Exchanges: cosa sono e come funzionano?

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Cosa sono le borse valori o gli exchanges?

Nella nostra scoperta del mondo del trading non possiamo non sapere come funzionano, a cosa servono gli exchanges.

Le azioni sono quotate sulle borse valori ma dobbiamo però espandere un po’ il concetto, perché non ci sono solo azioni, ma anche obbligazioni, materie prime, futures fisiche e altri derivati.

E anche questi ultimi vengono scambiati su delle borse valori, che possono essere le stesse di quelle delle azioni oppure specifiche per quel tipo di strumento.

Lo scopo principale degli exchanges è quello di mettere in contatto i compratori con i venditori.

Ma come funzionano?

Come funziona un exchange

Le persone che desiderano comprare un determinato strumento finanziario e le persone che invece lo vogliono vendere si devono incontrare per scambiarsi il prodotto.

Un tempo questo veniva fatto proprio di persona, si andava all’exchange, su quello che si chiama floor e lì si diceva a quale prezzo si desiderava comprare oppure vendere.

In basso vedete proprio il trading floor della borsa di Londra.

London Stock Exchange, 1975

All’interno dell’exchange c’era un addetto, che aveva il compito di far incontrare il compratore con il venditore che desideravano comprare e rispettivamente vendere allo stesso prezzo.

In effetti gli exchange non sono nulla di nuovo.

Pensate che il primo exchange che possiamo definire moderno è stato istituito attorno al 1600.

È della borsa di valore di Amsterdam, oggi chiamata Euronext Amsterdam.

Ovviamente però al giorno d’oggi queste borse valori si sono un po’ evolute e non c’è più bisogno di avere una persona che fisicamente mette in contatto il compratore con il venditore.

Al contrario tutto questo viene fatto tramite i computer, elettronicamente, ed on line.

Nel momento in cui vogliamo comprare un’azione, una obbligazione, un futures e così via ci dovremo mettere in contatto con gli exchanges.

Loro registreranno il nostro ordine e non appena ci sarà qualcuno che vuole vendere la sua azione o un altro strumento finanziario al nostro stesso prezzo, lo scambio avverrà.

L’exchange si occuperà di scambiare i soldi e lo strumento finanziario.

Il rapporto tra i broker e gli exchange

Quando vogliamo comprare un’ azione però mica chiamiamo il NYSE, la Borsa italiana oppure il Nasdaq, in effetti ci appoggiamo a quelli che chiamiamo broker, che sono proprio per definizione degli intermediari, in questo caso finanziari, e proprio perché sono degli intermediari stanno fra noi e l’exchange.

Ecco infatti i maggiori.

principali stock exchange

Se siamo intenzionati a comprare delle azioni dovremo prima rivolgerci al broker e poi lui si occuperà di mandare tutti gli ordini dei propri clienti all’exchange.

L’exchange nel frattempo avrà accumulato ordini da altri broker e quando ci saranno due controparti disposte a vendere e comprare allo stesso prezzo, avverrà lo scambio fra soldi e strumento finanziario.

Abbiamo bisogno degli exchanges?

Non è che ne abbiamo bisogno, ci sono infatti dei mercati che operano senza exchange.

Questi sono chiamati ECN, dove per esempio si possono scambiare le valute.

Senza andare troppo nel dettaglio però, possiamo dire che questi mercati sono tendenzialmente più rischiosi.

Questo è dovuto al fatto che non abbiamo un exchange.

Primo vantaggio degli exchanges

Le borse valori infatti ci assicurano su 3 elementi importanti quando facciamo trading.

Il primo è relativo all’azienda sulla quale vogliamo investire.

Per poter comprare azioni di un’azienda sulla borsa italiana questa deve essere quotata sulla borsa è ovvio, ma non è poi tanto ovvio il processo per farlo.

Le aziende, infatti, devono rispettare molti criteri per essere ammesse sulla borsa valori e ovviamente ogni borsa valori ha i suoi specifici criteri.

Un criterio potrebbe essere per esempio il prezzo dell’azione.

Sul Nasdaq e sul NYSE, per esempio, le azioni non possono scendere sotto quota un dollaro, altrimenti vengono espulse dall’exchange.

Un altro criterio è per esempio quello di dover fare il rapporto relativo all’andamento del business, le cosiddette trimestrali.

Altre norme possono essere per esempio quello di rispettare regole più importanti.

Sempre nel caso del Nasdaq e del NYSE, le aziende devono essere iscritte alla SEC che è un organo governativo che vigila sugli affari finanziari.

Oltre a questi tre criteri ce ne sono molti altri e molte altre norme per le quali servirebbe un corso apposito per discuterne.

In ogni caso capiamo che quando compriamo delle azioni o comunque dei prodotti finanziari su questi exchanges, anche detti regolamentati, possiamo stare abbastanza sicuri che quello che stiamo comprando non sia una truffa, il che non vuol dire che non si perdano soldi se non si sta attenti, ma vuol dire che si può stare un poco più sereni.

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Secondo vantaggio degli exchanges

Un secondo vantaggio di avere gli exchanges è legato agli stessi investitori.

Ricordiamoci che quando facciamo compravendita di azioni abbiamo a che fare con una compravendita vera e propria.

Cambia ben poco dalla compravendita di oggetti usati, il problema è che quando compriamo e vendiamo oggetti usati normalmente l’acquirente o il venditore lo vediamo di persona con le azioni e gli strumenti finanziari non è così.

Se vendiamo qualcosa a qualcuno e questo non ci dà i soldi diventa estremamente difficile recuperare questi ultimi.

Per questo motivo l’exchange ha anche il compito di vigilare sugli scambi e accertarsi che se uno strumento finanziario viene consegnato al compratore il venditore abbia ricevuto la quantità di denaro precedentemente pattuita.

Da qui capiamo che anche la qualità e la tipologia di exchanges è importante.

C’è un’ulteriore tipologia di exchanges della quale non abbiamo parlato: gli OTC o over the counter, che sono degli exchanges non regolamentati.

Normalmente quando le aziende non riescono più a soddisfare i requisiti dei normali exchange, vengono listate su queste borse valori OTC.

Il problema però è che la regolamentazione di questi ultimi è molto scarsa, praticamente nulla.

Su alcuni exchanges non è nemmeno necessario fare il resoconto trimestrale.

Questo vuol dire che solamente investitori molto esperti possono permettersi di investire su azioni quotate su questi exchange.

exchanges riassunto

Un esempio è il segmento AIM italiano, dove vengono scambiate azioni di società minori in un mercato non regolamentato.

In effetti, se ci facciamo caso su queste tipologie di borse valori troviamo le note penny stocks, sicuramente ne avrete già sentito parlare in qualche film.

Queste sono azioni di aziende relativamente piccole.

La liquidità in borsa, cioè il prezzo x la quantità di azioni presenti sul mercato è molto bassa cosa che denota anche dei volumi sottili.

In poche parole questo termine significa che giornalmente vengono scambiate un numero molto piccolo di azioni, di conseguenza nel momento in cui volessimo sbarazzarci di alcune di queste capite anche voi che diventa molto difficile trovare una controparte.

In aggiunta proprio per via dei volumi sottili se un investitore abbastanza grande dovesse decidere di vendere o comprare delle azioni il prezzo potrebbe subirebbe un’oscillazione decisamente elevata.

Sicuramente non accade tutti i giorni se comparata a delle azioni quotate sugli exchange normali.

Ma può avvenire e quando accade si parla di escursioni che possono arrivare anche al +100% o -40% in un giorno.

Terzo vantaggio degli exchanges

Un ultimo vantaggio è invece legato al broker.

Vi siete mai chiesti come mai ci siano migliaia e migliaia di broker che permettono di scambiare valute e per le azioni non ce ne sono poi così tanti?

Questo perché per le valute non esistono exchange e qualsiasi persona può decidere di scambiare valute.

Quando si tratta invece di azioni o altri strumenti come futures, opzioni c’è bisogno di accedere ad un exchange.

Per farlo bisogna essere affiliati e per esserlo bisogna anche in questo caso rispettare alcuni criteri.

Questo vuol dire che, nel momento in cui scegliamo il nostro broker, possiamo stare abbastanza tranquilli, perché sarà molto difficile che sia una truffa.

Questo proprio perché per i broker truffaldini diventa molto difficile e  dispendioso in termini di denaro e forse anche inutile affiliarsi ad un exchange.

Bisogna però stare attenti ai broker che scambiano CFD.

Questo perché molti offrono CFD su azioni che sono totalmente diverse dalle azioni normali.

Bisogna pertanto sempre verificare se il broker con il quale vogliamo lavorare tratta CFD oppure vere azioni.

Se la conclusione è che tratta solamente CFD è meglio stare molto attenti.

Cosa ne sapete degli exchanges?  Pensate servano o sarebbe meglio avere altri strumenti o non averne affatto?

Lasciatemi le vostre opinioni qui nei commenti

Alessandro Moretti

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