In questo articolo scopriremo cosa sono i volumi e perché sono importanti nel trading.
Faremo un approfondimento ricco e completo esplorando tutti i principali indicatori di volume e la sua lettura nonché applicazione nel trading.
Nella maggior parte dei casi li vediamo indicati sotto forma di istogramma nella parte bassa del grafico.
Ma cosa sono questi volumi e perché sono così importanti nelle strategie di trading?
Cosa sono i volumi e a cosa servono nel trading?
Quando parliamo di volumi ci riferiamo ai volumi di scambio di un titolo, questi indicano il numero di quote scambiate dello strumento finanziario preso in esame.
Sono un dato molto oggettivo del “sentiment” del mercato e accompagnano sempre i prezzi.
Ma cosa intendiamo in questo caso con “sentiment”?
Intendiamo quello che è, in senso più ampio, l’umore generale di investitori e trader, e in senso più specifico, quello che è l’andamento del trend di un asset.
Analizzando il volume di un titolo si può comprendere se quel titolo è in un trend rialzista o ribassista e la forza di quel trend.
Possiamo così conoscere i momenti di accumulazione e i momenti di distribuzione e i possibili punti di inversione di un trend.
Cosa si intende con momenti di accumulazione e di distribuzione?
I momenti di accumulazione logicamente indicano un momento in cui i traders iniziano ad acquistare il titolo di riferimento, mentre i momenti di distribuzione quando i trader iniziano a vendere, distribuire, il titolo.
Il primo, il momento di accumulazione, comporta un trend rialzista sul grafico.
Il secondo il momento di distribuzione porta ad un trend ribassista.
Con l’analisi dei volumi in questi due momenti se ne può capire anche la loro rispettiva forza.
Approfondiamo meglio questo concetto.
Iniziamo a fare sul serio e cominciamo a capire come sfruttare i volumi.
Quando i volumi di scambio crescono significa che cresce anche l’interesse verso un certo titolo.
Sia in trend rialzisti che in trend ribassisti, se i volumi crescono abbiamo un trend forte, ed è possibile che questo trend continui.
Al contrario, se i volumi scendono allora abbiamo un calo dell’interesse verso un certo titolo.
Quindi cosa indica questo?
Se prima un forte aumento portava ad un forte interesse e un forte trend, ora una riduzione dei volumi, e quindi una riduzione dell’interesse, indicherà che anche il trend è debole o che ha perso forza.
Di conseguenza, se il trend è più debole non continuerà per la sua direzione, molto probabilmente cambierà strada e ci ritroveremo vicini ad un punto di inversione.
Come detto, i volumi sono molto importanti ed è un errore fatale trascurarli.
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Trading con i volumi: Le componenti
Quando andiamo a studiare il volume degli scambi avvenuti dobbiamo prima di tutto conoscere alcune sigle ed elementi che possiamo trovare nel grafico.
Ci sono diverse componenti, ognuna delle quali va conosciuta al fine di comprendere quali segnali, il volume degli scambi, può darci.
Il primo elemento è il punto di controllo o POC che rappresenta il livello di prezzo dove sono avvenuti più scambi nel periodo di tempo preso come riferimento.
Abbiamo poi il profilo massimo, esso indica il punto più alto toccato durante l’arco temporale preso come riferimento.
L’opposto del profilo massimo è il profilo minimo, ossia il punto più basso toccato nell’arco temporale scelto.
Oltre a questi elementi avremo all’interno del nostro grafico dei volumi anche una VA, che indica letteralmente l’area di valore, ossia l’area di prezzo dove è stata scambiata una precisa percentuale di volume, nel periodo scelto.
Solitamente questa percentuale ammonta al 70%, ma anche qui si può posizionare in maniera discrezionale secondo i personali obiettivi.
Invece, per il livello di prezzo più alto troveremo il VAH acronimo di massimo area di valore.
Il livello di prezzo più basso viene invece individuato dal VAL appunto minimo (low) area di valore.
Ecco nell’immagine in basso come si presentano questi elementi sul grafico di un titolo.
Possiamo vedere qui, il POC (point of control), il profilo del volume, l’area di valore e i punti di massimo e di minimo dei volumi.
Trading con i volumi: Indicatori di volume
I volumi si possono misurare attraverso alcuni indicatori.
Possiamo avere:
- Volume per tempo
- On Balance Volume
- Volume profile
- Volume Weighted Average Price – VWAP
Il primo, il volume per tempo, si può osservare direttamente dal grafico del titolo e non è raro trovare anche un grafico a barre, istogramma, che riassume proprio il suo andamento.
La misura del volume viene presa proprio in base al tempo e all’intervallo considerato.
Se decidiamo di misurare il volume ogni mezz’ora è questo l’intervallo temporale con cui dovremo misurare il nostro volume.
L’intervallo per tempo può essere di tre tipi:
- Intervallo di tempo fisso: lo posiziona autonomamente l’utente.
- Intervallo di tempo visibile: mostra l’intervallo dei volumi nel momento in cui si sta visionando il grafico.
- Volume di sessione: mostra il singolo volume per ogni sessione di trading come in figura in basso.
Il secondo indicatore di volume per fare trading è il volume profile o profilo dei volumi.
Esso è un indicatore più articolato.
Si tratta di un indicatore che sul nostro grafico lo troviamo sull’asse delle ordinate in maniera orizzontale e ci consegna il valore di volumi scambiati per ogni livello di prezzo, per questo lo chiamiamo volume di prezzo.
In basso vi riportiamo un grafico che mostra e spiega proprio il profilo dei volumi per i diversi livelli di prezzo in uno specifico momento.
Recentemente molti grafici avanzati riportano il grafico dei volumi al di sotto del grafico dell’andamento del titolo.
All’interno dello stesso profilo di volume o volume profile si possono individuare tre diversi profili.
A seconda del tipo di trading che si svolge risulta preferibile un profilo ad un altro.
I tre profili di volume sono:
- Micro: è utilizzato per lo scalping. Si tratta del profilo dei diversi volumi che viene rappresentato su grafici come i footprint chart o nei grafici a tick o in quelli tarati su unità temporali molto piccole.
- Intraday: consiste nella rappresentazione dei volumi del giorno. Questo profilo si usa per capire in quale momento del giorno gli scambi sono stati più critici.
- Composite: questo profilo è il profilo adatto per individuare e definire supporti e resistenze. Indica il profilo dei volumi dell’intero contratto o per un arco temporale più lungo.
Oltre ai due indicatori studiati ora, volume per tempo e profile volume, esiste un terzo indicatore da conoscere: il Volume Weighted Average Price o VWAP.
Tale indicatore indica il prezzo medio ponderato per il volume di un preciso giorno scelto dal trader.
Questo VWAP è diverso dalla media mobile poiché considera il volume di trading dei prezzi individuali e rilascia perciò un dato molto importante, infatti indica quello che è il prezzo equo del giorno fino a quel momento.
Tale informazione di prezzo equo è molto importante per i trader istituzionali e, di conseguenza, il Volume Weighted Average Price durante le fasi laterali costituisce un porto sicuro cui il prezzo tendenzialmente ritorna.
Analizziamo l’ultimo indicatore per oggi. Stiamo parlando dell’On Balance Volume o OBV, uno degli indicatori più utilizzati per fare previsioni.
Questo indicatore viene usato per misurare il flusso dei volumi in entrata e in uscita.
Questo indicatore molto semplicemente ci segnala che, se aumentano i volumi in entrata, allora si ha un movimento rialzista dei prezzi, mentre una diminuzione dei volumi in uscita segnala un movimento ribassista.
L’OBV può essere usato anche per convergenza come conferma dell’andamento di un titolo.
Con prezzi bassi e volumi bassi il titolo scenderà, altrimenti con prezzi alti e volumi alti si avrà una risalita del prezzo del titolo.
Il primo caso, quello della tendenza al ribasso, è ben rappresentato dalla freccia rossa nella figura sottostante.
Come usare i volumi per fare trading?
Quando ci troviamo davanti al nostro grafico a candele possiamo individuare per ogni singola candela il proprio volume di scambio, ad esso si aggiunge una media mobile che ci indica il livello medio dei volumi di scambio per quel titolo.
Analizzando la media mobile ed i volumi il trader ottiene alcune informazioni rilevanti come, ad esempio, una figura particolare di analisi tecnica nominata “spike”.
Ma cosa indicano gli “spikes”?
Il termine spike in italiano significa punta, picco e tale è, infatti, uno spike indica un livello di volume di scambi molto alto al di fuori dell’andamento normale.
Questo livello insolito segnalato dallo spike ci dà informazioni molto importanti perché ci segnala che il livello di prezzo appena raggiunto è un livello critico e che si può trattare di un livello dove collocare un punto di resistenza o un punto di supporto o dove aprire o chiudere posizioni.
Nel caso in cui ci trovassimo su un punto di supporto, è molto probabile che, se avessimo bassi volumi, una volta che il prezzo ha toccato il supporto torni poi su livelli normali senza dare origine ad inversioni nella sua direzione.
Al contrario, se i volumi sono alti e si tocca questo punto è possibile sia in atto o in arrivo un inversione e questo sia il punto di breakout.
Oltre agli spike, attraverso l’analisi dei volumi possiamo capire quando i volumi di scambio sono inferiori o superiori alla media e cercare di cogliere da questi come comportarci.
Cosa accade se ci troviamo in una fase di mercato laterale?
In questa situazione i volumi possono essere usati per confermare o meno la rottura della fase laterale.
Volumi alti confermano la rottura e la possibile rottura dell’andamento laterale, volumi bassi possono indicare che può essere solo una fase passeggera che rientrerà presto, questa cosa si chiama pull back.
Se tutto dovesse essere poco chiaro a fine articolo trovate una tabella riassuntiva che può essere utile come guida nei primi periodi che familiarizzate con questi concetti e con il loro utilizzo.

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Una piccola postilla.
I volumi di scambio risultano più accurati per azioni ed indici azionari meno precisi risultano essere per il Forex.
La minore precisione per il Forex è dovuta alle caratteristiche stesse di questo mercato che è un mercato Over the Counter.
La loro minore precisione nel Forex non deve però portare a trascurare questi indicatori e i possibili segnali che possono indicare.
Qualche accorgimento.
Quando utilizziamo i volumi per fare trading, come abbiamo visto anche per la media mobile e in altre numerose situazioni, è sempre meglio non avvalersi di un solo indicatore, ma affiancarvene anche altri, ma non troppi, ecco perché.
Tabella riassuntiva.
Andamenti Prezzo e Volume | Significati | |
Prezzi ↑ + Volume ↓ | Divergenza. Possibile attesa inversione trend.
Fase ribassista. |
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Prezzi ↓ + Volume ↑ | Divergenza. Possibile attesa inversione trend.
Fase rialzista e Breakout resistenze. Inizio possibile fase accumulazione. |
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Prezzi ↑ + Volume ↑ | Trend rialzista – Trend forte. |
Bene adesso che abbiamo messo le basi fondamentali del mondo dei volumi continuiamo ad approfondire i volumi ed entriamo nello specifico del volume profile, lo strumento maggiormente utilizzato dagli istituzionali.
Contrariamente all’indicatore di volume semplice, che mostra la quantità di volume scambiata in un determinato periodo di tempo (barra), il Volume profile mostra la quantità di volume scambiato ad un determinato prezzo.
Maggiore è il volume accumulato su un determinato prezzo maggiore sarà l’importanza di quel livello.
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Trading con i volumi: il POC
Il POC (point of control) è il punto più importante del volume profile, è dove gli istituzionali scambiano la maggior parte del loro volume di trading e dove accumulano posizioni.
Solitamente il prezzo ha delle forti reazioni proprio sul poc.
Le aree con più volume funzionano esattamente come il POC e non vanno dunque sottovalutate.

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Quali sono le forme possibili del Volume Profile?
Forma a D
- La forma a D rappresenta un mercato bilanciato
- E segno di accumulo di posizioni di grandi dimensioni da parte degli istituzionali
I punti con picchi di volume (cluster) in alto o in basso al volume profile a forma di D sono buoni punti per un ingresso reversal short o long, con il POC come target.
Forma a P
- la forma a P rappresenta un mercato sbilanciato sugli acquirenti
- Abbiamo dunque compratori aggressivi e venditori deboli
- Questo volume profile è facile da trovare quando siamo in un forte trend rialzista o alla fine di un trend ribassista.
Le aree più interessanti in questa situazione sono:
- Il POC che diventa una buona area di pull-back
- Picchi di volume nella parte più sottile del volume profile.
Questi cluster mostrano che c’è stata aggressività da parte dei compratori ed è probabile che se il prezzo ritorni su questi livelli i compratori lo spingeranno nuovamente a rialzo per difendere le loro posizioni.
Forma a B
- È il contrario della lettera P abbiamo quindi un mercato sbilanciato sui venditori, venditori aggressivi e compratori deboli
- Questo volume profile è facile da trovare quando siamo in un trend ribassista o alla fine di un trend rialzista.
Le aree più interessanti in questa situazione sono:
- Il POC che diventa una buona area di pull-back
- I picchi di volume nella parte più sottile del volume profile.
Questi cluster mostrano che c’è stata aggressività da parte dei venditori ed è probabile che se il prezzo ritorni su questi livelli i venditori lo spingeranno nuovamente a ribasso per difendere le loro posizioni.
Profilo sottile:
- I profili sottili compaiono quando c’è una forte tendenza al rialzo o una forte tendenza al ribasso.
- I profili sottili sono sottili perché un lato del mercato è molto aggressivo e sposta il prezzo molto rapidamente in una direzione.
- Non c’è molto tempo per l’accumulo di volumi perché il mercato si sta muovendo troppo velocemente. Per questo motivo, di solito ci sono pochi posti con cluster di volume più piccoli ma senza alcuna area di accumulo di volume maggiore.
I punti più significativi in un profilo sottile sono i luoghi in cui il prezzo ha smesso di muoversi per un po ‘e il Volume Profile ha creato “cluster di volume”.
In questi cluster di volume, gli operatori di mercato aggressivi stavano aggiungendo posizioni per ricavalcare la tendenza primaria .
Se il prezzo ritorna in queste zone (sui cluster di volume), questi partecipanti aggressivi probabilmente diventeranno di nuovo aggressivi e aggiungeranno altri volumi al mercato per difendere le loro posizioni.
Questo aiuta a spostare nuovamente il prezzo nella direzione del trend.
I cluster di volume significativi in una tendenza rialzista sono buone zone di supporto.
I cluster di volume significativi in una tendenza ribassista sono buone zone di resistenza.
Non tutte le forme dell’istogramma del volume profile si adatteranno esattamente a queste 4 descrizioni.
La maggior parte delle volte non lavorerai con profili dalla “forma perfetta”.
Con un po di esperienza nella maggior parte dei casi sarai in grado di adattare ogni forma del volume profile ad una di queste 4 forme base.
Il primo passo per imparare a fare trading con il Volume Profile è iniziare a cercare questi 4 tipi di profili o provare ad adattare ogni profilo che vedi in una delle 4 categorie.
Sulla base di ciò, dovresti cercare di capire dove sono i supporti / resistenze basati sul volume.
Il modo più semplice e veloce è iniziare ad analizzare i volume profile giornalieri (1 giorno = 1 profilo).
Tuttavia, puoi cercare quelle 4 forme di base su ogni profilo indipendentemente dal periodo di tempo.
Potrebbe trattarsi di profili settimanali, profili di 4 ore o il profilo del volume flessibile che preferisci utilizzare.
Buon trading!
Davide Cassaghi