Cosa sono gli indicatori di trading?

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Cosa sono gli indicatori di trading?  Come possiamo usarli per fare profitti con il trading?

Iniziamo a conoscerli con la prima domanda.

Cosa sono gli indicatori di trading?

Gli indicatori di trading sono strumenti a supporto del trader e si usano per comprendere meglio l’andamento del titolo in esame.

Gli indicatori servono a tutti, principianti e non.

Si tratta di strumenti che non devono mancare nel vostro bagaglio di conoscenze.

Sono utili per formulare le proprie strategie e bilanciare il personale profilo di rischio.

Gli indicatori ci consentono di comprendere meglio i movimenti dei mercati finanziari attraverso l’analisi dei prezzi.

Quali tipologie di indicatori di trading esistono?

Scopriamo tutti o quasi gli indicatori di trading e ricordiamoci che capire quali sono gli indicatori di trading più importanti dipende molto dalla nostra personale strategia e dal timing che stiamo utilizzando.

Nell’approfondimento di oggi scoprirai quali e cosa sono gli indicatori di tracciamento, in particolare:

  • gli indicatori di tracciamento
  • indicatori di ampiezza
  • gli indicatori di prezzo
  • indicatori di sentiment

Scopriamoli tutti e quali sono le differenze tra questi indicatori.

Questi indicatori si avvalgono di indici di diverso tipo a seconda delle informazioni che restituiscono.

Nel trading online si usano molti e diversi pattern tra questi abbiamo i pattern di tracciamento.

Cosa sono i pattern di tracciamento

I pattern di tracciamento servono per trovare i migliori setup di candele che si vengono a formare su di uno strumento finanziario per cercare di cogliere i prezzi e trend più profittevoli.

Di pattern ne esistono veramente tanti e sapere qual è meglio dipende molto anche dalla personale strategia e attività di trading messa in atto.

Scopriamo così quali sono però specifici pattern di tracciamento spesso sottovalutati: i pattern armonici.

Indicatori di trading: come usare i pattern armonici

I pattern armonici sono particolari pattern di tracciamento dei prezzi che nascono addirittura negli anni ’30 da H.M. Gartley.

Si tratta di figure che tengono conto dei livelli di Fibonacci valutando una certa proporzione fra le gambe che li compongono.

I pattern armonici a differenza di altri pattern sono formati da 5 punti che corrispondono proprio alle misure di estensione e ritracciamento di Fibonacci.

Bisogna fare attenzione a questi pattern perché possono dare rapporti di rischio rendimento anche molto alti, fino a 7:1.

A cosa servono i pattern di tracciamento armonici

I pattern di tracciamento armonici servono per capire le inversioni in atto su un titolo e così operare come meglio si crede.

Questi particolari pattern di tracciamento sono unici perché a differenza di altri pattern si distinguono per l’armonia all’interno della figura.

Si compongono rispettando tali simmetrie e relazioni tra i loro segmenti.

I pattern si generano indipendentemente dalla direzione del prezzo.

Questi pattern sono molto apprezzati perché si applicano sul lungo periodo e perché la dimensione degli stop loss è molto ridotta rispetto al profitto potenziale offerto dall’operazione.

I principali pattern di tracciamento armonici

Esistono 2 principali tipologie di pattern di tracciamento armonici:

  • pattern di ritracciamento
  • pattern di estensione

Tuttavia, utilizzare nel trading i pattern armonici non è così semplice.

Per un piccolo problema di proporzioni, devono essere molto precise e rispettose dei livelli e questo non sempre si verifica facendoci cadere in errore.

I pattern di ritracciamento sono i pattern come il Gartley, la struttura di base individuata per queste figure da Gartley, il BAT e il più indimenticabile ABCD pattern.

Mentre quelli di estensione sono pattern come Butterfly e Crab.

Tutti sono formati da quattro linee o onde caratterizzati da specifici rapporti percentuali.

Gartley pattern nel trading

Iniziamo a conoscere i pattern armonici con il pattern base: il Gartley.

La prima onda è un’onda impulsiva le restanti tre sono onde correttive che si attengono a delle percentuali, ha un importante ruolo come segnalatore perché indica come sarà l’inversione che dovremo aspettarci.

Questo pattern indica inversioni sia ribassiste sia rialziste che dipendono proprio dall’andamento della prima onda.

Assomiglia ad altri pattern che ben conosciamo, ma se ne distingue perché segue proporzioni armoniche tra i vari segmenti.

In particolare:

  • il punto B è uguale al 61,8% dei ritracciamenti di Fibonacci misurato sulla prima onda individuata da AX;
  • punto C invece segue il 38,2% e l’88,6% dei ritracciamenti di Fibonacci sempre rispetto alla prima onda correttiva AB;
  • il punto D ha una distanza dalla gamba AX che è il 78,6%, altra percentuale di Fibonacci e dista invece tra il 113% e il’161,8% dalla seconda linea individuata dal segmento BC.

Capite perché bisogna fare così attenzione alle proporzioni e perché sono chiamati pattern armonici?

Il punto D a fine pattern ci dice il punto esatto dove finirà il pattern e dunque dove avverrà la prossima inversione.

Mentre l’intervallo individuato dal segmento BC indica la Potential Reversal Zone (PRZ).

Ecco, dunque, come si presenta graficamente con ogni misura questo pattern di tracciamento:

gartley indicatore

Se questo era il pattern di tracciamento base vediamo quali sono i suoi “derivati”.

Tipologie di pattern di tracciamento armonici

Le più conosciute sono come detto i crab e bat, che se guardiamo bene ricordano in parte proprio figure stilizzate che ricordano granchi e pipistrelli, anche se parlare di pipistrelli in questo periodo non è molto buono.

Sono dei pattern di recente scoperta sia il crab che il bat sono stati individuati per la prima volta negli anni duemila da Scott Carney, che su di essi ha impostato la sua intera strategia di trading.

Ecco come si presentano:

  • Crab pattern (granchio)

cosa sono indicatori di trading

  • Bat pattern (Pipistrello)

 

bat ribassista Il Crab è un pattern di estensione come segnale, infatti, anche l’ultimo segmento in figura, mentre il Bat di ritracciamento ed è solitamente quello che poi si rivela più efficiente.

Vediamo per ultimo il Butterfly pattern, anche questo pattern è un pattern di estensione e nasce dall’occhio osservatore di Bryce Gilmore. butterfly pattern trading

In questo pattern uno dei livelli più importanti è il ritracciamento dello 0,786 della gamba XA che lo caratterizza e differenzia dagli altri pattern che di solito vedono un rapporto più basso, dello 0,68, e due rapporti sulla prima gamba.

Proprio questo punto indica la zona di inversione.

Come pattern è molto simile ai precedenti, ma rispetto ad essi ha nel punto B, il più basso, un ritracciamento molto più forte

Un altro elemento specifico di questo pattern è la proiezione dell’1.27 della gamba XA che solo raramente non è rispettato.

Come si usano i pattern di tracciamento armonici

I pattern armonici sono molto semplici da utilizzare ai fini operativi.

L’importante in questo caso è riuscirli ad anticipare e che le proporzioni tra le diverse linee vengano poi rispettate.

Come usare i pattern armonici?

Per prima cosa si può studiare la prima correzione che si verifica dopo un certo impulso rialzista o ribassista e capire in quale figura siamo, se crab o bat.

E poi seguire il pattern fino al punto C e solo lì capire dove avverrà molto più probabilmente il punto di inversione.

L’esistenza di relazioni ben definite tra i vari segmenti dei pattern armonici permette di sapere in anticipo dove potrà avvenire l’inversione.

Solo in quel momento si potrà decidere come operare definendo il proprio ordine di acquisto o vendita sulla base del punto D che si presuppone si formerà.

Se volete studiare e fare trading non potete non conoscere i 5 migliori pattern per fare trading

E voi pensate che li userete nella vostra strategia?

Vediamo ora però cosa sono gli indicatori di ampiezza nel trading, a cosa servono e quali sono i principali per utilizzarli durante la nostra operatività di trading.

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Che cosa sono gli indicatori di ampiezza

Gli indicatori sono veramente tanti, ma non tutti ci danno le stesse informazioni e cosa ancora più importante non tutti vanno bene a seconda dell’elemento che vogliamo misurare.

Ecco perché si distingue così tra diverse tipologie di indicatori: di sentiment, di volume, di prezzo e anche appunto di ampiezza (breadth).

Gli indicatori di ampiezza fanno parte della grande categoria degli indicatori di analisi tecnica, nascono inizialmente per misurare i fenomeni del mercato azionario, ma poi si diffondono anche agli altri mercati come il Forex e le materie prime.

Ma cosa consentono di misurare?

L’ampiezza per l’appunto, ossia lo stato di salute di un trend di mercato.

Ad esempio, se ci troviamo in un trend rialzista questo indicatore ci dice se esso è sano e forte o se invece comincia a mostrare qualche cenno di cedimento e dunque avvisandoci di stare in allerta e cominciare a pensare a strategie di copertura o di exit.

Ma come funzionano?

Per spiegarlo dobbiamo capire a cosa servono questi indicatori.

A cosa servono gli indicatori di ampiezza nel trading?

Gli indicatori di ampiezza ci consentono di capire se un trend è ancora valido e forte o se non lo è.

Un trend rialzista viene detto salutare quando è accompagnato da tante azioni che stanno salendo.

Un mercato è in un trend rialzista salutare non quando ci sono poche azioni di grandi imprese che lo spingono al rialzo, ma quando questo movimento rialzista è accompagnato da tante azioni di piccole imprese che stanno spingendo il mercato al rialzo.

Se un trend rialzista è spinto da tante grandi società che stanno crescendo e al contempo le azioni delle piccole società stanno scendendo allora in quel caso ci troviamo in un mercato in assenza di ampiezza ed è prossimo all’esaurimento.

Questa situazione viene spesso spiegata prendendo in prestito una metafora di guerra.

Si dice infatti che i generali si stanno muovendo senza soldati, capite che senza soldati non si può fare una guerra e dunque il trend è in esaurimento.

Invece se il trend è in un buono stato di salute sul mercato avremo che i generali, le azioni delle compagnie maggiori, si muovono insieme ai soldati ossia insieme alle azioni delle società minori.

Ci dicono perciò proprio la partecipazione ed il grado di questa partecipazione delle azioni ai movimenti di mercato.

Ora che sappiamo cosa sono e a cosa servono scopriamo quali sono i principali indicatori di ampiezza.

Quali sono gli indicatori di ampiezza

Gli indicatori di ampiezza sono in parte simile agli indicatori di sentiment, ma ci offrono una prospettiva diversa rispetto agli altri indicatori.

I principali indicatori sono i seguenti:

  1. A/D line
  2. New High New Low
  3. McClellan oscillator
  4. McClellan Summation Index
  5. Up volume versus down volume

Ognuno di essi ci dà informazioni sull’ampiezza di un trend.

Come sempre mi raccomando non vi affidate solamente ad un indicatore, anzi prima di prendere qualsiasi decisione verificate le informazioni consultando altri indicatori che completeranno e daranno maggiore affidabilità alla vostra analisi.

Per capire come usarli per fare trading vi consiglio di leggere anche qua:

Proseguiamo la nostra rassegna sui principali indicatori di trading con i pattern di prezzo.

Cosa sono gli indicatori di prezzo?

Gli indicatori di prezzo servono a misurare o segnalare i valori dei nostri titoli per capire se prenderanno un certo andamento o meno.

Non sono indicatori di trading da usare in solitaria, come sempre vanno affiancati ad altri indicatori di trading in modo da avere una visione il più possibile precisa del trend che potrebbe prendere un titolo.

Gli indicatori di prezzo semplificano l’interpretazione di un grafico e si usano molto per evitare i falsi segnali.

Gli indicatori di prezzo il più delle volte sono oscillatori e l’output consiste in una linea che oscilla tra 0 e 100.

Esistono 3 diversi tipi di indicatori di prezzo nel trading:

  1. di filtro
  2. trend following
  3. counter trend

Gli indicatori filtro servono per capire se un titolo è in trend.

Mentre i segnalatori trend following funzionano molto bene nelle fasi di trend avviate e sono completamente inutili nelle fasi laterali del mercato.

Se scopriamo che siamo poi in situazioni di counter trend allora useremo la terza tipologia di indicatori di trading di prezzo.

Per approfondire e conoscerli meglio ti consiglio di leggere qua: Analisi tecnica: gli indicatori

Indicatori di trading cosa sono: pull back e momentum

Qui ci tengo ad approfondire due importantissimi indicatori di trading: i pull back ed il momentum.

Si tratta di indicatori e movimenti legati proprio al prezzo e per questo ritengo interessante regalarti questo piccolo approfondimento.

I pullback derivano dalla matematica, in particolare attengono a tutto il campo della geometria differenziale.

Bene, se ora voleste smettere di leggere avreste la nostra piena comprensione ma vediamo come i pullback si possono applicare al trading e come non è così complesso di quanto state pensando.

Prenderemo solo il meglio e più facile della matematica per applicarlo al trading e scoprire cosa sono questi pull back.

Che cos’è un pullback?

Il prezzo non segue mai solo una linea retta e i movimenti di prezzo su qualsiasi mercato finanziario possono di solito essere descritti da ondate di prezzo.

I mercati si alternano tra ondate di tendenza rialzista (rialzista) e ribassista (ribassista).

Il pullback indica uno stop temporaneo una sospensione del trend di un asset.

Orsi e tori stanchi di contendersi si prendono un momento di break.

Spesso questo termine è usato in alternativa al ripiegamento o consolidamento.

Ma vediamolo subito graficamente in basso. pullback e breakout trading

Durante una tendenza al rialzo, come potete vedere dal grafico seguente, il trend dominante ha continuato a crescere.

Le ondate di correzione rappresentano movimenti contro la direzione del trend in corso.

Chi fa trading sui pullback cerca proprio queste fasi di contrazione e inserirsi in queste fasi durante i tempi di negoziazione.

I pull back sono diversi dalle inversioni che invece costituiscono un movimento più duraturo contro una tendenza prevalente.

L’idea è che si desidera attendere che il prezzo si “arresti” durante un trend e così offrire un’opportunità per continuare a cavalcare un trend in salita.

Se il mercato si alza e tu hai perso il segnale di ingresso o credevi fosse un falso segnale questo è un buon momento.

Chi non vorrebbe entrare quando i prezzi sono bassi e sfruttare così i trend di rialzo?

I pullback ti aiutano a trovare tali opportunità.

Ma quali tipi di pull back esistono?

Breakout pullback

I pullback di breakout sono molto comuni e probabilmente la maggior parte degli operatori li ha già incontrati.

Pullback di breakout si verificano comunemente nei punti di svolta del mercato, quando il breakout dei prezzi si trovano in un modello di consolidamento.

Modelli di consolidamento sono ad esempio testa e spalle, triangoli o rettangoli sono i più popolari.

Nello scenario di seguito, il prezzo è entrato in un triple top dopo un lungo trend rialzista.

Il triple top ha un livello di supporto inferiore molto ben definito e viene spesso definito per cronometrare le voci di breakout.

L’errore che dovreste evitare in questa situazione è di spostare lo stop loss per evitare di entrare troppo presto e risentire ed essere buttati fuori dal pullback, che non a caso significa “tirato indietro”.

pullback

Indicatori di trading e Timing per entrare

Come si fa trading sui pullback?

Sebbene ci siano molti modi in cui è possibile avvicinarsi al pullback trading vi sono due modi principali.

Un primo approccio è aggressivo attende che il prezzo torni nell’area di pullback ed entra subito su questa occasione.

Se vuoi usare questa strategia ci sono alcuni punti che devi considerare quando scegli un tale approccio:

  • Questo punto può spesso contrassegnare il punto estremo dell’onda di correzione e la fase di pullback;
  • Il potenziale rapporto rischio / rendimento è il più alto seguendo tale approccio perché lo stop loss può essere posizionato molto strettamente;
  • Lo svantaggio è che si entra in uno scambio contro la direzione del prezzo e il prezzo potrebbe facilmente andare contro di te;

L’approccio aggressivo è così più pericoloso ma anche di conseguenza più proficuo in questo le regole di money management devono essere seguite pedissequamente.

Il secondo approccio è più conservatore si attende che il prezzo continui la struttura di tendenza e rompa su un nuovo minimo.

L’entrata prudente avviene proprio quando il prezzo segna un nuovo minimo più basso.

Con questo approccio, il trader segue lo slancio.

L’ingresso conservativo avviene più tardi e, quindi, anche il potenziale rapporto rischio / rendimento è molto più basso rispetto alla precedente tecnica.

Non c’è giusto o sbagliato tra l’uno o l’altro.

Dipende dalle preferenze personali e come detto dalla vostra propensione al rischio, l’esperienza e l’obiettivo che avete settato.

I pullback sono veramente comuni e sono la chiara rappresentazione della struttura naturale degli andamenti oscillatori dei prezzi presenti e caratterizzanti qualsiasi mercato.

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Pullback a passi orizzontali

Come detto i pullback seguono il ritmo naturale del prezzo.

Riportano il flusso e riflusso del comportamento del mercato.

Un altro tipo di pullback è il pull back a passi orizzontali o a scalini.

Durante le fasi di tendenza in corso, il prezzo presenterà spesso quei modelli a gradini, come una piccola scalinata.

Questo approccio pullback è una grande aggiunta al pullback breakout precedentemente discusso.

Il pullback del breakout avviene molto vicino ai punti di inversione del mercato.

Ma se un trader perde l’opportunità di ingresso iniziale, gli horizontal steps possono consentire ai trader di trovare scenari di ingresso alternativi man mano che il trend avanza.

Un trader potrebbe anche scegliere di utilizzare il modello di stepping per tirare in modo più sicuro lo stop loss dietro la linea tendenza.

In questo caso, il trader attende fino a quando il prezzo non ha completato un passaggio, quindi sposta lo stop loss dietro l’ultima area di pullback.

Lo stop loss è quindi protetto in modo sicuro e non così vulnerabile, si riesce così ad ammortizzare le perdite e a prendere qualche guadagno.

Come sfruttare le trendline

Le linee di tendenza sono un altro famoso strumento di pullback.

Lo svantaggio è che le linee di tendenza spesso richiedono più tempo per essere convalidate.

Generalmente una linea di tendenza richiede 3 punti di contatto per essere convalidata.

Le linee di tendenza possono funzionare bene in aggiunta ad altri metodi di pullback, ma come metodo autonomo, il trader può perdere molte opportunità quando la convalida della linea di tendenza richiede molto tempo.

Indicatori di trading: cosa sono i pullback sulla media mobile

Senza dubbio, le medie mobili sono tra gli strumenti più popolari nell’analisi tecnica e sono utilizzate in molti modi.

E puoi anche usarli anche per il pullback trading una particolare tecnica di trading, ma adatta a chi è più esperto.

Ma per capire come sfruttare le medie mobili vi rimandiamo direttamente a: medie mobili come usarle per guadagnare.

È molto comune che il prezzo superi la media mobile e mostri pullback molto profondi.

Questo è il motivo per cui è necessario dare più spazio alla respirazione se si sceglie una tale strategia di pullback.

Come hai visto, ci sono molti modi diversi di affrontare i pullback e puoi anche combinare i vari strumenti per ottenere segnali ancora più forti.

Sicuramente non rientrano a pieno tra gli indicatori di trading ma considerata la loro importanza per la tua operatività ho ritenuto importante inserirli in questo approfondimento.

Ora vediamo anche uno degli indicatori di prezzo fondamentali per entrare sui mercati.

Quando aprire una posizione: usa l’indicatore di trading momentum

Se tutti vi state chiedendo come cogliere il giusto momento sui mercati e le inversioni di trend non potete non conoscere il momentum.

Il momentum è un indicatore molto semplice da usare e per valutare l’andamento dei mercati per questo non deve assolutamente mancare nelle vostre nozioni sul trading.

Ma vediamo bene cos’è e come funziona il momentum per capire e cogliere i trend dei mercati.

Cos’è l’indicatore momentum 

Il momentum è un oscillatore ed in particolare è un indicatore di leading che viene utilizzato per cogliere la forza sui mercati e così individuare possibili inversioni che potrebbero portare e determinare inversioni nei trend.

Per questo usarlo in questo periodo sui mercati è importante perché si possono cogliere le inversioni dei trend e quindi operare short o al contrario anche per valutare se rimanere long.

Il momentum è la differenza tra il prezzo ad oggi di un titolo e ad n. giorni fa.

Così la sua formula, ad esempio, se viene calcolato su 10 giorni è la seguente:

M = Pt – P(t – 10 )

Il momentum sui mercati è quindi dato da una valutazione del prezzo sottratto appunto quello rilevato al t-10

Si distingue da altri indicatori perché opera in contro trend, si dice quindi contrarian.

Ci permette così di valutare la forza che agisce su un particolare titolo e che tipo di forza si sta imprimendo a quello specifico titolo.

Il momentum sui mercati così ci permette di capire in che tipo di direzione ci troviamo e se è lecito aspettarsi un’inversione di trend, ma non solo, ci permette se assume valori molto alti di indicarci se siamo in fasi di ipercomprato o di ipervenduto e quindi agire di conseguenza.

Come leggere il momentum dei prezzi

Il più usato è quello a 20 periodi, ma come si presenta il moementum sui mercati?

Il momentum graficamente ci appare non in modo differente dalla media mobile.

Proprio per l’affinità con questo indicatore esiste una variante del momentum che misura l’indicatore proprio sulla media mobile di una differenza dei prezzi.

In questa particolare situazione il momentum rilascia un grafico più omogeneo e linee più fluide per leggere i prezzi dei mercati, come potete vedere anche in immagine.

esempio trading momentum

Potrete ben capire che di conseguenza il momentum sui mercati si configura come una linea.

Si tratta di una linea che si muove, oscilla, sopra o sotto lo zero a seconda delle diverse forze agenti sui mercati.

A differenza di altri oscillatori può però assumere qualsiasi valore e quindi non ha un range limitato come molti altri che variano solo tra lo 0 e 100 o diversamente.

Va bene, ma come si legge? esempio indicatore momentum

Quando cresce sopra la linea dello zero allora significa che i prezzi stanno salendo ed accelerando.

Se decresce ma rimane sopra lo zero allora significa che i prezzi stanno ancora salendo ma a un ritmo più basso, quindi il trend sta diminuendo.

Al contrario uguali indicazioni le darà se si trova al di sotto dello zero, dove in questo caso l’analisi verrà condotta su un trend ribassista.

In base al manifestarsi e al combinarsi di queste due variabili, trend e linea dello zero, si determinano queste quattro situazioni che evidenziano e ci inviano i diversi segnali per operare.

Il valore della linea dell’indicatore indica agli operatori se il momentum sui mercati o sul prezzo di un titolo si sta muovendo velocemente.

Se il momentum è a 5 allora il prezzo e la forza su di esso è bassa, all’opposto se è 75 sarà alta.

Attenti, perché al negativo -5 sarà ugualmente meno forte di -75.

Come usare gli indicatori di trading momentum per fare trading

Prima di tutto precisiamo che, come indicatore, è veramente semplice da usare quindi per iniziare soprattutto se siete alle prime armi è l’indicatore ideale per cogliere le inversioni dei trend o anche per avere ulteriore conferma di trend che avete colto.

Tuttavia, è bene sempre accompagnarlo con altri indicatori di quelli che vi abbiamo più volte spiegato.

Il suo massimo segnale lo invia quando si incrocia con la linea dello zero.

Voi potete settarlo su diversi momenti e in questo vi consigliamo infatti come avviene per le medie mobili di poter misurare i trend e l’andamento dei prezzi dei mercati con più di un momentum.

In questo modo usando più momentum verificherete se i mercati stanno realmente ritracciando un trend o se invece è prossima l’inversione. momentum trading

Usare il momentum per cogliere i segnali dei mercati

In generale come detto in precedenza nel caso il momentum sui mercati passa da negativo a positivo allora si sta verificando un potenziale segnale rialzista.

Quando invece il momentum di un prezzo sui mercati passa da positivo a negativo allora il segnale è ribassista.

Come avviene nei casi sottorappresentati con l’andamento del prezzo, la prima freccia azzurra, e la seconda in basso rappresentativa del momentum che subisce l’inversione del trend e ne apre uno nuovo. migliori indicatori di trading

Un uso nascosto del momentum sui mercati

Un uso nascosto del momentum è quando esso viene utilizzato sulle divergenze.

Non molti lo sanno o lo usano per questo possibile segnale, ma in realtà come potete vedere è veramente utilissimo per coglierlo.

Le divergenze si verificano quando il prezzo segna dei minimi o dei massimi, ma il momentum opera nella direzione opposta, come potete infatti leggere nell’immagine in basso.

Su come si opera sulle divergenze merita un discorso approfondito che cerco di analizzare e farti apprendere in maniera chiara e coincisa in un’altra sede.

Per ora e vista la sede (a proposito di sede, vi aspetto da me in Svizzera!) ci tengo che prima di tutto tu impari a conoscere e apprendere queste nozioni base in modo da non rovinare le tue operazioni e da cominciare a impostare una strategia di trading. principali indicatori di trading

E voi conoscevate il momentum e questo uso nascosto sui mercati?

Rimaniamo focalizzati sui mercati e andiamo a scoprire degli indicatori di trading molto adatti per analizzarli, sono tra gli indicatori di trading più curiosi. ecco a voi gli indicatori di sentiment e come usarli nel trading.

Cosa sono gli indicatori di trading sentiment

Gli indicatori di sentiment dà l’indizio la parola stessa sono indicatori che parlano del sentiment del mercato.

Il sentiment sui mercati corrisponde a quello che è l’umore generale tra gli operatori, se sono ottimisti o se sono pessimisti, l’euforia o la paura presenti.

Gli indicatori di sentiment ci dicono a che grado sono queste tendenze.

Sono 3 i tipi di sentiment che si hanno sui mercati:

  1. eccitazione, euforia o ottimismo
  2. depressione, paura o pessimismo
  3. indecisione, smarrimento o neutralità

Il sentiment influenza molto spesso il mercato ed il suo futuro andamento.

Se ci sono degli indicatori che misurano proprio lo stato d’animo generale del mercato e questo stato influenza poi il mercato stesso, capite, ora, perché insisto molto sull’essere attenti e preparati anche dal lato morale e psicologico?

Cosa influenza questi indicatori di trading?

Di certo la risposta alla domanda è il proprio umore, ma non solo.

Gli indicatori di sentiment essendo anche espressione dello stato d’animo più generale del mercato sono molto influenzati dalle azioni totali degli operatori.

Oltre all’operato degli altri ad incidere sul loro andamento e su uno stato d’animo prevalente rispetto ad un altro sono le informazioni che arrivano.

Un esempio concreto? Pensate al settore automobilistico, la sempre più crescente attenzione al clima e alle tematiche ambientali unito alle innovazioni tecnologiche che permettono di avere veicoli elettrici ha portato il settore a crescere e questo sta generando un crescente ottimismo verso il settore.

Oltre ad informazioni e condizionamento, un altro fattore che influenza il sentiment del mercato è spesso l’esperienza sia del trader sia della conoscenza del mercato.

Infine, nel guidare il sentiment e influenzare tale tipo di analisi è anche il più generale contesto, se arrivano dati positivi di crescita, sviluppo anche il sentiment sarà ottimista, se invece arrivano dati su possibili default, contrazioni di mercato trionferanno le negatività.

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A cosa servono gli indicatori di sentiment

Gli indicatori di sentiment servono dunque per condurre analisi del sentiment del mercato.

Sono per loro natura indicatori di tipo di contrarian: quando ci troviamo di fronte ad un mercato fortemente ottimista o fortemente pessimista allora siamo arrivati ad un punto dove è possibile un’inversione del trend.

Questo tipo di indicatori per essere attendibili devono segnalare livelli molto alti, se si trovano su livelli medi per avere una conferma del sentiment e del trend è preferibile accompagnare l’analisi con altri indicatori.

Quando finalmente segnalano un livello elevatissimo di euforia e ottimismo allora il titolo ha raggiunto i suoi massimi ed è lecito aspettarsi l’inversione.

Allo stesso modo quando indicano un elevatissimo livello di pessimismo e paura allora il titolo segna nuovi minimi e non passerà molto che inizi poi a risalire.

Essi segnalano delle fasi di eccesso dove il titolo toccherà nuovi massimi o nuovi minimi cui poi farà seguito una fase di inversione.

I principali indicatori di sentiment

Anche questo gruppo di indicatori racchiude in sé diversi indici e sistemi per condurre analisi sugli umori del mercato.

Abbiamo indicatori che derivano da sondaggi condotti tra gli operatori attivi sul mercato, il più diffuso di questi sondaggi è l’AAII Bull and Bear, questa indagine si riferisce solo al mercato di Wall Street.

Viene condotta tra i membri di AAII, gli American Association Individual Investors.

Questi sono chiamati a rispondere ad una o più domande una volta a settimana, dalla loro risposta si ha il risultato di quale dei tre sentiment sia più forte sul mercato. indicatori di sentiment

Un altro indice è il CNN Fear and Greed index.

Questo è un indice che misura il valore di paura e avidità. A differenza dell’indice precedente non si conduce con un’indagine ma sommando 7 diverse misure che si riferiscono al mercato come il VIX.

Sommate insieme si ottiene un punteggio che oscilla da 0 a 100, più è alto più c’è impazienza, valori sul 50 indicano la neutralità. indicatori di sentiment

Un altro tipo di strumento per condurre un’analisi di sentiment è il posizionamento o positioning.

Il positioning si basa non tanto sulle indagini e le opinioni ma sui trades aperti.

Per trovare questo tipo di analisi si guarda ai rapporti rilasciati dalla CFTC, la Commodity Futures Trading Commission e in particolare del COT indicator che vedremo più avanti.

Infine un ultimo indicatore può essere un’analisi del DAX, questo in particolare nel Forex per valutare il rapporto euro/dollaro.

Il DAX è correlato inversamente con l’euro dollaro. Il cambio più alto va nella direzione del sentiment di mercato della Borsa tedesca: quando l’indicatore sentiment scende allora anche l’euro dollaro poi scende.

I miei migliori indicatori di trading sul sentiment

Tra i tanti metodi che dunque esistono per condurre un’analisi di sentiment mi sento di consigliarvi in particolare 2 tipi di indicatori:

  • il Put and Call Ratio o PCR
  • il COT indicator

Il PCR indica il rapporto tra le opzioni put e call e il loro volume.

Di solito le posizioni put (di vendita) sono usate per proteggersi da un’inversione di un trend che da rialzista diventa ribassista.

Le posizioni call invece si usano per coprirsi da un trend che da ribassista diventa rialzista e per proteggere le posizioni short.

Questo rapporto se è superiore ad un 1 significa che sono più le put che le call e se sotto questo valore che sono più le call che le put, tradotto se superiore a 1 con le put maggiori delle call umoreggia il pessimismo e ci si aspetta un ribasso, all’inverso se scendono.

In grafico potete vedere nella prima freccia in alto l’andamento del titolo e nella seconda in fondo il PCR. principali indicatori di trading

Il COT Commitment Of Traders consiste in delle relazioni che vengono condotte di solito ogni martedì, o comunque con una certa periodicità, sulle posizioni aperte sui Futures.

Indicano il numero di posizioni corte o lunghe sui Futures assunte da 3 diversi tipi di operatori: commerciali, non commerciali e piccoli investitori (non reporting traders).

Se ci sono molte posizioni lunghe di solito il sentiment è positivo e ci troviamo in un mercato bullish, se, al contrario ci sono molte posizioni short domina l’incertezza e la paura.

Interessa, per capire il sentiment prevalente, vedere quelle che sono le posizioni aperte dai commercials, i nostri operatori istituzionali.

Questi spesso vanno contro il trend, vendono quando il mercato è in rialzo e acquistano quando il mercato scende. Sono molto importanti perché le loro posizioni di solito prevedono un’inversione di trend.

Ha però come svantaggio che arriva un po’ in ritardo.

Arriva infatti quando gli operatori si stanno già muovendo e stanno finendo di coprirsi dalla prossima imminente inversione.

Finalmente abbiamo imparato a conoscere anche questo tipo di indicatori.

Di certo ora potrete condurre analisi o cogliere molti più movimenti e trend sul mercato sfruttando questi indicatori di sentiment.

Io non li ritengo validissimi per fare trading, mentre rimangono certamente più utili per fare analisi di mercato.

Per il trading ritengo sia fondamentale impariate gli altri indicatori di trading visti in precedenza.

2 regole fondamentali per usare gli indicatori di trading

Prima di fare trading ricordatevi sempre queste 2 regole fondamentali:

  • non usate troppi o troppo pochi indicatori
  • adattateli alla vostra strategia di trading

E voi sapete come usare in pratica questi indicatori di trading? Li conoscevate tutti?

Per approfondire le vostre consocenze vi cosnglio di continuare con gli articoli presenti anche qua e gratuiti per iniziare a fare trading.

Mi raccomando aspetto di conoscere i tuoi risultati e migliorare così i miei insegnamenti.

Alessandro Moretti