di mettere sul piatto anni di pratica e può essere davvero di grande aiuto.
Può essere molto utile per gestire le situazioni straordinarie quali il crollo dei mercati.
Inevitabilmente quando ci sono questi crolli, chi ha iniziato a far trading da poco sicuramente si fa subito prendere dal panico.
In questi casi gli inesperti cominciano a fare le operazioni a caso, perché cominciano a comprare o vendere sulla base delle loro sensazioni, dei loro dubbi o peggio ancora delle loro speranze.
Ricordi della crisi del 2008-2009…
Sono esattamente questi stati d’animo che mi fanno venire in mente la crisi del 2008-2009, gli anni in cui avevo appena iniziato a far trading.
Di colpo mi sono tornate in mente quelle sedute dove i mercati perdevano il 5% un giorno, poi facevano il +4% il giorno dopo, e poi ancora perdevano il 6% il giorno dopo ancora!
In questi casi è necessario ricordarsi di non fare più operazioni di quelle che dovresti fare, perché esistono queste fasi nervose del mercato che non durano a lungo.
Quindi, l’unica scelta saggia è quella di far sfogare il mercato e rimanere alla finestra mentre il mare è in tempesta, e poi rientrare appena la situazione si calma e si riesce a interpretare di nuovo correttamente il mercato stesso.
Ecco perché ci tengo a ribadire l’importanza dell’esperienza e la piena gestione delle emozioni soprattutto in queste delicate fasi di mercato.
È vero capita anche a me di subire qualche perdita, qualche stop loss, (perché dovrei nasconderlo?).
Ma le mie perdite sono limitate e non faccio gli errori che ho fatto dieci anni fa, quando continuavo a comprare mentre i mercati scendevano e alla fine per ben due volte ho azzerato il conto!!
3 approcci dei trader professionisti, ricapitoliamo:
- Trattano il trading come un vero e proprio business.
- Sono focalizzati sull’eseguire bene il processo, perché poi i risultati saranno una diretta conseguenza.
- Dedicano tantissimo tempo e tantissima dedizione allo studio e alla pratica.
Le 5 competenze per diventare trader:
- La conoscenza a 360 gradi dell’argomento.
- Avere una strategia tecnica ben definita e precisa, fatta da regole precise.
- Essere in possesso di un rigoroso controllo del rischio.
- Possedere una forte resistenza psicologica, quindi saper riconoscere le emozioni e, di conseguenza, saperle controllare.
- Hanno l’esperienza che si guadagna con il tempo e con la pratica!
Tutto questo se vuoi fare del Trader la tua professione lo insegnamo nel Master trader Professionista
Ed ora arriviamo al sodo con la fatidica domanda: “Ale, ma quanto guadagna realmente un trader professionista?”
Vuoi diventare un trader professionista indipendente? Scopri con il nostro master le migliori strategie degli istituzionali
Quanto guadagna un trader
La risposta, come spesso accade, è dipende, qualsiasi valore assoluto viene detto è comunque sbagliato perché fare il trader non significa essere dei dipendenti ed avere uno stipendio fisso.
L’attività di trading e degli investimenti è un’attività rischiosa per definizione e incerta come una qualsiasi altra impresa.
Questa frase mettitela bene in testa e stampatela a caratteri cubitali.
Per un dipendente è più semplice perché firmi il contratto da 1.500€ al mese per un tempo indeterminato, e sai che nei prossimi mesi guadagnerai 1500€.
Fin dal primo giorno in cui decisi di fare del trading la mia professione, la domanda più ricorrente è sempre stata questa: “Ale, ma quanto guadagna un trader professionista?”
La risposta, come spesso accade è: “dipende”
Il trader ha dei rendimenti che sono sempre lo specchio delle sue capacità, e soprattutto della sua inclinazione al rischio.
Inoltre, non ci sarà un valore assoluto in risposta alla domanda su quanto guadagna un trader professionista, perché questo dipende dal capitale che si ha a disposizione, quindi la risposta sarà in percentuale al capitale impegnato.
Chi può dire quanto guadagna un chirurgo, un architetto, un dentista, un avvocato…
Nessuno può dirlo, dipende dalla loro bravura e da come va il mercato, se si va tutti d’amore e d’accordo, l’avvocato potrà essere il più bravo del mondo ma non lavorerà, e questo vale per qualsiasi altra attività imprenditoriale, e quindi vale anche per il trader professionista.
Negli ultimi tempi sempre più persone si affacciano al trading: a volte attratti dall’illusione di facili guadagni, altre volte consapevoli che questa attività, se fatta con professionalità, può dare grandi soddisfazioni.
Ma qual è il capitale minimo per vivere di trading, se si può vivere facendo trading online?
Qual è la soglia per poter almeno iniziare a fare trading?
Facciamo chiarezza su questo tema…
Capitale minimo per vivere di trading online
Se volete vivere di trading la prima cosa da capire è quanto vi serve effettivamente per vivere.
Qual è il vostro tenore di vita?
Se state iniziando questa adrenalinica attività, sappiate che richiede molta disciplina e dedizione.
Si può vivere facendo trading online, ma prima di raggiungere tale traguardo, probabilmente dovrete accompagnare questa attività alla principale.
Il trading richiede molta pratica, perciò prima di abbandonare il vostro lavoro, vi consiglio di acquisire una certa esperienza.
Non parlo di 1 o 2 anni, ma di almeno 4-5 anni.
Inoltre, nella vita se volete vivere sicuri e non incorrere in ristrettezze conviene sempre diversificare.
Guardate il trading come la vostra diversificazione rispetto all’attività principale o cercate di accordare le due attività.
Ad ogni modo ad oggi, per iniziare a investire, il capitale minimo necessario è di circa 5000€, al di sotto di questa somma non ha molto senso.
Come mai?
Perché un capitale inferiore verrebbe per forza di cose intaccato pesantemente dalle commissioni e, inoltre, non avreste modo di diversificare adeguatamente il vostro portafoglio.
Strumenti differenti
Se avete superato con discreti risultati la Demo e volete passare in reale non vi serviranno grandi capitali.
Bisogna essere realistici, rischiereste di bruciare il conto dopo pochi mesi, le differenze tra la Demo e un conto reale possono essere devastanti.
Un capitale minimo, ma comunque adeguato, è l’ideale per questo passaggio.
Quindi con quale strumento è meglio iniziare?
Iniziate con il più semplice, le azioni!
Rispondono a semplici dinamiche di mercato, hanno dati certi e offrono una diversificazione ineguagliabile.
In seguito, potrete sperimentare altri strumenti finanziari come Forex, Opzioni, Futures, ecc. o specializzarvi tranquillamente sulle azioni.
Ma come mai proprio le azioni?
Lo vedete anche da questa analisi intermarket:
A differenza poi del Forex, le azioni rimangono sicuramente più semplici da comprendere perché meno legate alle dinamiche macroeconomiche.
Il tempo come variante fondamentale
Eh, sì, il tempo è fondamentale.
Dovendo gestire 2 attività lavorative, all’inizio il tempo sarà limitato, ma potrete optare tranquillamente per un’operatività di tipo multiday.
Al contrario, se già avete più tempo da dedicare a questa attività e già un po’ di esperienza, potreste sperimentare anche l’intraday.
Conoscete le differenze e i diversi approcci?
No? bene, potete scoprirlo in questo articolo: Timeframe: tutte le differenze.
Se volete vivere facendo trading vi conviene diventare bravi in entrambi.
Il multiday contiene in sé un rischio medio e rendimenti interessanti, inoltre, l’impatto finanziario è più gestibile e sostenibile sul medio lungo termine.
Tuttavia, è possibile aumentare sia i rendimenti che il rischio utilizzando la leva finanziaria, ma questa è da usare solo in un secondo momento e in maniera limitata.
Diventare trader quale mindset avere?
Tutti gli imprenditori guadagnano cifre diverse ogni anno, ogni mese, ogni decennio; quindi, questo è il primo concetto da capire.
Il trading è un’attività a tutti gli effetti e la tua bravura e le tue caratteristiche, in primis l’inclinazione al rischio, fanno tutta la differenza per diventare trader di successo.
Ti puoi mettere degli obiettivi percentuali?
Io direi di no.
Il concetto più importante da capire è che quanto guadagna un trader dipende dalla fase di mercato in cui si trova e dal rischio che sostiene.
Io posso dirti che un trader professionista guadagna il 100% l’anno e a fianco c’è un altro professionista che ha fatto negli ultimi anni il 20% l’anno, uno dice che quello che ha fatto il 100% l’anno è più bravo di quello che ha fatto il 20% l’anno.
Ma non è detto che sia così, perché quello che ha fatto il 20% medio annuo potrebbe aver sostenuto dei rischi molto più bassi rispetto a quello che ha fatto il 100%.
Il rendimento è in funzione del rischio, per cui più alto è il rischio che sostieni più potrebbe essere elevato il tuo rendimento.
Ma attenzione perché potrebbero essere anche maggiori le perdite e quindi più è alto il rischio che sostieni e più possibilità hai di bruciarti il capitale, perché devi tener conto della solita equazione che è “a rischio zero corrisponde rendimento zero”.
Capisci cosa voglio dirti?
Il concetto non è che se guadagno rischiando poco, poi se rischio ancora di più allora guadagno ancora di più, perché poi all’aumentare del rischio aumentano anche le possibilità che mi vado a bruciare il conto.







Scopri l’unico Master che ti puoi ripagare in 5 mesi, che ti insegna le strategie degli istituzionali e che ti fornisce un conto da 100k per fare profitti senza rischiare i tuoi soldi.
Qual è il giusto capitale per investire in borsa?
Io consiglio almeno € 10.000 con cui si comincia ragionevolmente a FARE trading.
Se anche tu hai avuto questa reazione come tutte le persone che mi scrivono, ti prego disintossicati dal marketing illusorio, lo dico solo per il tuo bene.
Lo ripeto, lo ripeto e lo ripeterò finché avrò fiato in corpo: devi avere una strategia profittevole!
Ma non la strategia dei famosi 20 minuti di tutorial del broker, no!
Meno capitale , più rischio
Supponiamo che ti poni di raggiungere il 20% quest’anno ma, dopo dieci mesi, ti accorgi di essere in negativo, oppure, magari, di essere in positivo del 2%, che cosa devi fare?
Il 18% in due mesi.
E per fare il 18% in due mesi devi aumentare il rischio e quindi magari rischi di bruciarti il conto.
Ti è più chiaro adesso?
Questa è una cosa che è successa anche a me personalmente quando abbiamo introdotto i servizi target che poi abbiamo tolto.
In passato abbiamo avuto sempre rendimenti superiori anche al 70/80% lordi con la mia gestione del rischio, allora, fissiamo ad esempio un rendimento dell’80% che fino adesso è sempre stato raggiunto.
Cosa succede?
Parte l’anno, i mercati sono in laterale e poi sono scesi.
Quindi, pochi spunti, situazioni in cui la strategia non lavorava benissimo.
In pratica, mi sono ritrovato dopo tre mesi che eravamo in perdita, a cercare un modo per arrivare all’80%.
Qual era questo modo?
Dovevo alzare il rischio.
Ma, alzando il rischio, mi sono esposto di più in una fase di mercato difficile e quindi ho aumentato le perdite.
Nel momento in cui ho capito questo meccanismo, fortunatamente sono stato abbastanza lucido da dire ai miei clienti che, un conto è il raggiungimento del target obiettivo, un conto è rischiare di bruciarsi il conto.
Quindi riduco il rischio, e solo quando il mercato tornerà in una fase positiva allora sarei tornato a fare i miei rendimenti.
Non cadere nel cosiddetto FOMO, Fear Of Missing Out: il mercato non scappa, sfrutterai tutte le opportunità che il mercato offre, solo quando sarai pronto.
Che risultato ho ottenuto?
Il risultato è stato che, riducendo il rischio e facendo passare il tempo, alla fine, ho recuperato un drawdown del 17%, raggiungendo un picco lordo di quasi il 30% di profitto.
Il passaggio da una fase di drawdown a una fase di profitto è stato generato dal mercato.
Perché la strategia è sempre la stessa, quindi è molto importante che tu sappia che i rendimenti lì dal mercato non li possiamo controllare, l’unica cosa che possiamo fare è controllare è il rischio.
Trader Indipendente o Professionista: quali sono le differenze?
Si possono fare molti soldi e profitti da trader autonomo.
Infatti, molti trader professionisti con l’età e l’esperienza decidono di diventare autonomi mantenendo per loro tutti i profitti.
Altri creano fondi d’investimento in cui mettono in comune il loro capitale con quello di altre persone ricche per realizzare operazioni di trading su una scala decisamente più ampia.
Per diventare un trader professionista invece bisogna appoggiarsi ad un fondo di investimento, provare che si abbia una profittabilità costante coi propri conti di trading personali e soprattutto che il proprio drawdown, ovvero la massima perdita sostenuta sul conto, non sia stata troppo elevata perché il rischio non è visto di buon occhio quando bisogna gestire i milioni di euro dei clienti.
Una volta passata questa selezione avrai diritto a uno stipendio di ingresso più dei bonus e delle commissioni (una volta raggiunti degli obiettivi previsti) che costituiscono la maggior parte del guadagno di un trader professionista.
Si perché una cosa è riuscire a fare il 20% col proprio conto da 10.000 ma anche da 50.000 euro e, tutt’altra cosa è riuscire a fare il 20% con 1 o 2 milioni di euro.
Capisci che la differenza è molto netta.
Qualità richieste per diventare trader
Il trading richiede logica, rigore e apprendimento.
Devi essere bravo in ognuna di queste qualità, infatti diventare un buon trader richiede un sacco di:
- Lavoro
- Pazienza
- Perseveranza
- Forza di volontà
- Mentalità ferrea
Un buon trader inoltre deve padroneggiare, in base alla sua strategia una dei seguenti tipi di analisi:
- Tecnica
- Fondamentale
- Volumetrica
- Algoritmica
Questo perché ogni trader è specializzato in un mercato ed ogni mercato è specifico.
Come detto prima l’autodisciplina è un elemento essenziale, bisogna imparare a controllare le proprie emozioni in ogni momento, per diversi motivi.
Se no hai alcune base ti consiglio di dare uno studio alle nostre risorse gratuite sul trading.
Vuoi diventare un trader professionista indipendente? Scopri con il nostro master le migliori strategie degli istituzionali
Il vocabolario del trader
Margine
Il margine nel trading è il denaro che hai nel tuo conto di trading.
Il margine disponibile assicura la tua solvibilità.
È il denaro che assicura che in caso di perdita si possa pagare ciò che si deve.
Se non hai abbastanza margine, le tue posizioni saranno congelate fino a quando non aggiungerai denaro.
Ma se non puoi aggiungere denaro, le tue posizioni saranno chiuse.
Margin call
La chiamata di margine è una metafora.
Quando il mercato azionario era fatto ancora con le grida, i clienti venivano chiamati per dire loro quando erano oltre il loro margine.
Oggi una margin call si verifica quando non hai più abbastanza margine per assicurare la tua posizione.
Il margin call è dunque una richiesta di margine aggiuntivo da parte del tuo broker.
Ciò significa che o ti è rimasta abbastanza liquidità per soddisfare la richiesta di margine e mettere al sicuro le tue posizioni oppure che dovrai chiuderle.
Se non rispondi per tempo il vostro broker le chiuderà in automatico.
La margin call è l’ultima condanna del trader, significa che i soldi sul conto sono terminati perché tutte le posizioni sono a perdere.
In poche parole soldi finiti = giochi finiti.
Leva
La leva è il nome del meccanismo che ti permette di aumentare la tua capacità finanziaria.
Con la leva finanziaria puoi decuplicare i tuoi guadagni, ma è un’arma a doppio taglio in quanto può aumentare anche le tue perdite in caso di un movimento avverso del mercato.
Il livello di leva che sceglierai determinerà di quanto margine avrai bisogno per assicurare la tua posizione.
Per esempio quando fai trading con una leva di 1, devi mettere il valore totale della posizione come margine.
Questo corrisponde a nessuna leva finanziaria: il tuo capitale vale semplicemente il suo valore.
Con una leva di 200 puoi investire 200.000 euro con soli 1000 euro in questo modo i tuoi €1000 non hanno più il loro valore, ma 200 volte il loro valore.
Grazie all’effetto leva, la tua diversificazione può essere molto più efficiente.
Diciamo che hai solo 1.000 euro da investire, puoi investire 200€ in 5 posizioni diverse, e con la leva finanziaria puoi aumentare la dimensione effettiva di queste posizioni.
A seconda del tuo piano di trading, puoi raggiungere percentuali di guadagno molto più alte ma anche aumentare in maniera considerevole le tue perdite.
Per questo una corretta gestione del denaro è necessaria per evitare di rischiare troppo con la leva finanziaria.
Per esempio, dovresti imporre un certo limite alla tua assunzione di rischio: non dovresti aprire posizioni da 100.000 euro con solo 100 euro di margine.
In questo caso, al minimo movimento sarai sicuro di essere liquidato.
Queste sono posizioni suicida.
La leva apre grandi possibilità: non sprecarle stupidamente con posizioni assurde e fuori portata.
Broker
Il broker è colui che ti permette di comprare e vendere azioni e prodotti finanziari, è colui che può immetterti direttamente a mercato e senza il quale il trading per i piccoli investitori non sarebbe possibile.
Ogni broker ha la sua specialità e offre una leva e commissioni diverse per i diversi mercati: infatti alcuni broker sono specializzati nel forex, altri nelle materie prime, altri in azioni americane ecc…
Posizione
Il termine posizione si riferisce sia ai prodotti finanziari che alle posizioni che si hanno in portafoglio.
Short
Lo short è una posizione di vendita anche se non si possiede alcun bene.
Per esempio, si prendono in prestito dal broker delle azioni ad un determinato valore.
Se il prezzo scende avrai guadagnato ed il broker ti pagherà la differenza, tolte ovviamente le commissioni per il prestito.
Volatilità
Il termine volatilità si riferisce alla tendenza di un prezzo a salire molto in alto o a scendere molto in basso.
Alcuni asset sono molto volatili, il che significa che c’è un’alta possibilità che il prezzo salga o perda una percentuale considerevole del suo valore.
Queste posizioni sono rischiose ma permettono anche di generare grossi profitti in poco tempo.
Trader di successo: sarà solo fortuna o c’è qualcosa di più solido ?
I corsi di trading sono percorsi formativi progettati per insegnare alle persone come investire in modo efficace sui mercati finanziari.
I corsi di trading possono coprire una vasta gamma di argomenti, tra cui l’analisi tecnica e fondamentale, la gestione del rischio, la psicologia del trading, la strategia di trading, il trading algoritmico e altri argomenti correlati.
A seconda del corso, gli studenti possono anche avere la possibilità di partecipare a sessioni di trading dal vivo come nel nostro Master trader Professionista che culmina con un trading camp di 5 giorni.
É un percorso per affrontare il trading in maniera professionale, anche se parti da zero, con gli approcci di un trader istituzionale che ti insegnerà le sue competenze tecniche, la psicologia e la disciplina che utilizzano i trader istituzionali.
Quali sono i migliori corsi di trading?
In questa parte dell’articolo ti voglio elencare alcune caratteristiche per identificare un buon corso di trading.
- Reputazione e credibilità dell’azienda che vende il corso: Assicurati che il fornitore del corso sia affidabile e rispettato nel settore del trading. Fai ricerche online e leggi le recensioni di altri studenti per avere un’idea della qualità del corso.
- Contenuti del corso: Assicurati che il corso copra gli argomenti di tuo interesse e abbia contenuti adeguati per il tuo livello di esperienza.
- Corso ben strutturato: il corso dovrebbe essere ben organizzato e strutturato in modo logico per facilitare la comprensione dei concetti di trading. Iniziare dalle basi e procedere gradualmente verso argomenti più avanzati.
- Tutor di alta qualità: il tutor dovrebbe essere un esperto di trading con esperienza sul campo e abilità di insegnamento. Il tutor dovrebbe essere in grado di accompagnarti nell’accrescimento delle competenze tecniche, ma anche nell’insegnamento della psicologia e disciplina.
- Corso di Trading certificato: assicurati che il percorso che andrai ad affrontare sia il professionale e certificato.
Perché scegliere un corso di trading certificato?
Ci sono diversi motivi per cui potresti scegliere un corso di trading certificato:
Credibilità: Un corso di trading certificato è stato valutato e approvato da un’autorità di certificazione riconosciuta, il che significa che ha superato rigorosi standard di qualità e contenuto.
Ciò conferisce una maggiore credibilità e autorevolezza al corso, fornendo una garanzia che le informazioni che impari sono affidabili e di alta qualità.
Competenza: Un corso di trading certificato ti aiuterà a sviluppare una comprensione completa delle strategie e delle tecniche di trading.
Sarai in grado di acquisire conoscenze che ti permetteranno di fare scelte di investimento migliori e più informate e di minimizzare i rischi associati al trading.
Oltre le competenze tecniche affronterai momenti dove psicologia e disciplina saranno fondamentali e un percorso certificato ti può offrire i giusti insegnamenti per affrontarli.
Opportunità di lavoro: Una volta completato il corso, avrai acquisito le competenze e le conoscenze necessarie per iniziare una carriera nel trading.
Inoltre, molte società di trading richiedono ai propri dipendenti di essere certificati, quindi avere una certificazione potrebbe darti un vantaggio competitivo quando cerchi lavoro.
Potresti anche valutare l’idea di affrontare delle sfide di una Prop Trading che una volta superate ti permetteranno di gestire un conto capitalizzato e di costruirti un background di esperienza e statistiche che ti aiuteranno ad accrescere le tue opportunità lavorative.
Noi ne abbiamo una nostra appena lanciata che si chiama PropUp
In generale, un corso di trading certificato può fornirti le competenze e le conoscenze necessarie per diventare un trader di successo, aumentare la tua credibilità e le tue opportunità di lavoro, e aprirti le porte ad una vasta gamma di opportunità professionali.
Noi ti offriamo la possibilità per iniziare tutto questo con il Master trader Professionista, un percorso professionale, dove sarai affiancato da trader indipendenti e da un trader istituzionale, che non dura una settimana, non sono solo dei video registrati, ma si tratta di un’intera esperienza che dura 6 mesi dove alla fine potrai anche fare una settimana di trading Live.
Abbiamo visto come anche iniziare ad approcciarsi allo studio del trading sia difficile in quanto tu debba scegliere in maniera ottimale come affrontare questo percorso.
Ci sono molti corsi di trading disponibili online per aiutare i principianti a imparare le basi del trading. Tuttavia, è importante scegliere corsi affidabili e di alta qualità e utilizzare fonti di informazione verificate.
Ma prima di buttariti a capofitto in un corso vorrei portarti ad un importante livello di consapevolezza sulla tua formazione da trader, per cui ti chiedo: “Che Tipo Di Trader Sei Adesso?”
Attenzione perché non è una domanda così stupida e banale come sembra, perché se scavi nel profondo ed affronti la tua realtà in maniera sincera, puoi scoprire la tipologia di trader che sei adesso, cosa devi migliorare, che tipo di trading vuoi fare e soprattutto che obiettivi hai, nel trading, nel medio e lungo termine?
Quindi soffermati un attimo e rispondi a questa domanda:
Tu, a che livello di trading sei?
Molto spesso nei miei articoli ti ho parlato che il trading è un’attività veramente molto difficile.
Esistono ben 4 macro categorie di tipi di trader che a loro volta generano 4 grandi livelli di trading.
Vuoi diventare un trader professionista indipendente? Scopri con il nostro master le migliori strategie degli istituzionali
Livello 1: Il trader improvvisato
Il trader improvvisato è il classico trader (vabbè diciamo “trader” perché in questo livello si è tutto tranne che vero trader) che compra perché i prezzi sono scesi tanto e ci investe tutto il suo capitale.
Perché fa così?
Semplice: perché vuole guadagnare tanto e subito e, chiaramente, non sa che ben presto diventerà carne da macello per tori e orsi.
Insomma è il classico fantomatico trader che ha letto 2 libricini che danno in regalo broker in ottime campagne marketing illusorie, dove gli viene fatto credere che 1 click qua e 1 click là ed il gioco è fatto: milioni a palate senza fare nulla.


Livello 2: Il trader principiante
Il trader principiante è colui che ha una strategia operativa, quindi sa quando comprare e quando vendere ma non riesce a gestire bene il suo capitale e il suo rischio.
Quindi, cosa succede?
Che riesce a fare tanti piccoli guadagni, ma durante l’anno ha quei 2-3-4 trade negativi dove perde un mucchio di soldi che lo fanno ritornare al punto di partenza.
Ecco perchè continuo a dire che per definirsi un vero trader occorre avere un ottimo money management e sapere esattamente quanto stai rischiando in ogni singolo momento.
Livello 3: Il trader esperto
Cominciamo ad avvicinarci ai veri trader, ossia quella tipologia di trader che sono ad un livello superiore e che riescono a guadagnare nel lungo temine o, comunque, a non perdere il proprio capitale.
In questa categoria rientrano tutti quei tipi di trader che hanno una strategia operativa.
Ovverosia sanno quando comprare e quando vendere.
Hanno una gestione del rischio e del capitale corretta, per cui sanno quanto possono rischiare e riescono ad ottenere dei guadagni nel medio e lungo termine.
Ma hanno un difetto.
Che difetto hanno secondo te?
Prova ad immaginare….
L’hai individuato il difetto, vero?
Beh, il difetto più importante è la loro psicologia.
Hanno tutto: strategia e gestione del rischio ma sono ancora dannatamente in balia delle loro emozioni e della loro avidità.
Per cui per paura di perdere i guadagni fatti, magari chiudono prima un’operazione o ne aprono altre che non dovrebbero solo per il fatto di non farsi perdere l’opportunità.


Le opportunità nel trading ci sono sempre, non smettono mai
Devi solo essere in grado di sapere aspettare il momento giusto in accordo con il tuo money management.
Livello 4: Il Trader professionista
I trader professionisti sono quelli che hanno e conoscono una strategia operativa (quindi sanno quando comprare e quando vendere, hanno delle regole precise di gestione del rischio e del capitale che gli permettono di guadagnare di più di quello che perdono) e NON sanno che cosa siano le emozioni.
Sono freddi, distaccati, sono praticamente dei robot.
Operano in assenza di emozioni, niente li spaventano: quando incassano grandi vincite non esultano come allo stadio e quando incassano una perdita non si strappano i capelli dalla disperazione e non sbattono la testa contro il muro.
Anche perché farebbe parecchio male e i soldi persi non tornerebbero indietro 🙂
Rimangono IMPASSIBILI.
Ma soprattutto hanno un’estrema capacità di aspettare il momento giusto.
La pazienza è una delle loro armi principali.
I trader che rientrano in questo livello si contano davvero sulle dita di una mano.
Uno di questi è proprio il Nostro Matteo ROs, trader per un fondo americano e docente del Master trader Professionista.
Quindi ti rifaccio la domanda iniziale:
Vuoi essere un trader professionista?
Scopriamo insieme i più grandi, i migliori, i trader famosi che hanno capacità e patrimoni inimmaginabili!
Iniziamo da loro…
Chi sono, quanto sono ricchi, ma soprattutto…
Qual è la loro storia?
Scopriamo insieme chi sono i trader professionisti famosi più ricchi del mondo, i loro nomi e quanto hanno accumulato attraverso il trading.
Come tutte le attività il trading richiede tempo, studio ed esperienza e i protagonisti di questa classifica, oltre ad un pizzico di fortuna, non si sono risparmiati in dedizione e formazione.
Trader professionista n°1:
George Soros
Soros, oltre ad essere il trader più famoso, è anche uno tra i più ricchi del mondo.
Ad oggi ha un patrimonio stimato di oltre 8,3 miliardi di dollari.
Come detto, non è uno che ha scommesso, ha alle spalle una solida formazione.
Laurea alla London Business School con un master in filosofia.
Proprio alla filosofia deve quasi tutto, infatti ha avuto il merito e il coraggio di aver applicato la teoria generale della riflessività di Karl Popper ai mercati dei capitali.
Egli stesso afferma che, attraverso queste applicazioni, ha maturato una maggiore conoscenza sia delle bolle speculative e del valore dei titoli di mercato, sia delle discrepanze di valore utilizzate in borsa.
Dopo gli studi ha lavorato per alcune banche commerciali, per poi avviare il suo primo hedge found.
Soros è l’uomo dei record e della spregiudicatezza: è riuscito a guadagnare 1 miliardo di dollari in un solo giorno, come?
Sbancando la banca d’inghilterra.
Il 16 settembre del 1992 vendette sterline a pronti contro termine per un valore complessivo di 10 miliardi di dollari e la Banca d’Inghilterra fu costretta a svalutare la sterlina.
Soros ha anche contribuito a svalutare la lira ed è stato condannato nel 2002 per insider trading.
Da sempre nelle sue strategie e nelle sue speculazioni, predilige le valute e le strategie di trading long term strettamente correlate ai Fondamentali di Mercato.
Un trader professionista del forex insomma!
Di fronte a tante ricchezze l’ungherese è molto attivo sul fronte politico e ha fondato una sua fondazione, Open Society Foundation, con cui ha il potere di elargire importanti donazioni alle cause a cui più tiene.
Trader professionista n°2:
Alexander Elder
Segue Soros, Alexander Elder.
La ricchezza di Elder si aggira su alcuni miliardi di dollari, ma non è ben capitalizzata.
Elder, russo di origine, ha studiato psichiatria e non nasconde come questa disciplina lo abbia aiutato nell’affinare le sue tecniche di trading.
Proprio per il trading ha lasciato la medicina.
E’ uno dei trader più famosi tra gli esperti in analisi tecnica, oltre che, appunto, di psichiatria e psicologia.
Per fortuna per noi ha dedicato una buona parte della sua vita a fare formazione.
Numerosi sono i saggi che ha scritto, alcuni di essi veri e propri bestseller e immancabili letture per imparare e scoprire nuove strategie.
I più importanti sono “Mind, Method and Management“ o “Come into my trading room”.
I tre capisaldi della sua strategia possono essere riassunti in 3M come il libro poc’anzi citato: mente, metodo e tempo di gestione del denaro (management).
Una mente davvero brillante che non si limita, ma elargisce le sue tante conoscenze e metodiche.
Trader professionista n°3:
Martin Schwartz
Settantacinquenne ex capitano dei Marines, dopo un Mba alla Columbia e l’attività di analista finanziario Martin Schwartz ha avuto alcuni periodi bui che però ha avuto modo di riscattare.
Lui è il classico esempio del trader famoso che riesce a fare soldi in brevissimo tempo.
E’ riuscito a trasformare un capitale iniziale di 70.000 dollari in 100.000 dollari, e da lì in un anno ha sestuplicato il suo patrimonio arrivando a 600.000 dollari.
Egli ricorda come nei suoi tempi d’oro riusciva a guadagnare anche 70.000 dollari al giorno.
Molta di questa ricchezza dipende dalla sua strategia di Day trading e dallo strumento su cui investe: le opzioni, che permettono molti guadagni, ma sono anche molto rischiose.
Trader professionista n°4:
Ray Dalio

Non poteva non comparire nella nostra classifica dei trader famosi anche Ray Dalio, 58 esimo nella lista Bloomberg delle persone più ricche del mondo con il suo patrimonio di 18 miliardi di dollari, di cui ben 2 guadagnati nell’ultimo anno.
Ha fondato la Bridgewater Associates, che è l’hedge fund più grande al mondo, tanto che oggi gestisce ben 180 miliardi di dollari.
Nella bridgewater vige la massima trasparenza, infatti i suoi manager hanno la possibilità di acquisire quote dei fondi in totale libertà.
Dalio, di origini italiane, ha comprato le sue prime azioni all’età di 12 anni e, dopo una laurea in finanza e un Mba ad Harvard, ha seguito la sua passione lavorando come broker ed analista per importanti fondi.
La sua strategia si basa sull’analisi fondamentale delle aziende e sulle analisi di dati macro economici come tassi di interesse e di inflazione.
Su queste analisi compra di volta in volta centinaia di titoli (azioni, valute, materie prime) che gli consolidano i ricavi e gli permettono di differenziare.
Anche Dalio, come altri grandi miliardari, è molto impegnato in diverse attività di beneficenza.
Trader professionistan°5:
David Siegel
Non poteva mancare nella nostra classifica dei trader professionisti anche David Siegel che, come altri, ha studiato tanto per diventare quello che è oggi.
Dottorato in informatica conseguito al MIT e un lavoro al fianco di Jeff Bezos, Siegel è uno dei primi fondatori di un sito internet di servizi personali finanziari integrato.
Ma è soprattutto uno dei cofondatori di Two Sigma Investment, uno dei primi hedge fund ad essere all’avanguardia della tecnologia nella presa delle scelte del trading.
Oggi infatti Two Sigma è tra le principali società ad utilizzare l’intelligenza artificiale e il machine learning nel trading.
La sua strategia non poteva, dunque, essere che technology based, si basa infatti sul Time Sharing.
Questo è un approccio concorrente del sistema operativo all’uso delle risorse di elaborazione, attraverso il quale l’esecuzione o l’attività della CPU viene suddivisa in quanti o in intervalli temporali.
Ad oggi gestisce ben 39 milioni di dollari.
In aggiunta alle sue strategie vi consigliamo anche di leggere le sue teorie sull’influenza della tecnologia nella società, che lo hanno portato a fondare Scratch e ad essere molto impegnato nella beneficenza.
Il suo attuale patrimonio è di 6,1 milioni di dollari.
Trader professionista n°6:
Larry Hite
Lui è considerato tra i padri fondatori del trading.
Ha lavorato per anni presso la Brokerage House americana.
Ha alle spalle un passato un po’ non convenzionale per questa classifica.
E’ stato, infatti, promotore di musica rock nonché attore e sceneggiatore ma, a causa di una serie di incidenti nel 1968, dovette dedicarsi a fare l’agente di cambio.
E’ solo dopo molto studio ed esperienza che nel 1981 ha aperto la sua società, la Mint Investment Management Company.
Le sue strategie di trading si focalizzano sulla gestione del rischio, con l’intento di ottenere delle performance importanti.
Mentre il suo strumento d’elezione sono le materie prime, di cui è stato il più grande consulente al mondo.
Oggi ha una posizione più tranquilla rispetto al passato ma non smette di fare il trader professionista e di essere attivo nella ricerca e nelle collaborazioni.
Con la sua Hite Capital Management ha elaborato svariati saggi di carattere formativo e scientifico, in particolare sul trading sistematico.
Come altri è impegnato nel sociale, in particolare nel settore dell’educazione.
Ma continuiamo il nostro viaggio su quanto guadagna un trader professionista con un altro nome fondamentale.
Trader professionista n°7:
Stanley Druckenmiller
Druckenmiller è stato dal 1988 al 2000 uno dei gestori per Soros per il Quantum Fund.
Nato da una famiglia della classe media, segue una formazione tradizionale: laurea triennale in letteratura inglese e una in economia.
Lascia però il dottorato in economia per fare l’analista petrolifero per la Pittsburgh National Bank.
Nel corso della sua vita e della sua carriera lavorativa, grazie alla sua abilità e alle posizioni lavorative strategiche che ha occupato, ha accumulato un capitale ingente e pari, nel 2017, a 4,4 miliardi di dollari.
La sua strategia di trading utilizza delle tecniche che riconoscono il top down.
Ex-presidente della Duquesne Capital, si è sempre occupato di mercato azionario.
Mediante questa strategia l’analista esamina delle situazioni di mercato problematiche con l’intento di investire sull’ipotesi di adeguate soluzioni.
Ha posizioni corte e lunghe, inoltre su futures e opzioni si avvantaggia dell’effetto leva.
Chissà se sarà in grado di superare il maestro Soros.
Al momento la sfida è aperta anche sul fronte della beneficenza, essendo stato uno dei maggiori donatori negli ultimi anni per cause benefiche e di ricerca.
Trader professionista n°8:
Jack D. Schwager
Schwager non è solo un trader professionista famoso, ma è anche un economista, laurea alla Brown, e matematico di fama mondiale.
Tiene svariate conferenze e seminari su tematiche legate ai numeri.
Il suo libro più famoso è “Market Wizards”.
Il suo patrimonio si stima sui 5 milioni di dollari, ma l’elevata privacy e la sua riservatezza non consentono di approfondire quale sia il suo reale patrimonio.
Nei suoi libri si è occupato di parecchi argomenti tra cui commodities, analisi tecnica, hedge fund e altro.
E’ inoltre il fondatore di Fund Seeder che vi consigliamo vivamente di visitare per scoprire un lato nascosto e magico del mondo del trading.
Come avete visto, tutti hanno scelto un proprio settore, chi le valute, chi le materie prime o chi azioni ed opzioni.
Ciò che però accomuna ognuno di loro è la passione e lo studio che hanno dedicato a fare trading, oltre alla voglia costante di mettersi alla prova.
Loro sono l’elite di quel 10% di trader che hanno successo nel lungo termine.
Ora hai tutte le nozioni per qual strada seguire se vuoi diventare un trader professionista.
Saoi anche che il trading è un lavoro, un business, e tu devi diventare un professionista per affrontarlo sia con la strategia giusta ma soprattutto con la disciplina e la psicologia giusta, il mio consiglio è il Master per Trader professionista, un percorso completo che ti farà diventare un trader professionista al 100%.
Ti aspetto nella nostra scuola a presto!
Alessandro Moretti