Ciao futuro Trader e benvenuto in questo Corso di Trading per principianti dove ti spiegherò quali sono le basi del trading e da dove devi iniziare.
Ti farò vedere perché dovrai armarti di forti scudi per non cadere nelle illusorie promesse del guadagno facile che trovi in internet, spesso velate da ottime tattiche di marketing.
Prima di tutto mi presento: sono Alessandro Moretti, ideatore e fondatore di segnaliditrading.net, nonché analista tecnico internazionale certificato presso SIAT e IFTA.
Per farla breve il trading è il mio mestiere da oltre 10 anni.
In questo corso di trading base andremo a percorrere insieme tutti gli aspetti fondamentali che devi conoscere per iniziare a fare trading in modo serio e professionale.
A chi si rivolge questo corso di trading per principianti?
A tutti gli appassionati di mercati finanziari, di borsa, di trading online e per tutti coloro che vogliono imparare a fare trading.
A chi deve ancora iniziare, a chi ha iniziato da poco, a chi è più avanti, ma vuole ripassare i concetti di base.
Oggi voglio analizzare che cos’è il trading, faremo dei confronti tra i mercati che ci sono, tra gli strumenti disponibili, tra i broker, le banche e le SIM paragonando i diversi orizzonti temporali su cui si può operare.
Successivamente faremo degli approfondimenti su “Occhio alle truffe”, risponderò alla fatidica domanda “Si può realmente guadagnare con il trading?” e inseriremo degli esempi reali con alcune testimonianze.
Se sei già stanco di leggere, non preoccuparti, capita anche a me.
Ecco il video del corso di trading per principianti dove trovi tutte le slide e la spiegazione dettagliata ma, mettiti comodo, perché dura più di un’ora e non scordarti di prendere appunti
Che cos’è il trading online?
Il trading online è un’attività di compravendita di strumenti finanziari volta ad accrescere il proprio capitale di partenza.
Attraverso un intermediario finanziario, ovvero una persona, una società, un broker che ti permette di comprare e vendere strumenti finanziari facendoti accedere ai mercati finanziari.
Ovverosia compro e vendo strumenti finanziari al fine di guadagnare con le differenze di prezzo (compro a 100 e vendo a 110) col fine di incrementare il mio capitale.
Ovviamente così come puoi guadagnare puoi anche perdere (compro a 100 e vendo a 98).
L’obiettivo del trading online è quello di accrescere in maniera importante il proprio capitale in un arco temporale abbastanza ristretto (si parla di mesi, un anno, due anni).
Sostanzialmente il trading online è particolarmente adatto per chi ha bassi capitali, ma che ha il desiderio di incrementarli in maniera importante, accettando in compenso un grado di rischio molto più alto rispetto agli investimenti che seguono una logica completamente opposta: la differenza tra trading online ed investimenti la puoi approfondire su questo mio video Youtube.
Il trading online serve quindi ad aumentare in maniera considerevole il proprio capitale, ad ottenere rendimenti molto alti in breve periodo, accettando però rischi elevati (possibile distruzione del capitale).
Se stai per iniziare a fare trading online: Occhio alle truffe! Sempre!
Quello del trading online è un mondo opaco, poco trasparente, dove si annidano insidie e truffe dappertutto, quindi presta attenzione guardando sempre tutto con occhio critico, sii diffidente verso chiunque.
E’ proprio da questa ingenuità delle persone nel credere alla disonesta proposta di guadagni facili di cui è pieno il web, che è nato in me il desiderio di condividere con te la mia esperienza di oltre 10 anni sui mercati finanziari, preparando ad hoc questo corso di trading per principianti, in modo che almeno tu possa differenziarti dalla massa ed avere una formazione chiara e precisa che ti permetta da iniziare a fare trading online con le giuste basi e principi.
Ci possono essere pagine e articoli civetta che puntano a farti aprire i conti su determinati broker in modo tale che loro possano guadagnare sulla tua apertura del conto attraverso quel link.
Per esperienza personale, ho avuto broker che mi hanno offerto fino a 500€ per ogni cliente che gli portavo, ovviamente offerta rispedita al mittente immediatamente.
Ora che hai le premesse etiche che ti daranno le giuste attitudini mentali per approcciare al trading in modo professionale e non come chi va al Casinò di Sanremo a puntare sul rosso o il nero, possiamo procedere oltre.
“Alessandro ma non capisco quali sono gli aspetti per iniziare a fare trading online, spiegameli per favore”
Hai ragione, c’è troppa confusione nel web ed è giusto fare chiarezza sin dal principio.
8 domande da fare a te stesso prima di iniziare a fare trading:
A mio modesto avviso sono otto i punti principali che devi affrontare per capire se e come farai trading:
- Quanto tempo abbiamo da dedicare al trading
- Quanto capitale abbiamo da investire
- Il mercato su cui operare (conseguenza diretta del capitale che abbiamo da investire)
- Gli strumenti su cui operare (conseguenza diretta del mercato su cui operiamo)
- Scelta del broker, della banca o della SIM che ci permette di operare sui mercati e sugli strumenti che abbiamo scelto per operare
- Tanto studio (inutile che già mi insulti di fronte al verbo studiare, ma se hai intenzione di fare trading in modo professionale dovrai diventare amico o quantomeno imparare a convivere con il verbo STUDIARE)
- Fare pratica in demo (pratica su conti virtuali, non in real onde evitare errori)
- Passare alla pratica in real.
Step N.1: quanto tempo hai?
Il primo step da fare, per poter capire come iniziare a fare trading è decidere quanto tempo hai da dedicarci.
In base a questo si decide quale tra le quattro tipologie di trading puoi utilizzare.
- Scalping, ovvero comprare e vendere nel giro di pochi secondi guadagnando dalle piccolissime variazioni di prezzo: è un trading molto aggressivo e frenetico che impegna tutto il giorno poiché si guadagna pochissimo su ogni operazione, per cui bisogna essere ben capitalizzati e soprattutto serve una grande disponibilità di tempo.
- Day trading, consiste nel comprare e vendere uno strumento finanziario durante la giornata, quindi comprarlo e rivenderlo dopo qualche ora, o comunque aprire e chiudere la posizione in giornata: è un’attività che richiede di stare davanti al computer a mercati aperti, ma ci si può allontanare durante la giornata fino a quando non chiudiamo l’operazione.
- Swing trading che appartiene alla categoria multiday (le posizioni possono rimanere aperte da una settimana, fino a due o tre mesi), si cerca di guadagnare su importanti variazioni di prezzo; si possono quindi analizzare i mercati anche quando sono chiusi: è un’attività che richiede molto meno tempo.
- Position trading o anche trading di lungo termine che consiste nel prendere posizione e rimanere in posizione per mesi, mesi o addirittura anni; richiede un consumo di tempo ancora più basso.
Cos’è lo Scalping?
Lo Scalping è il modo di fare trading che richiede più energia e preparazione anche a livello psicologico.
Se hai a disposizione tutto il giorno, oppure un lavoro che ti permette di avere delle ore libere a mercati aperti (dalle 9 alle 17.30 oppure per il mercato americano fino alle 22) puoi orientarti sullo Scalping o sul Day trading che sono attività intra-day (ovvero che si fanno durante la giornata di borsa); mentre se hai un lavoro full time probabilmente sono più adatti a te lo Swing trading e il Position trading che sono attività multi-day, per le quali puoi studiare i grafici anche a mercati chiusi la sera o nel fine settimana.
La conoscenza del tempo da dedicare, o comunque disponibile, è quindi molto importante per la scelta dello stile di trading che vogliamo fare, oltre a tenere sempre conto del tempo dedicato allo studio delle analisi, delle operazioni fatte e degli errori commessi.
Step N.2: quanto capitale hai?
Il secondo step del corso di trading per principianti riguarda il capitale da investire, in linea teorica non dovresti dedicare al trading più del 50% di quanto possiedi, anche quando ci si sente sicuri e consapevoli dei propri mezzi, altrimenti il trading rischia di diventare un’attività troppo stressante e difficile da gestire.
Meno del 50% è anche meglio.
Dopo aver fatto pratica in demo, inizialmente si dovrebbe partire con un 10% o al massimo un 20%.
Se hai un capitale basso per cui non puoi dividerlo a metà, altrimenti ci rimetteresti di commissioni, allora puoi farlo crescere mentre fai un altro lavoro che ti genera un reddito e nel frattempo puoi studiare e fare pratica in demo.
Partire con calma è sempre una buona prassi.
Step n.3: quale mercato scegliere?
Il terzo step è il mercato su cui operare.
Se hai capitali bassi non puoi pensare di utilizzare le obbligazioni o le azioni, dovrai operare su mercati, come al esempio quello dei cfd, con leve un po’ più alte e con commissioni più basse che ti permettono di fare trading in maniera più aggressiva ma con capitali decisamente più bassi.
N.B. Più è basso il capitale più rischi dobbiamo prenderci per cercare di incrementarlo, mentre più è alto il capitale più possiamo operare con rischio basso.
Se hai un capitale elevato puoi fare trading con azioni e/o diversificare, una parte con le azioni, una parte sul forex, una parte sulle materie prime, una parte per gli investimenti con gli etf, …
É necessaria una distinzione, parlando di mercati, tra quelli regolamentati ovvero tutti quei mercati che sono soggetti a determinate regole stabilite a monte (es:mercato azionario italiano FTSE MIB), e mercati non regolamentati, ovvero quelli non soggetti a determinate regole da rispettare: tipicamente sono mercati meno trasparenti e quindi meno liquidi, perché spesso gli operatori si orientano verso i mercati più regolamentati.
C’è un’eccezione che è il mercato del Forex (valutario), un mercato non regolamentato, ma anche quello più liquido del mondo.
Ecco alcuni mercati regolamentati:
Il mercato telematico azionario (MTA) che permette di scambiare azioni, warrant, obbligazioni convertibili è suddiviso in diversi segmenti:
–> Le blue chips
–> Le mid cap
–> Le small cap
–> Il segmento star
Questi sono tutti mercati regolamentati.
Il mercato delle obbligazioni e dei titoli di stato (MOT) che si suddivide in:
–> Domestic mot per le obbligazioni e titoli di stato domestici
–> L’euromot per le obbligazioni e titoli di stato non domestici, e anche questo è un mercato regolamentato.
Il Sedex
Il SEDEX è il mercato dove vengono scambiati i certificates covered warrant, e anche in questo caso si tratta di un mercato regolamentato: quindi, se noi stiamo comprando e vendendo certificates dobbiamo sapere che essi sono scambiati o sul SEDEX o sul CERT-X, e in base al mercato su cui vengono scambiati i certificates che stiamo utilizzando, la compravendita sarà soggetta a determinate regole.
Sicuramente avrai capito il perchè sia molto importante conoscere il mercato su cui stiamo scambiando i nostri prodotti/strumenti finanziari e le regole che ci sono sullo stesso.
In questa lista ti mostro a sinistra la tipologia di mercato e a destra gli strumenti che vengono scambiati:
–> IDEM vengono scambiati i Futures e Opzioni.
–> ETF PLUS vengono scambiati gli ETF, gli ETC e gli ETN quindi tutta la famiglia degli ETP.
–> EURO NEXT troviamo le azioni quotate ad Amsterdam, Parigi e Bruxelles.
–> EUREX troviamo i Future e le Opzioni.
Mercato Xetra
Infine abbiamo il mercato XETRA ovverosia il mercato azionario tedesco che quindi è regolamentato, ma in Germania.
Andando avanti troviamo anche il mercato azionario americano quale ad esempio il NYSE di New York su cui vengono scambiate le azioni USA.
Se invece stiamo comprando un’azione tecnologica americana, questa azione è quotata sul NASDAQ, che è il mercato di riferimento.
In ultimo ci sono i mercati tipo il COMEX e il NYMEX nei quali vengono scambiati, a New York, i metalli preziosi e gli energetici.
Quindi è importante conoscere sia lo strumento finanziario, e di conseguenza anche le regole del mercato su cui viene scambiato questo stesso strumento finanziario.
Hai mai sentito nominare in TV l’AIM?
L’AIM è il mercato delle azioni delle piccole società italiane, ed essendo poco trasparente si trovano solo azioni che vengono scambiate pochissimo, pertanto se abbiamo capitali elevatissimi bisogna sapere che c’è poca liquidità.
EUROTLX è un altro mercato non regolamentato di obbligazioni certificates.
EXTRAMOT è il mercato delle obbligazioni estere.
HI-MTF dove vengono scambiate obbligazioni e titoli di stato esteri.
FOREX, il mercato delle valute.
EQUITY MTF è il mercato delle azioni estere.
Step N.4: su quali strumenti finanziari operare?
Il quarto step del nostro corso di trading per principianti riguarda gli strumenti su cui puoi operare per iniziare a fare trading.
Ce ne sono tantissimi, tutti diversi ed ognuno con le sue caratteristiche; ne vedremo e descriveremo otto, i principali, poi ti invito a vedere i video formativi specifici su ognuno di questi strumenti in modo tale da approfondire tutte le cose che ti interessano.
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Le azioni
Prima di tutto abbiamo le azioni che sono quote societarie, quindi comprandole partecipi al capitale della società che stai comprando, diventi socio della stessa e hai diritto al dividendo, oltre che al voto in assemblea.
Le azioni sono facilmente acquistabili e vendibili sul mercato (es: le azioni Fiat sono azioni quotate sul mercato telematico azionario nel segmento Blue Chips).
Le obbligazioni
Le obbligazioni, a differenza delle azioni, sono titoli di debito, quindi la società che emette l’obbligazione sta richiedendo dei capitali in prestito, pertanto se tu compri un’obbligazione è come se dessi in prestito i soldi alla società (o allo Stato se è un titolo di Stato) e in cambio lo Stato si impegna a restituirteli a scadenza pagandoti un determinato tasso di interesse annuale.
Futures e Opzioni
Ci sono i Futures e le Opzioni che rientrano all’interno della categoria degli strumenti derivati perché il loro valore deriva dal valore di un’altra attività sottostante.
I cfd
Ci sono i Cfd (Contract for difference) che sono anch’essi degli strumenti derivati, sono strumenti il cui valore deriva dal valore di un’altra attività finanziaria. C’è poi il Forex, ovvero il mercato delle valute, dove si comprano e si vendono i cambi valutari.
Certificate
Ci sono i Certificate, strumenti derivati ed infine gli Etp (Exchange trade product), all’interno di questa famiglia rientrano gli Etf, gli Etc e gli Etn: ognuno di questi tre prodotti ha caratteristiche peculiari, dei rischi e dei vantaggi che bisogna conoscere nel dettaglio.
Ognuno di questi strumenti è adatto ad una tipologia di trading diverso: ad esempio i Certificates possono essere utilizzati per gli investimenti o per il trading; le obbligazioni sono meno adatte al trading e sono meno adatte se abbiamo bassi capitali, si utilizzano per gli investimenti e per chi ha tanti capitali.
Varie Tipologie di Trading:
VEDIAMOLI INSIEME
Elencando gli strumenti li confrontiamo con valutazione per orizzonte temporale, per capitali, per complessità e per rischio.
Trading in azioni
Partendo dalle azioni: queste sono adatte per orizzonti temporali di breve, medio e lungo periodo, per chi ha capitali bassi, medio e alti, sono uno strumento che ha una complessità bassa paragonata anche agli altri strumenti e con un livello di rischio in generale medio basso, anche se comunque questo aspetto dipende molto da quanto capitale si investe nell’azione e soprattutto che tipo di azione si acquista; il rischio dipende dall’approccio utilizzato con questo strumento, che può essere basso se utilizziamo un approccio prudente con delle azioni che si muovono poco, ma può essere alto se utilizziamo un’azione molto speculativa dove investiamo molto capitale.
Trading in obbligazioni
Passando alle obbligazioni, vengono utilizzate da chi ha capitali medio alti e sono adatte per un orizzonte temporale di medio lungo termine; hanno una complessità media e i loro prezzi variano in base ai tassi di interesse, al rating della società, alle sue prospettive future e dal livello di rischio che quella società fa percepire al mercato.
Il rischio dello strumento è catalogato come medio basso, ma anche qui dipende dal tipo di obbligazione che si va a comprare, e da quanto capitale si va ad investire: ci sono obbligazioni che hanno un rischio bassissimo quindi un rating/giudizio alto, ma il tutto dipende anche se l’obbligazione è emessa nella nostra valuta o in valuta estera (rischio cambio).
Trading con Etf
Gli Etp, Etf e Etc sono adatti per chi ha capitali medio alti ed hanno una complessità medio alta con un rischio medio, che varia in base all’approccio; poi ci sono gli Etn che sono quelli più speculativi. Tutti gli Etp che offrono leve molto alte da 3 in su sono adatti a chi ha un orizzonte temporale di brevissimo termine (meglio se utilizzati in intra-day e se utilizzati in multi-day non più di due o tre giorni o al massimo una settimana in mercati molto direzionali). Sono adatti a chi ha capitali bassi o medi e per chi vuole usare delle coperture con gli Etn; hanno pertanto una complessità medio alta ed un rischio molto alto.
Trading con i certificates
I Certificates possono essere divisi in Investment Certificates e in Trading Certificates: questi ultimi sono quei Certificates benchmark a capitale non protetto che hanno leve e sono adatti ad operazioni di brevissimo/breve termine (un po’ come gli Etn) per chi ha un basso capitale, con complessità media e un rischio alto.
Investment Certificates
Gli Investment Certificates sono più adatti agli investimenti, quindi hanno un rischio molto basso e hanno una complessità media: sono adatti a capitali medio alti con orizzonti temporali medio lunghi.
Vi è poi la categoria di strumenti più ‘aggressivi’ come il Forex, i Cfd, le Opzioni e i Futures che offrono leve molto alte con dei rischi alti e complessità molto elevata: sono adatti per chi ha bassi capitali e per orizzonti temporali di brevissimo termine (intra-day).
Facendo un altro paragone vediamo la differenza tra Intra-day e Multi-day: le azioni sono adatte ad entrambi gli orizzonti, le obbligazioni prettamente al Multi-day, gli Etf sono adatti al Multi-day, gli Etc ad entrambi, gli Etn preferibilmente Intra-day, gli Investment Certificates per il il Multi-day mentre i Trading Certificates per l’Intra-day; infine Forex, Cfd, Opzioni e Futures adatti sia per l’Intra-day che per il Multi-day.
Step N°5: Quale broker scegliere
Il quinto step del nostro corso di trading per principianti é la scelta del broker poiché é quella figura che ci permette di operare sul mercato con degli specifici strumenti finanziari.
Sostanzialmente possiamo scegliere tra una banca, una SIM o un broker (classici broker di cfd o i forex broker).
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Step N°6: Mai smettere di studiare
Il sesto step del nostro corso di trading per principianti è lo studio.
Argomento delicato poiché molte persone quando iniziano non seguono un percorso ben definito, saltando da un contenuto all’altro senza una struttura mentale con cui pianificare il lavoro.
Questo non porta a nessun giovamento, perché le fonti non sono tutte affidabili e poi si tende a passare direttamente alle tecniche più avanzate senza conoscere le basi.
Definiamo quindi un percorso, anche economico, che tutte le persone dovrebbero seguire quando si avvicinano al mondo del trading.
Il giusto percorso per iniziare a fare trading per principianti
- Il primo punto sono le risorse gratuite che si trovano online su molti siti, sempre accertandosi dell’attendibilità/professionalità di chi divulga i contenuti; puoi trovare decine di ore di video e articoli formativi anche sul mio sito sull’area riservata gratuita (basta semplicemente iscriversi).
- Il secondo punto sono i libri, con cui si può approfondire la tua conoscenza personale; all’interno del mio canale Youtube ci sono delle video-recensioni di libri da me letti e utilizzati per studiare.
- Il terzo punto riguarda i corsi di trading base, gratuiti o a pagamento: i migliori libri di trading, ad esempio, sono solo in inglese e se non conosci la lingua potresti non avere accesso a questi libri, poiché di difficile comprensione, in questo caso potresti avvalerti di corsi base per approfondire tematiche in maniera più semplice.
- Infine per il quarto punto, una volta acquisite solide fondamenta, puoi decidere di approcciare i corsi di trading avanzati (solitamente a pagamento). Hanno contenuti formativi elevatissimi e sono diretti ad approfondire argomenti specifici.
Seguendo questo percorso si parte da un corso di trading base per vedere se questo mondo fa per te e se vuoi proseguire per poi passare a livelli più alti a costi sempre maggiori (i corsi avanzati costano migliaia di euro); in questo modo è possibile costruirsi una formazione graduale, corretta e approfondita.
Ricorda che bisogna sempre accertarsi delle fonti e del livello di formazione/professionalità degli autori: è consigliato affidarsi a persone con competenze certificate (ci sono degli organismi internazionali che rilasciano dei diplomi per analisti tecnici che ne attestano l’operato) e con esperienza (possibilmente con anche risultati certificati).
Ecco il mio percorso personale di studi
Io, ad esempio, per diventare analista tecnico certificato internazionale ho dovuto fare molto più di un semplice corso di trading per principianti, ma tutto questo mi ha portato a coronare il mio sogno: vivere di trading.
Tra le certificazioni più importanti che ho conseguito c’è sicuramente il Certified Financial Technician rilasciato dall’IFTA, federazione internazionale degli analisti tecnici (08/10/2014), e ho dovuto superare due esami uno scritto teorico e uno scritto pratico di livello altissimo.
Quest’anno sono diventato anche socio aggregato e poi ordinario professional della Siat (società italiana dell’analisi tecnica); il primo titolo è stato ottenuto superando un esame scritto, mentre il riconoscimento di socio ordinario professional l’ho ricevuto attraverso la premiazione del comitato scientifico per un mio elaborato in materia di analisi tecnica che trovi nella parte formativa (è un trattato sulla forza relativa).
Ho anche un master in consulenza finanziaria indipendente top level che ho ottenuto approfondendo, non solo il trading, ma anche gli investimenti, la parte previdenziale, assicurativa, successoria, economica, macroeconomica, insomma ho approfondito la parte finanziaria a 360 gradi.
Trovi tutti i dettagli qui.
Perchè ti scrivo il mio curriculum?
Per condividere il mio percorso e dimostrarti che, con l’impegno e la dedizione, anche il trading può diventare una professione a tutti gli effetti.
Se ce l’ho fatta io, tu non sarai da meno, se hai le giuste motivazioni.
Step N°7: Fai pratica in demo
Il settimo step del nostro corso di trading per principianti riguarda la pratica e lo studio in demo.
Dopo aver gettato le basi del trading e degli investimenti si deve creare una strategia, non si può operare casualmente sul mercato.
Bisogna trovare un set di regole e parametri con cui poi fare pratica in demo che deve essere lo step iniziale, perché all’inizio si rischia di fare errori anche di comprensione del mercato.
É consigliato partire in demo e restarci dai tre ai sei mesi, durante i quali, oltre alla pratica, si abbina lo studio, si procede per prove ed errori.
Se dopo sei mesi hai trovato una strategia con cui ti trovi a tuo agio e vedi che funziona, che produce dei risultati, allora passi allo step successivo, altrimenti prosegui in demo fino a quando hai individuato una strategia profittevole.
Step N°8: Passa in reale in modo graduale
L’ottavo step del nostro corso di trading per principianti è la pratica e lo studio in reale, questo passaggio è uno step importantissimo.
Attenzione perché una strategia che funziona in demo potrebbe non funzionare in reale, visto che cambia l’aspetto psicologico, un conto è investire denaro finto (inconsciamente sai che non è reale per quanto tu possa gestirlo come se fosse reale), un conto è gestire il tuo capitale vero.
In questo corso di trading base devo sottolineare questo aspetto.
Inizialmente questa parte emotiva/psicologica gioca un impatto molto elevato sulla gestione delle posizioni e quindi sulle performance stesse, per questo il passaggio da demo a reale deve essere graduale nel tempo (sempre cercando di non superare il 50% da destinare al trading). Alla pratica in reale devi comunque sempre abbinare lo studio.
Intraday vs. Multiday
Terminiamo il corso di trading per principianti con la comparazione Intraday vs. Multiday, le operazioni che si aprono e chiudono in giornata e le operazioni di breve, medio, lungo termine.
Vediamo le differenze a livello di stress, tempo, impegno, dedizione, difficoltà, competenze, strumentazione ed emotività.
Cambia moltissimo fare Intraday oppure fare investimenti/trading Multiday.
Normalmente si consiglia di partire dal lungo termine con strumenti semplici (l’azionario), per poi passare al medio, poi al breve termine e, se si vuole, all’Intraday.
A livello di stress più si scende su orizzonti temporali brevi, più il lavoro diventa stressante e frenetico, richiede molto impegno e dedizione.
In Intraday devi fare le analisi in tempo reale e ciò richiede competenze maggiori poiché bisogna essere rapidi, deve essere tutto immediato, la strumentazione deve essere elevata e funzionale.
Tutto questo non succede con il Multiday, perché risulta tutto molto più controllato essendo i mercati chiusi.
“Ok perfetto mi è tutto chiaro fin qui, ma ho una domanda che mi arde dentro e non so più a chi dare retta, per cui chiedo a te se “Si può guadagnare realmente con il trading online?“
La risposta (e ne sono una prova vivente) è SI!
Ma…
Lo so ti sembrava troppo bello ricevere una risposta così secca e diretta vero?
Ma..
Ma come ogni professione, soprattutto all’inizio, non è facile.
Vivere di trading, come ogni altra professione al mondo, richiede competenze e tempo, considerando anche un margine di rischio.
Non credere a tutte le pubblicità ingannevoli sul guadagno facile.
La gestione del capitale è personale per cui ci sono strategie più profittevoli e strategie meno profittevoli, però si può assolutamente guadagnare con il trading e i risultati possono essere svariati.
Tutti lo possono fare, a patto che seguano le giuste regole, strategie e si abbia un approccio corretto.
Esempi reali di trading in azioni
Facciamo degli esempi reali, cioè di cosa puoi fare con le analisi tecniche facendo trading in maniera corretta: nella pagina “performance” del sito trovi tutte le operazioni che negli ultimi 6 anni ho realizzato per me e per i miei abbonati.
Il primo è Amplifon segnalato il 3 Febbraio, arrivato a target il 28 Febbraio che ha fatto il 22% in meno di tre mesi.
Conatus Pharma analizzato il 7 Aprile e arrivato a target, con cui abbiamo fatto il 50% in ventuno giorni (significa investire in un titolo volatile quindi prendersi dei rischi).
Esperon Therapeutics il 3 Febbraio, arrivato a target con cui abbiamo fatto l’82% in 26 giorni.
Replay il 3 Febbraio ha fatto il 28% in meno di tre mesi.
Tamburi segnalato a 4 con obiettivo 5 ha fatto il 24% in due mesi e mezzo.
Rexhan Pharmaceuticals ha fatto il 55% in quattordici giorni.
Skorpio Bulkers, il mercato è sceso e abbiamo preso uno stoploss del 16% in dieci giorni (abbiamo perso il 16% di quello che abbiamo investito).
Nei miei canali social trovi tutte le operazioni che ho fatto, sarebbe inutile elencarle tutte quando hai a disposizione immagini, video e analisi.
“Ah ecco Alessandro mi sembrava troppo bello leggere tutte percentuali riferite ai trade andati bene, subisci anche tu le perdite!“
Assolutamente SI!
Ascoltami bene: Chiunque, e sottolineo chiunque, ti verrà mai a dire (se già non l’ha fatto) di avere la strategia vincente al 100% per guadagnare sempre sul trading online…
Posso darti un consiglio? STANNE LONTANO!
Perchè nessuno ha la sfera di cristallo per sapere sempre esattamente dove andrà il mercato.
Nessuno vede e prevede il futuro.
Sai cosa sanno di certo i professionisti?
Che le perdite nel trading online ci sono e ci saranno sempre!
Perché il mercato va dove vuole lui, di certo non ti verrà mai a chiedere se la strada che sta percorrendo, per esempio Amplifon, ti piace e se la vuoi cambiare.
Per cui studia una strategia bene, applicala con costanza, e prevedi una sola cosa nella tua carriera di trading: una potenziale ed ipotetica perdita.
Cosa farai quando incasserai una perdita?
Testa bassa, zero emozioni e giù a studiare e perfezionare il tuo metodo di trading.
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Il mio portafoglio azionario
Vediamo anche un portafoglio azionario reale che io costruisco da Gennaio 2016 utilizzando l’analisi fondamentale e l’analisi tecnica.
È un portafoglio dove faccio pochissime operazioni all’anno (una ventina).
L’obiettivo del portafoglio è fare meglio del benchmark (l’indice di riferimento preso come parametro); è costituito al 50% da azionario Italia e 50% da azionario Usa, e stiamo sovraperfomando il mercato di riferimento.
In un anno e mezzo, mentre il benchmark ha fatto l’8%, noi abbiamo fatto il 42%, quindi oltre cinque volte la performance dell’indice sottostante, con una volatilità minore, quindi con una minore oscillazione del capitale e un massimo drawdown più basso; cioè, mentre il portafoglio modello ha perso il 20% dal suo picco di capitale, noi abbiamo perso solo il 5,5% recuperando la perdita massima in venti giorni, mentre il benchmark l’ha recuperata in un anno.
Da un controvalore di 100.000€ siamo arrivati a un controvalore finale di 142.000€.
Quindi abbiamo notato come dall’analisi tecnica e un po’ di analisi fondamentale si possono ottenere risultati positivi.
I parametri da tenere a mente sono Performance e Volatilità, quindi miglior rendimento, minore volatilità e infine minore perdita recuperata in minor tempo.
A livello di perdita massima storica, mentre il benchmark ha perso in dodici mesi il 10%, il portafoglio ha perso il 5%.
Conclusioni
Lo so, più che un corso di trading per principianti che cominciano ora è un insieme delle esperienze più preziose accumulate in questi anni di attività.
Ho sentito il bisogno etico di rendere consapevole te, e tutti quelli che vengono risucchiati dal marketing sul trading online che pubblicizza i troppi guadagni facili, col fine di evitare che tu possa perdere i tuoi preziosi e sudati risparmi.
Fai attenzione a chi ti illude di renderti ricco in 24 ore per trasferiti su una splendida spiaggia ai Caraibi come fanno vedere nelle pubblicità ingannevoli del web.
Spero che tu possa aver capito quali sono le potenzialità e i rischi del trading online, ma in particolare spero tu abbia capito quanto impegno e dedizione ci vogliono per poter aver successo e ottenere risultati commisurati a quanto sei disposto a rischiare.
Non mi resta dunque che augurarti una buona vita e nel momento in cui prenderai la decisione di studiare il trading ti dico solo
“FAI DEL TRADING UN’ATTIVITÀ PROFESSIONALE A 360 GRADI”
Buon trading!
Alessandro Moretti