Pivot Point nel trading: cosa sono e come usarli?

Home»Articoli»Pivot Point nel trading: cosa sono e come usarli?
210831-Pivot-Point

I pivot point nel trading sono un elemento assolutamente da conoscere e molto utile da poter utilizzare.

I punti pivot derivano dall’insieme di formule matematiche e da elementi di analisi tecnica, ma tranquilli anche se apparentemente possono sembrare complicati vedremo che sono molto facili da applicare e utilizzare.

Cosa sono i punti pivot

I pivot point nel trading sono dei veri e propri punti di rotazione.

Sono punti pivot poiché, a partire da un certo livello di prezzo, questo viene adoperato come possibile indicatore ed espressione del movimento del prezzo di un titolo.

In francese pivot significa perno ed è proprio questo che tali punti pivot fanno.

Sono dei punti perno che permettono di cogliere l’eventuale inversione nella direzione di un titolo e ottenere più o meno la conferma su un punto di break out di un titolo.

I pivot point vengono utilizzati moltissimo nel trading intraday, ma possono essere utili anche su un’operatività più lunga.

Come già precisato, il metodo per calcolare un pivot point è standard, generalmente i calcoli vengono effettuati automaticamente dalla maggior parte delle piattaforme di trading.

Chi ha inventato i punti pivot?

Jesse Livermore uno dei più famosi trader della storia ed è stato anche uno tra i più ricchi.

Se fosse ancora in vita sarebbero guai seri per tutti.

Prima di altri ha saputo cogliere il grande valore di questa materia e con grande astuzia e talento ha saputo mettere in pratica i suoi insegnamenti.

Dalla sua vita possiamo trarne diversi insegnamenti che possiamo e dobbiamo applicare ai nostri trade.

Insomma, stiamo sempre parlando dell’uomo che potrebbe aver scatenato la crisi del ’29. jesse livermore trading

Storia e vita di Jesse Livermore

Jesse Lauriston Livermore, nato nel 1977, è stato uno dei più grandi speculatori di tutti i tempi. Inizia la sua carriera prestissimo, all’età di 14 anni, quando, anche su supporto della madre, scappa di casa per sfuggire ad una vita di fatica come coltivatore.

Spirito sveglio inizia nei Buket shop, luoghi dove si scommetteva sui rialzi e ribassi dei titoli.

A soli 16 anni era temutissimo e molti non volevano averlo come cliente.

Ma fin da subito si palesava la sua natura, tanto disciplinata quanto a volte vittima di infuocati eccessi. Era infatti soprannominato boy plunger a causa delle sue ingenti puntate nelle scommesse.

Appena maturò l’età per entrare nel mondo del lavoro e della finanza iniziò a lavorare per la società di brokeraggio Paine Webber, con la mansione di trascrivere i prezzi dal nastro della telescrivente del tabellone con le quotazioni.

Quanto si può perdere in un giorno? I soldi cominciarono ad arrivare nel 1901 quando acquistò le azioni della Northern Pacific Railway, da un investimento di 10.000 dollari seppe guadagnare mezzo milione di dollari.

Ma il 9 maggio dello stesso anno in una sola giornata di trading riuscì a perdere addirittura 50.000 dollari, e attenti perché 50.000 dollari di allora erano molti di più rispetto a quelli di oggi.

Ritornò ai suoi scambi nelle wire houses, nel 1902 era pronto a reinvestire.

Dopo 5 anni decise di vendere le azioni della Northern Pacific allo scoperto guadagnando altri 250.000 dollari e salvandosi, ma da cosa?

Dopo pochi giorni, ci fu un forte terremoto a San Francisco che abbassò nettamente le quotazioni dell’intero titolo.

Tuttavia, come i mercati, la storia di Jesse è segnata di alti e bassi, ed esattamente un anno dopo quel guadagno perse tutto.

Si riprese, ma quella perdita segno il suo primo matrimonio che lentamente cominciò a incrinarsi. Tanto fin da ragazzo amava le grandi scommesse quanto da grande amava vendere allo scoperto.

Nel 1907 vendette altre azioni e questa volta fu lo stesso JP Morgan a chiedergli se per favore smetteva di agire in quel modo poiché rovinava l’intero mercato.

In quel frangente JP Morgan salvò l’intero settore durante il noto Panico del 1907, la borsa valori di New York infatti perse il 50% del valore dell’anno precedente.

Ma non Livermore che arrivò al suo primo milione.

Quanto si può guadagnare in 3 settimane?

Da quell’evento Livermore inizierà a puntare a far crescere ancora di più la sua fortuna e a gestire in maniera diversa le sue finanze.

Da squattrinato arrivò nel giro di 10 anni ad avere una fortuna di 300.000 dollari.

Richiamato a New York da Dan Williamson, proprietario di una casa di borsa, Williamson dà a Livermore 25.000 dollari per riprendere a fare trading.

In 3 settimane aveva rivalutato il finanziamento portandolo a 112.000 dollari.

Livermore amava anche spenderli i soldi, come?

La fortuna di Jesse Livermore

Arrivò durante i suoi periodi strepitosi a possedere uno yacht, un vagone ferroviario e un lussuoso palazzo nell’Upper West Side.

Una casa a Palm Beach e non si privava dell’accesso a club esclusivi.

Inoltre, donò anche un assegno scoperto alla sua seconda moglie e madre dei suoi due figli per arredare una costosa casa a Great Neck.

Ma i mercati sono volatili e così la ricchezza nelle mani di Jesse non durava molto.

Tornando alla storia di Jesse Livermore.

Il periodo d’oro durò poco anche questa volta e colpa un brutto affare sul cotone finì in bancarotta e il suo primo matrimonio finì nel 1917.

Vuoi imparare ad analizzare i mercati in modo professionale? Accedi Gratuitamente a 16 Corsi di Trading

La crisi del 1929 è colpa di Jesse Livermore?

Ci volle un po’ di più per riprendersi ma conclusa la Prima guerra mondiale ricominciò i suoi grandi affari.

Acquistò così tante posizioni sul cotone e fu questa volta lo stesso Presidente degli Stati Uniti, Woddrow Wilson, a dover intervenire per evitare un eccessivo rialzo dei prezzi.

Nel 1924 si era ormai completamente ripreso dalla bancarotta e grazie a mais e grano aveva guadagnato ben 10 milioni, di nuovo quel vizio di vendere allo scoperto.

Nel 1929, prima del crollo dei mercati come sempre prese la fuga e arruolò 100 agenti per vendere tutto, lui non poteva farlo, aveva promesso a JP Morgan.

A primavera del 1929 era in perdita per 6 milioni, ma molti pensano che ci sia stato lui dietro la crisi del 1929.

Con le sue azioni e speculazioni, dopo il crollo delle borse del ’29 era in rialzo rispetto al resto e sue posizioni gli fruttarono 100 milioni di dollari.

Ciò gli valse il nome di “Grande Orso di Wall Street” e molti lo minacciarono di morte tanto che dovette assumere una guardia del corpo.

Non potendo più andare avanti l’intero settore finanziario cominciò così la sua prima grande regolamentazione nel 1934.

In soli 10 anni aveva guadagnato con le sue speculazioni un patrimonio di 30 milioni, bruciati interamente l’anno dopo.

Con 84.000 dollari si trovò a dover fronteggiare un debito di 2,5 milioni. Aprì così nel 1939 una società di consulenza, iniziò a vendere un sistema di analisi tecnica.

Nel 1940 pubblica il suo libro sul trading: “How To Trade In Stocks”, ma non andò bene, le persone erano troppo prese a non morire sotto le bombe della Seconda guerra mondiale per poter interessarsi al trading, e anche se in USA la guerra si sentì, meno di certo, ma gli animi erano bassi.

Se invece vi interessa qui trovate i miei migliori libri per iniziare a fare trading.

La morte di Jesse Livermore

La casa di famiglia fu venduta da Dorothy, la sua seconda moglie per 222.000 dollari quando per arredarla, mantenerla tra domestiche e cuochi si erano spesi più di 3,5 milioni di dollari. Inoltre, il business non risaliva anche perché la SEC non consentiva più le operazioni spregiudicate di una volta.

Primo punto di rottura fu il terzo fallimento di Livermore.

Secondo il tentato omicidio del suo primo figlio dalla sua seconda moglie, ormai dedita all’alcol.

Jesse Livermore ormai di nuovo in debito, il 28 novembre del 1940 si recò al The Sherry-Netherlands Hotel e dopo due Martini, andò in bagno e si sparò un colpo di revolver.

Per alcuni il denaro della terza moglie lo avrebbe cullato nella sua depressione impedendogli quel temperamento di rivalsa che negli anni passati lo aveva sempre contraddistinto. Per altri invece fu proprio il tradimento di questa che fece crollare Jesse.

La polizia nel bagno trovò un taccuino con una nota di 8 pagine dedicata a lei.

Tutte le invenzioni di trading di Jesse Livermore oltre i pivot point

Alla storia di Jesse Livermore dobbiamo tanto.

Primo tra i trader e a diffondere la conoscenza su questa materia.

Senza bisogno di grafici di prezzi o algoritmi come quelli moderni iniziò a tenerne traccia sui suoi registri.

Sviluppò le prime teorie sui Pivot Point e le attività di ‘pyramiding’ (moltiplicazione), assumendo progressivamente posizioni più piccole in un’azione per aumentare il rischio e incrementare i guadagni. pivot point trading

A lui dobbiamo la sua passione per questa materia e di come egli seppe e volle sempre riprendersi, imparando e traendo lezioni fondamentali da ogni suo errore.

Infine, forse che, tra alti e bassi, ciò che cercava e che valeva di più non erano i soldi.

A cosa servono i pivot point nel trading

Si possono utilizzare sia come punti di supporto che di resistenza.

Così i pivot point nel trading possono essere usati sia per entrare o per uscire da una determinata posizione.

Sono molto comodi da usare e utilizzare perché basta conoscere le informazioni del giorno precedente per poter calcolare i punti pivot di inversione o di svolta di un titolo. comprare-auto-o-leasing

Come calcolare i pivot point nel trading?

I punti di perno si calcolano attraverso precise formule matematiche, in realtà, poi, se non avete tempo e possibilità esistono sulle diverse piattaforme e diversi strumenti che calcolano in maniera automatica i punti pivot.

La formula per calcolare i pivot point prevede 3 elementi fondamentali e necessari per il calcolo:

  1. prezzo di massimo del titolo H
  2. prezzo di minimo del titolo L
  3. Livello di chiusura del titolo C

Attraverso una semplice moltiplicazione di tutti e 3 e poi la conseguente divisione per 3 si ottiene il prezzo medio – AP.

A partire da questi elementi si possono così ottenere 6 diversi punti: 3 di resistenza e 3 di supporto, come potete vedere in immagine. come usare i pivot point

Le formule per calcolare i punti pivot sono le seguenti:

1° pivot di supporto: S1=(2xAP) -H

1° Pivot di Resistenza: R1=(2xAP) -L

2° Pivot di Supporto: S2=AP-(R1-S1)

2°Pivot di Resistenza: R2=(AP-S1) +R1

3° Pivot di Supporto: S3= L – 2 x (H – AP)

3° Pivot di Resistenza: R3= H-2 x (L – AP)

Sulla base di essi quindi si potrà poi procedere con la nostra operatività con i pivot point trading.

Vuoi imparare ad analizzare i mercati in modo professionale? Accedi Gratuitamente a 16 Corsi di Trading

Come si usano i pivot point nel trading

I pivot point nel trading possono essere usati come punti di resistenza e supporto perché il punto si mantiene molto forte nel frenare il titolo.

Sono così sfruttabili per individuare punti di uscita o di entrata.

Il primo punto di pivot 1 sia che sia di resistenza o di supporto ci indica che su quel livello si respingono i prezzi.

Di conseguenza è molto probabile che, nel momento in cui si supera uno dei due, il nostro titolo stia vivendo una possibile inversione.

L’inversione potrà essere poi confermata dall’arrivo in prossimità o dal superamento dei punti pivot 2 e 3 che indicheranno situazioni di ipercomprato o di ipervenduto.

Di fronte a questi livelli si dovrebbe, se si è indecisi, uscire più che entrare sul titolo. pivot point trading

Come usare i pivot point nel trading: un trucchetto di trading

Se il mercato apre sopra il punto pivot e il prezzo si mantiene al di sopra del nostro picchetto, o si supera la resistenza, allora sarebbe bene avere una posizione long.

Nel momento in cui il titolo rompe un supporto o apre sotto il nostro picchetto e il prezzo si mantiene al di sotto di questo livello, al contrario, sarà bene operare in maniera short.

Vantaggi e svantaggi dei punti pivot nel trading

Il vantaggio dei pivot point nel trading è che essi, basandosi su dati reali, si mantengono molto più obiettivi di altri indicatori.

Lo svantaggio dei punti pivot è che durante una stessa giornata un prezzo tocca più volte i punti pivot e ciò genera, oltre che molti falsi segnali, anche al contempo molta confusione.

Al riguardo, perciò, come per ogni altra attività di trading, è sempre bene di conseguenza usare i pivot point insieme ad altri indicatori di trend e soprattutto affini al tipo di strategia che si sta applicando o testando.

E voi li utilizzate i pivot point?

Fatemi sapere cosa ne pensate e su quale dei 3 punti pivot vi sentite più sicuri ad operare.