Gli indici di borsa sono forse uno degli elementi più risonanti della finanza, ma non solo per questo è importante conoscere cosa sono e come funzionano.
Quando sentiamo dire che il FTSEMib è andato bene cosa significa?
Non si tratta solo di numeri che salgono o scendono e fanno guadagnare, o perdere (dipende da come la vedete).
Dietro questi indici nascondono segreti e scenari molto più profondi.
In questo articolo andremo a vedere proprio questo e perché è importante conoscere gli indici.
Cosa sono gli indici e a cosa servono
Se vogliamo investire o anche solo capire i mercati finanziari e l’economia in generale gli indici sono forse uno degli strumenti più importanti, che è importante conoscere.
Per qualsiasi investitore che voglia investire in singole azioni sono il modo con cui possiamo verificare se le nostre performance, la nostra strategia funziona e ha senso di esistere.
Lo scopo principale di un indice è quello di dare un’idea generale di un certo gruppo di azioni.
Questo gruppo può essere relativo ad uno specifico settore, uno specifico mercato oppure uno specifico Paese.
Cosa importante che però bisogna capire è che, appunto, gli indici ci indicano qual è l’andamento di questo gruppo prendendo però un sottoinsieme più ristretto, un sottogruppo che riesce a caratterizzare il gruppo più grande.
Questo vuol dire che la maggior parte degli indici che vediamo per esempio l’indice MSCI World Water corrisponde ad indice che indica l’andamento mondiale delle azioni coinvolte nel business dell’acqua.
Chiaramente non contengono tutte le azioni del gruppo che si vuole analizzare, come potete vedere in basso.
Sarebbe primo inutile e secondo troppo dispendioso cercare di seguirle tutte, non sarebbe un indice sennò.
Per questo motivo ci sono gli indici e società come la Standard & Poor’s che si occupano di decidere quale sottoinsieme riesce a caratterizzare al meglio un insieme più grande.
Ma come si fa a scegliere quali aziende faranno parte di questo sottogruppo?
In questo ogni indice segue in maniera molto ferrea le sue regole.
Conoscere gli indici: i più noti
Se voliamo a New York e prendiamo per esempio lo S&P 500 noteremo che le aziende all’interno di questo indice sono le 500 aziende quotate sui mercati americani.
Sono 500 perché queste si distinguono da tutte le altre in quanto hanno la maggior capitalizzazione, come riportato nell’immagine.
In questo caso quindi abbiamo un indice ponderato sulla capitalizzazione, che come valore è di solito affidabile del valore di un’azienda.
Per l’economia americana, per esempio, un altro indice molto importante per capire l’andamento dell’economia americana è il citatissimo Dow Jones Industrial Average.
Il Dow al contrario dello S&P500 non sceglie le aziende in base alla capitalizzazione, ma in base ad un calcolo matematico che non vedremo.
In ogni caso c’è da menzionare che molti investitori reputano il Dow Jones in grado di esprimere meglio dello S&P 500 l’andamento dell’economia americana.
Abbiamo poi il Nasdaq 100 che rappresenta proprio le principali 100 aziende a più alta capitalizzazione quotate sul Nasdaq Composite, la gran parte di queste 100 sono per lo più aziende del tech ecco perché spesso lo si collega a queste.
Tornando in Europa possiamo prendere per esempio lo Stoxx 600.
Tale indice ha lo scopo di fare una media fra le aziende a bassa capitalizzazione, a media capitalizzazione e ad alta capitalizzazione e in contemporanea prende queste aziende da 17 differenti paesi europei.
Questo è un buon indicatore per comprendere l’andamento dell’economia europea.
Un ultimo esempio che potremmo fare è proprio in Italia possiamo prendere per esempio il FTSE Mib questo contiene le 40 aziende che maggiormente vengono scambiate sulla borsa italiana.
Esso rappresenta un buon indicatore dell’economia italiana.
Vi sono perciò a seconda del Paese indici più o meno rilevanti e rappresentativi, ecco perché conoscere gli indici è importante non solo per investire.
Come si costruiscono gli indici
Come avete potuto notare perciò ogni indice indica l’andamento di un gruppo più grande.
Quindi l’economia americana per S&P 500 e sopratutto Dow Jones, l’economia europea lo Stoxx600 o ancora l’economia italiana.
Per farlo però non prende tutte le aziende europee, italiane o tutte le aziende americane ma solo una certa porzione.
La porzione è scelta in base a quelle aziende che maggiormente riescono a caratterizzare l’andamento dell’intero gruppo.
Una volta scelto il sottogruppo di aziende che caratterizzano un gruppo più ampio le società che creano indici, la Nasdaq per esempio, si occupano di far finta di comprarle.
Metteranno le azioni di tutte queste società in una scatola e l’andamento dell’indice sarà una media dell’andamento di tutte le azioni di queste società.
Oltre che a far finta di comprare le aziende e basta, le società che creano gli indici devono scegliere anche che cosa fare con i dividendi.
Conoscere gli indici e le loro tipologie
Proprio il diverso uso che fanno dei dividendi determina che esistono 2 differenti tipologie di indici:
- Total Retur
- Price
Impariamo perciò a conoscere gli indici e queste due tipologie in maniera un pochino più approfondita perché come vedete dal grafico gli andamenti possono essere diversi.
Quelli a Ritorno Totale o Total Return sono gli indici che reinvestono i dividendi.
Questo vuol dire che se una delle società all’interno dell’indice stacca un dividendo di 10 dollari questo verrà reinvestito all’interno dell’indice stesso.
Possiamo qui capire che l’incremento sarà di tipo esponenziale e proprio dovuto al fatto che l’indice reinveste i guadagni dovuti. ai dividendi.
Gli indici Price o a prezzo invece sono gli indici che si occupano semplicemente di seguire il prezzo in borsa.
Fanno quindi finta solo di comprare l’azienda e non badano ai dividendi.
In questo caso avremo un indice che replica più fedelmente l’andamento in borsa del gruppo, ma non replica altrettanto bene il vero ritorno o guadagno che un investitore avrebbe ricevuto.
Ciò avviene perché appunto non tiene conto dei dividendi che verrebbero comunque dati all’investitore e fanno quindi parte del guadagno di quest’ultimo.
Per sapere seun indice è total return oppure no possiamo guardare il nome.
Se all’interno di questo troviamo la dicitura TR vorrà dire che i dividendi sono reinvestiti e l’andamento dell’indice rispecchia l’andamento di un investitore che ha investito in quelle aziende ed ha inoltre reinvestito i dividendi.
Possiamo prendere come esempio lo S&P e lo S&P500 TR il primo è un Price index il secondo è un Total Return.
Questa regola però non è purtroppo sempre valida per tutti gli indici.
Per il Dax, per esempio, che è un indice che contiene le 30 aziende tedesche più grandi ed indica l’andamento generale dell’economia tedesca non ha nessuna dicitura eppure normalmente viene quotato con la variante Total Return.
Invece ad esempio il FTSEMib è un indice price quindi i dividendi non vengono reinvestiti.
Per questa ragione quando vogliamo analizzare un indice dovremmo sempre fare una piccola ricerca su google normalmente si trova sempre una descrizione dell’indice e sarà citata la tipologia di indice.
Conoscere e usare gli indici
Un indice è composto da azioni di varie società.
L’andamento del grafico dell’indice è una media dell’andamento di queste società.
In borsa gli indici possono tenere in considerazione i dividendi oppure decidere di non farlo.
Grazie all’indice possiamo capire l’andamento generale di uno specifico settore, di uno specifico Paese o di uno specifico mercato.
Nonostante ciò l’indice non contiene necessariamente le azioni di tutte le aziende appartenenti a quel settore, paese o mercato che sia come riferimento.
Al contrario contiene solo azioni di aziende che caratterizzano maggiormente l’andamento di quello che vogliono rappresentare, paese o mercato che sia.
Se allora l’indice rappresenta l’andamento di uno specifico gruppo in che modo può essere utile ad un investitore?
Gli indici si possono comprare.
Come abbiamo detto svariate volte la diversificazione è uno dei concetti più importanti se vogliamo intraprendere la strada di investitore, ma come faccio ad investire in varie aziende.
Ma come faccio a decidere su quali aziende investire?
Molto semplice compro gli indici.
Questi infatti essendo un insieme di azioni fanno già il lavoro al posto nostro e richiedono molto meno capitale per essere comprati.
Abbiamo però detto che le società che creano indici fanno finta di comprare le singole azioni questo vuol dire che non possiedono davvero le azioni di quelle società.
Pertanto comprare letteralmente un indice è impossibile.
Quello che però possiamo fare è comprare uno strumento che replica il più fedelmente possibile l’indice di riferimento e come si chiama questo strumento?
Si gli ETF, impossibile non citarli.
Se siete un investitore è normale che non avete tempo, voglia per scegliere singolarmente le aziende sulle quali investire e tanto più se non avete il capitale sufficiente per diversificare correttamente la soluzione migliore è ricorrere a questi “speciali” fondi.
L’unico sforzo da fare è scegliere su quali investire e qui vi consiglio di continuare a seguirci.
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Un altro modo per usare gli indici
Altro modo che gli investitori hanno per usare gli indici è quello che abbiamo accennato all’inizio: confrontare le performance dei loro titoli in portafoglio con un indice di riferimento.
Un po’ come facciamo quando vogliamo analizzare dei fondi.
Poniamo il caso che io sia un investitore che investe nel mercato azionario americano.
I due indici che maggiormente rappresentano l’andamento di questo gruppo sono sicuramente lo S&P500 e il Russell 2000.
Posso allora decidere a fine anno di confrontare la mia linea di rendimento, intesa come la crescita del mio capitale, con la linea di rendimento del mercato, appunto i nostri due indici.
A quel punto capirò:
- se fine anno ho fatto meglio del mercato oppure peggio
- verificare in quali fasi ho fatto meglio del mercato e in quale situazione ho fatto peggio
Nel primo caso se la conclusione era la seconda, ho fatto peggio, bisognerebbe riconsiderare la propria strategia e verificare se è ancora valida per la situazione economica corrente.
In secondo luogo posso in questo modo posso capire quali sono le situazioni dove la mia strategia rende di più e dove invece è meno efficace.
Testare così e fare una valutazione per quanto negativa o positiva possa essere mi permette di stare più sereno negli anni avvenire e di continuare a migliorarla.
E voi, avete già scoperto quali sono i vostri indici preferiti?
Fatemi sapere quali sono e come li usate qui nei commenti.
Alessandro Moretti