Come usare gli indicatori di trading?

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Gli indicatori di trading servono per cogliere i movimenti dei mercati finanziari, la maggior parte di questi indicatori prende a riferimento l’analisi dei prezzi, ma come usare gli indicatori di trading?

Quanti tipi di indicatori di trading esistono

Questi indicatori si avvalgono di indici di diverso tipo a seconda delle informazioni che restituiscono.

Possiamo così individuare 5 principali categorie di indicatori:

  1.   Indicatori di Trend: indicano la tendenza di un movimento finanziario.
  2.   Gli indicatori di Volume: si riferiscono al numero delle transazioni effettuate in particolari intervalli di tempo.
  3.   Indicatori di Intensità: indicano i tassi di interesse in rapporto ad un periodo temporale.
  4.   Gli Indicatori di Volatilità: riguardano l’incertezza dei futuri movimenti dei mercati finanziari.
  5.   Indicatori di Ciclo: ci danno informazioni sull’arco temporale da quando si apre una posizione a quando si chiude.

Non tutti gli indicatori vanno bene

Inoltre, ogni indicatore ha un ruolo diverso, possono funzionare in fasi di mercato diverse e sono adatti a determinati strumenti piuttosto che altri.

Gli Indicatori di prezzo non sono tutti uguali: un esempio pratico

Prendiamo due indicatori per capire come usare gli indicatori di trading può influenzare molto il trovare i giusti segnali di trading, il Directional Movement e l’indicatore Stocastico.

Il primo, il Directional Movement è un indicatore filtro: ci dice se il mercato è in trend o no.

L’indicatore stocastico funziona invece bene in mercati senza trend, si dice quindi trendless, e funziona solo in determinate fasi.

Il miglior indicatore di trading in realtà non esiste, esiste solo l’indicatore più adatto alla tua operatività.

Quindi, prima di iniziare, dovete capire bene a cosa serve l’indicatore e poi valutare se inserirlo o meno nella vostra strategia.

Nella definizione della vostra strategia, soprattutto se siete agli inizi, dovete conoscere alcuni indicatori base, immancabili nel patrimonio di ogni trader.

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1. Trend Line

Iniziamo la nostra analisi degli indicatori definendo un indicatore di tendenza, forse un po’ scontato, ma di cui non si può non parlare.

Le trendline o linee di tendenza, ci permettono di capire quale è la tendenza del mercato in atto.

Queste linee dinamiche ci permettono di capire se ci troviamo in fasi di mercato rialziste o ribassiste e dunque se il prezzo di un titolo sta salendo o sta scendendo.

Le trend line sono utilissime non solo per capire in che momento si trova il mercato o un titolo, ma anche per inviarci quei segnali che possono essere d’allarme e indicarci possibili inversioni di tendenza.

Ogni tendenza si compone di un insieme di punti massimi e minimi, crescenti o decrescenti.

Le trend line servono anche per capire se un mercato è stabile o in equilibrio, ovvero si trova in una fase laterale.

La rottura di supporti o resistenze, statiche o dinamiche, segna un buon momento per l’ingresso o l’uscita dal mercato.

2. Media Mobile Semplice

Questo è uno dei primi indicatori che si studiano ed è anche uno dei più utilizzati.

La media mobile non è altro che una “media” di prezzi delle varie sedute.

Indica la media dei prezzi in un intervallo di tempo deciso dal trader.

Si dice mobile perché viene calcolata ad ogni aggiornamento del grafico.

Ma a cosa serve e come si può usare gli indicatori di trading?

Serve per cogliere il trend del titolo o come soglia di prezzo psicologica per decidere se entrare o uscire dalla posizione a seconda delle sue oscillazioni.

Utilizzare una sola media mobile non è sufficiente e per questo solitamente si usa un insieme di medie mobili calcolate su intervalli di tempo diversi.

Nell’usare questo indicatore quindi, si dovrà tenere conto di medie mobili impostate sul breve, sul medio e sul lungo periodo. medie mobili trading

In inglese si dice Simple Moving Average per questo su molti screener troverete l’acronimo SMA.

Le medie mobili individuano un trend rialzista quando puntano verso l’alto o, a seconda dell’orizzonte temporale, quando la media di breve e quella di medio termine, incrociano al rialzo quella di più lungo termine.

Ecco come appaiono le medie mobili su un grafico, qui invece se vuoi scoprire meglio cosa sono le medie mobili.

3. RSI – Relative Strenght Index

L’RSI – Relative Strenght Index o anche indice di Forza Relativa è un indicatore di tipo statistico.

Rimane uno degli indicatori di trading migliori quindi voglio soffermarmici per bene.

Per la pratica e vedere come usare gli indicatori di trading RSI su un titolo vi consiglio di seguire il corso di trading Morale.

Cos’è l’indicatore RSI

L’RSI è un oscillatore, può oscillare infatti in un intervallo che va da 0 a 100 ottenuto calcolando la correlazione tra giorni “positivi” e giorni “negativi”.

Tale indicatore è molto utile per capire gli eccessi dei mercati ovvero serve per capire se si stanno verificando fasi di ipercomprato o di ipervenduto.

In parole semplici ecco come potete interpretarlo e quali valori dovete considerare.

Non si legge direttamente sul grafico di prezzo ma sotto di esso e si usa per valutare anche il sentimento del mercato, ma lo vedremo più avanti nell’immagine successiva.

L’indicatore RSI nasce dalla mente di J. Welles Wilder e misura la velocità ed il cambiamento dei movimenti dei prezzi.

Le letture vicine a zero sono considerate “ipervendute “, mentre quelle più vicine a 100 in RSI sono indicatore delle condizioni di mercato “ipercomprato “.

L’ipervenduto corrisponde ad un RSI al di sotto dei 30, intorno ai 50 indica una sostanziale neutralità ed equilibrio tra domanda e offerta, mentre oltre i 70 indica una situazione di ipercomprato.

Se un titolo o un mercato si mantiene su uno dei due estremi per un periodo di tempo lungo e sul grafico dei prezzi abbiamo valori che contrastano con l’andamento del RSI, allora possiamo aspettarci un’inversione di trend.

La formula dell’indice di resistenza relativa è la seguente:

RSI = 100 – [100 / (1 + (media della variazione del prezzo al rialzo / media della variazione del prezzo al ribasso)]

Come viene usato l’RSI nel trading

Quando l’indicatore RSI mostra letture superiori a 70, significa che il mercato è scambiato nel territorio ipercomprato o sopravvalutato.

Mentre quando l’RSI trading scende a 30 riflette una condizione di mercato ipervenduto o sottovalutato.

Questi due livelli, 70 e 30, sono i valori predefiniti per l’RSI, che possono essere modificati secondo le preferenze del trader.

Molti, spesso sbagliando, si focalizzano su queste due soglie di RSI indicatore di ipercomprato e ipervenduto.

Attenti enll’usare gli indicatori di trading: questi sono punti intuitivi per entrare sul mercato dei ritracciamenti.

Può essere controproducente focalizzarsi solo sull’RSI nel trading in ambienti dove il trend è forte e conviene sempre usare gli indicatori di trading in combinato.

Qui sotto trovi un primo esempio di utilizzo dell’RSI indicatore presentato un grafico EUR-USD ad 8 ore.

Anche se l’indicatore RSI è sceso al di sotto di una lettura del prezzo di 30, notiamo come ha continuato a diminuire fino a 300 punti.

Ciò potrebbe aver comportato problemi nell’usare gli inidicatori di trading per tutti quei trader che desiderano acquistare sui crossover dell’indicatore RSI, ossia sui valori più venduti.

In questi casi potresti valutare di vendere quando l’RSI è indicatore ipervenduto in una tendenza al ribasso.

O, al contrario, acquistare quando RSI indicatore è ipercomprato e indica una tendenza al rialzo. segnali di trading rsi

Punti di forza e di debolezza dell’indicatore RSI

L’RSI è considerato un indicatore tecnico efficace e utile per il trading.

RSI trading indica andamenti che vengono utilizzati da un operatore per dipingere il quadro più ampio e funzionale a comprendere le condizioni del mercato.

In quanto tale, l’indicatore RSI è più forte quando il mercato passa da periodi rialzisti a periodi ribassisti.

L’RSI, tuttavia, ha i suoi limiti e punti deboli, come qualsiasi altro indicatore.

Probabilmente, la sua più grande limitazione è che un titolo può essere scambiato per un lungo periodo in territorio di ipercomprato o ipervenduto e continua però a fare nuovi massimi e nuovi minimi.

Usando i segnali che invia l’RSI potrebbe far perdere diverse opportunità.

Per questo motivo è necessario, come sempre d’altronde vi raccomandiamo, di verificare sempre i segnali dall’RSI trading e confrontarli con altri indicatori tecnici.

Condizioni di mercato ipercomprate o ipervendute possono sovrapporsi ai segnali di altri indicatori, creando una confluenza di resistenza / supporto con sufficienti giustificazioni per aprire un commercio.

Vediamo tutto con un esempio, guardiamo il grafico giornaliero EUR / USD: Riconoscere indicatori di trading

La coppia di valute viene scambiata in una tendenza rialzista, il che porta l’RSI ad andare nella zona di ipercomprato e al di sopra dei 70.

Nonostante le condizioni di mercato ipercomprato però l’EUR / USD crea tre candele rialziste aggiuntive, spingendo ancora l’azione dei prezzi in alto dal momento in cui l’RSI ha attraversato 70.

I trader esperti tendono a dire che ogni volta che il mercato è ipercomprato o ipervenduto, può sempre essere più ipercomprato o più ipervenduto.

Per questo motivo non è consigliato aprire una posizione basato solo sui valori RSI, poiché generano falsi segnali.

Ma l’RSI si può sfruttare nel trading anche per cogliere e fare operazioni sulle divergenze.

Segnali di divergenza RSI nel trading: un’analisi concreta

L’indice di forza relativa genera anche segnali di divergenza, sia rialzisti che ribassisti.

Nel trading la divergenza rialzista dell’RSI si verifica quando l’azione del prezzo crea un nuovo minimo o un minimo inferiore, mentre l’RSI si discosta dall’azione del prezzo e crea un massimo più elevato.

In questo modo, l’RSI guida l’azione sui prezzi e segnala che la potenziale inversione rialzista potrebbe avvenire presto. indicatori di trading usare rsi

D’altra parte, la divergenza ribassista si verifica quando l’azione dei prezzi è ancora scambiata in una tendenza rialzista, ma l’RSI ha già iniziato a scendere dai massimi.

Di conseguenza, l’RSI segnala l’imminente ribaltamento ribassista del prezzo, in questo caso si può sfruttare l’RSI per fare trading e andare short.

Come usare indicatori di trading l’RSI analisi tecnica all’opera

Al fine di evitare di scambiare i falsi segnali dall’RSI, si consiglia di controllare i segnali rispetto ad altri indicatori tecnici.

Nell’esempio seguente vediamo come si comporta l’RSI analisi tecnica di un trading su un grafico giornaliero delle due valute GBP / USD.

Come possiamo vedere i due titoli sono in un trend ribassista aggressivo.

Analogamente al precedente esempio di EUR / USD, l’RSI analisi tecnica ci indica che entra nel territorio di ipervenduto già nella prima parte della tendenza al ribasso. come usare rsi trading

Vi ricordo che l’RSI è posto in basso al grafico a candele.

Ciò accade a seguito di una forte spinta verso il basso mentre gli orsi sopraffanno completamente i tori.

Di conseguenza, anche le letture diminuiscono in modo accelerato.

Il nostro approccio, in questo caso, è quello di utilizzare i valori di Fibonacci per identificare i livelli del 127,2% e del 161,8% come potenziali blocchi di supporto.

Come puoi vedere nel grafico vi è una tendenza al ribasso di circa 1.800 punti che ferma il titolo, RSI analisi tecnica tutti al primo livello di estensione.

Quando vediamo che gli orsi stanno perdendo slancio e abbiamo un livello chiaramente identificato come elemento chiave per un rallentamento.

Passiamo a controllare le letture RSI analisi tecnica del grafico e vediamo se l’indicatore RSI conferma che il mercato è in ipervenduto.

Data l’entità della mossa, ti aspetteresti che l’RSI venga scambiato a livelli estremamente bassi.

Quando l’azione dei prezzi tocca l’estensione del 127,2%, l’RSI si scambia intorno a 15.

Sebbene l’RSI possa sempre scendere fino a raggiungere lo 0, una lettura di 15 è piuttosto bassa, soprattutto per frame temporali maggiori.

Quindi, l’RSI è meglio utilizzarlo come indicatore di conferma o per mettere lo stop loss e così sfruttare al meglio le occasioni di trading che permette l’RSI.

Ricordiamo che secondo l’RSI e l’analisi tecnica lo stop-loss dovrebbe essere collocato sotto l’estensione, mentre il take profit dipende dal vostro rapporto rischio/ rendimento che avrete settato a inizio di strategia.

Quali indicatori di trading sfruttare insieme all’RSI?

Come suggerisce il nome, RSI sta semplicemente misurando la forza relativa del mercato sottostante.

Quando si utilizza l’indicatore RSI per identificare le inversioni, è importante incorporare altri strumenti come l’analisi delle trend linee e soprattutto le medie mobili, RSI e analisi tecnica sono molto collegate, non scordarlo.

Ma su quali mercati si può sfruttare per fare trading l’RSI?

Poiché RSI misura la forza relativa del mercato sottostante, è uno strumento tecnico che può essere applicato a quasi tutti i mercati.                       

4. Moving Average Convergence Divergence o MACD

Il MACD sta per Moving Average Convergence Divergence, tradotto, convergenza e divergenza di medie mobili.

Il MACD viene utilizzato per misurare il momentum, sapere se ci troviamo su un trend e misurarne, insieme alla direzione del trend, la sua durata.

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Come trovare il MACD?

Per calcolare l’indice MACD serve prima di tutto calcolare 3 diversemedie mobili: una a 12 periodi e una a 26 periodi, dalla differenza delle due si genera così la linea di MACD o Fast line.

La linea MACD deriva dalla differenza tra una media a lungo periodo con una a breve.

La terza media mobile è quella a 9 periodi ottenuta dal calcolo precedente.

Quest’ultima generala la Signal line o Linea del segnale.

Infine, a concludere la composizione di questo indice abbiamo un istogramma, aggiunto nel 1986 da Thomas Aspray per individuare meglio i crossover dei MACD.

L’istogramma si ottiene dal valore MACD dalla linea di segnale.

Le due linee oscillano e si intersecano quasi continuamente, si parla così di cross over.

Gli incroci danno origine ad un ultimo elemento del MACD, la central line, che è poi la linea su cui si costruisce l’istogramma.

La central line è poi di fatto la linea su cui arrivano i nostri segnali e che solitamente tende a zero.

Di solito quando la media mobile a breve termine incrocia al rialzo quella di lungo allora è possibile che il prezzo abbia iniziato la sua corsa al rialzo.

Se invece incrocia al ribasso la media a lungo termine, indica che il titolo sta perdendo potenza e dunque o potrebbe partire al ribasso.

Come leggere il MACD?

Se il MACD è positivo e anche il valore dell’istogramma sta salendo, ci troviamo in un momentum rialzista che è in aumento.

Viceversa, se il MACD è negativo e anche l’istogramma sta scendendo ci troviamo in un momentum ribassista e che sta prendendo forza.

Per riassumere, il MACD serve per aiutarci a cogliere tre tipi di segnali di base:

  • crossover della linea del segnale
  • crossover della linea dello zero
  • divergenza.

Il MACD non viene però mai utilizzato da solo ma si accompagna ad altri indicatori più statistici come l’RSI.

Ecco come appare il MACD. COS'è IL MACD

Possiamo usare gli indicatori di trading MACD leggendo gli incroci tra le tre diverse linee.

In particolare, tra la signal line e la line e poi tra la central line e la MACD line.

Quando la MACD line taglia al rialzo la signal line allora abbiamo un potenziale segnale rialzista.

All’opposto nel caso la line scende o taglia al ribasso la signal line allora il segnale indica un potenziale trend di ribasso. come usare il MACD

Si può, in base alla vostra strategia, applicare il MACD con analisi tecnica in maniera differente a seconda dell’interpretazione che date all’incrocio tra la MACD e la central line.

Ugualmente se la MACD line scende sotto la central line abbiamo un potenziale ribasso, se va sopra, un potenziale rialzo dei prezzi del titolo ecco perché l’abbinamento MACD analisi tecnica è fondamentale.

Come potete vedere dal grafico nel momentum ribassista l’istogramma riporta tutti valori sotto lo zero, nel momentum rialzista sopra lo zero indicandovi come usare il MACD trading di quel titolo. come usare il MACD

Come usare indicatori di trading MACD: i segnali di divergenza e convergenza

Ora sicuramente che avete compreso la connessione tra MACD analisi tecnica passiamo a come potete utilizzarlo per fare trading.

Domanda comprensibile MACD trading sono veramente due elementi affini e non si può non conoscere questo importante indice MACD, vediamo i segnali che può darci e come sfruttarli.

Generalmente i segnali principali su come operare si hanno nei casi dei crossover tra le medie.

L’incrocio al rialzo indica che sta iniziando un trend rialzista e che dunque possiamo acquistare e viceversa con i ribassi.

Ma cosa succede se incrocia lo zero?

Quando la MACD incrocia lo zero allora significa che sta cambiando segno e che qualcosa sui mercati è in arrivo.

Molto meno comune come segnale, ma che comunque è da non sottovalutare.

Ma se C sta per convergenza, i cross over tra le medie, quando si ha la D ossia la divergenza?

La divergenza si presenta quando tra andamento del prezzo del titolo e MACD non c’è coincidenza e dunque i due valori non corrispondono quando l’andamento del MACD e quello del prezzo non corrispondono.

In questo caso potreste pensare che il grafico non funziona o fornisca segnali sfasati, ma in realtà è proprio questo.

Succede infatti che il prezzo magari segna un nuovo minimo, ma non lo segnala.

Una divergenza rialzista si ottiene se il prezzo raggiunge una serie di minimi decrescenti, ma segna una successione di minimi crescenti.

Al contrario la divergenza ribassista si presenta se il titolo porta a casa una serie di massimi crescenti ma segnala una serie di minimi decrescenti.

Come usare MACD nel trading?

In questo caso per usare il MACD trading molto dipende in realtà dal tipo di strategia che state utilizzando e dal timeframe del vostro trading.

Infatti, come indice MACD è molto utilizzato, tanto da chi fa trading su più lungo termine quanto anche da chi usa strategie più aggressive e può permettersi di fare scalping.

Certo come tutti gli indicatori e ancor più perché in realtà si adatta meglio come indicatore di momentum anche questo non è infallibile e quindi usate con attenzione il MACD trading dei vostri titoli.

I falsi segnali purtroppo sono sempre in agguato, quindi, è meglio abbinare l’indice MACD ad altri indicatori per ottenere ulteriori conferme come le bande di bollinger o l’RSI.

5. Pivot point

I Pivot point sono indicatori semplici e di tipo grafico che ci indicano punti di svolta o cardine del mercato.

Questi indicatori sono molto simili a supporti e resistenze.

I pivot point sono anche tra i migliori indicatori di trading intraday.

Essi indicano livelli giornalieri che possono essere toccati e superati in positivo o in negativo diverse volte durante una stessa giornata.

Per capirli meglio può aiutare pensare al significato francese della parola pivot, e cioè perno o picchetto.

Sono dunque punti che il mercato o un titolo può raggiungere e ne indicano l’andamento e come di conseguenza dovremo agire.

Una volta fissati i nostri picchetti sul grafico, a seconda di come si muove il prezzo, sarà sempre monitorato dai nostri pivot point. usare indicatori di trading

In questo modo, se parte un picchetto, o meglio se il prezzo supera il nostro pivot point, dovremo decidere come comportarci, se aprire, chiudere o incrementare la nostra posizione su quel titolo.

6. Cosa sono le Bande di Bollinger

Le bande di Bollinger sono un indicatore di tipo grafico che prendono il nome dal suo creatore: John Bollinger.

Sono state chiamate così quando durante una trasmissione del Financial News Network, dove Bollinger lavorava come presentatore, un intervistatore gli chiese cosa fossero e lui rispose “Beh, chiamiamole Bande di Bollinger”.

Queste sono un indicatore che si basa sulla volatilità del titolo preso in esame.

Si sviluppano come gran parte degli indicatori partendo dalla media mobile e unito alla deviazione standard di un titolo.

Sono dette bande perché si tratta di 3 curve che si muovono insieme al prezzo e lo avvolgono costantemente.

Come usare le bande di Bollinger

Quando il prezzo si avvicina ad una delle bande estreme, quella superiore o quella inferiore, allora è il momento in cui si generano rispettivamente, segnali di vendita o acquisto.

Non bisogna usarle da sole perché potrebbero dare falsi segnali. come usare le bande di bollinger

7. Indicatori di trading: l’Average Directional Index o ADX

ADX sta per Average Directional Index ossia Indicatore Medio di Direzione, è un indicatore di trend ed è tra i migliori indicatori di trading.

Ci dice se c’è e quanto è “maturo” il trend in atto e viene rappresentato con una semplice linea.

Nasce per avere informazioni sulle materie prime per creazione di Welles Wilder.

Inizialmente utilizzato dunque solo sulle commodities si estese poi anche al Forex e all’analisi dei mercati.

L’ADX si sviluppa dall’unione di due variabili +DI e -DI che sono l’indicatore direzionale positivo e l’indicatore direzionale negativo.

L’ADX come l’RSI oscilla tra 0 e 100.

Come si legge l’indicatore L’ADX nel trading?

Maggiori sono i suoi valori, più il trend è maturo, se invece è su valori al di sotto di 20, ci troviamo in una fase laterale del mercato.

Capite ora perché a inizio articolo scrivevo che ogni indicatore ha specifiche diverse e va usato in fasi diverse o su strumenti diversi…

Ecco una rappresentazione dell’ADX e delle sue due componenti. indicatore di trading adx

L’élite degli indicatori: i miei migliori indicatori di trading

Ecco quelli che secondo me sono i migliori indicatori di trading.

Sono solo tre ma sono gli indicatori migliori.

Dopo anni passati a studiare e ricercare di tutto sull’analisi tecnica, si sono rivelati i migliori per il mio approccio strategico operativo.

1. Indice di Forza relativa

L’indice di Forza relativa è un indicatore veramente semplice da spiegare e da usare.

La forza relativa si ottiene dalla comparazione dei valori della serie storica dei dati di un titolo con i valori della serie storica stessa o con i valori di un’altra serie storica di un titolo/indice diverso.

Come lo uso? A cosa mi è utile?

Lo utilizzo per individuare 2 cose fondamentali:

  • le migliori azioni sul mercato
  • i migliori settori del mercato 

Nell’individuare le migliori azioni sul mercato potete analizzare una società e confrontare il settore dove opera con il settore in generale, specifico per il Paese originario della società.

Di conseguenza in generale l’azienda che va meglio nel suo settore di certo ha le carte giuste per battere la concorrenza e attrarre clienti. come usare indicatori di trading

Sarà molto probabile che questa società resterà profittevole sul mercato.

Ecco una rappresentazione di come si presenta la forza relativa in questo caso del titolo Intesa Sanpaolo.

2. Indicatori di trading migliori: il Directional Movement

Vi ho accennato all’inizio che preferisco utilizzare questo strumento invece che l’indice stocastico.

Il Directional Movement Index o DMI è un indicatore utilissimo per capire se ci troviamo in una fase di trend o meno.

Il DMI si può usare sia per analisi di breve termine che per strategie e analisi di lungo periodo.

Esso è la somma di tre indicatori, li abbiamo già visti in questa analisi. Il DMI deriva infatti dall’unione dell ADX Indice medio di Direzione e dalle sue due componenti +DI e -DI.

Passiamo però ora al miglior indicatore di trading, almeno il migliore per la mia strategia di trading.

Il miglior indicatore di trading

A livello teorico il directional movement è l’insieme di tre indicatori separati che si uniscono per formarne uno solo.

Questo indicatore è formato dall’unione dell’ADX ossia l’Average Directional Index con il +DI il Plus Directional Index ed il -DI Minus Directional Index, dall’unione del +DI con il -DI e la loro precedente divisione rispetto un valore chiamato “True Range” si ottiene l’ADX.

La tre linee indicano la pressione all’acquisto, alla vendita e appunto poi la loro media.

L’insieme dei tre ci darà il Directional Movement. Questo indicatore è espressione della forza, della presenza di un trend.

Può oscillare tra valori compresi tra 0 e 100.

Directional Movement, l’indicatore creato da James Wielder nel 1978 proprio per cercare di capire

Ma soprattutto voglio approfondire le 2 Linee direzionali di questo indicatore:

  • Directional line positiva
  • Directional line negativa

In diversi gruppi privati e non, molto spesso mi chiedete come si usano queste linee ed ecco qua una spiegazione su come si usa questo indicatore, uno dei migliori nell’analisi tecnica.

Alla fine dell’articolo faremo un esempio pratico ed un piccolo test per vedere come vi comportereste se vi trovaste di fronte ad una normale situazione di trading.

Come leggere il directional movement nel trading

Come spesso anche per l’ADX su valori superiori a 25-30 il Directional Movement indica che un trend è forte.

Su valori al di sotto del 20 il trend sarà invece debole o l’inesistenza di esso.

L’indicatore sul grafico si presenta solitamente in basso e vi sono sia la linea +DI e la linea -DI.

Le due linee che lo accompagnano indicano la forza di un titolo, ma come giustamente mi fate notare, le vedete oscillare ma non sapete come interpretarle e soprattutto come far sì che ciò che appare sul grafico si possa rendere operativo.

Approfondiamo proprio questo aspetto del Directional Movement.

Molti si soffermano solo sui valori qui vedremo anche come interpretare queste due linee che compongono a formarlo.

Non sono così difficili, più si distanziano maggiore è la forza del titolo.

Quando si separano con la linea verde al di sopra significa che ci troviamo in momento rialzista.

Al contrario quando si separano ed è la linea rossa ad essere superiore, mentre la linea verde scende allora significa che aumenta la forza ribassista e prendono forza i venditori.

Quando le due linee si incontrano sono strette, sono vicine e si incontrano continuamente e il livello è più o meno il simile tra le due significa che il titolo non ha particolare forza.

E quindi cosa fare? In questa situazione sarebbe bene non operare.

Questa è la teoria, e come si dice spesso, ora mettetela da parte.

Le Directional line del Directional movement non possono andare al di sotto dello zero.

Quando scendono e si posizionano su valori prossimi a zero, anche solo una delle due è sufficiente, significa che il mercato potrebbe essere vicino ad una pausa.

Non si tratta di una inversione, fate attenzione, ma di una pausa.

Quando si sviluppa un uptrend ci sarà la linea rossa che si schiaccia verso lo zero.

Più si schiaccia verso lo zero più aumenta la probabilità che si verifichi una pausa.

Ci sarà così una possibile correzione del titolo e anche un top sui suoi livelli e poi il titolo riprenderà.

L’opposto vale anche per il down trend.

Bene ma come si possono usare indicatori di trading sul directional movement?

Se non dobbiamo seguire la teoria come devo usarle? Un trucchetto su come interpretarle ve l’ho appena dato ma approfondiamo un po’ meglio.

Vediamo bene cosa NON fare e poi cosa fare.

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Cosa non fare con il Directional Movement

Cosa NON fare e come non usare gli indicatori di trading in analisi.

Quando una delle due linee si avvicina e si schiaccia verso lo zero cosa bisogna fare?

Non operate contro trend quindi non operate short.

Se il vostro grafico vi dà un segnale di acquisto e voi vi accorgete che una delle due linee del Directional Movement è molto bassa e vicina allo zero, in questo caso aspettate.

Quando trovate breakout e c’è una delle due linee vicine allo zero sarebbe preferibile attendere e verificare ancora un p’ ed evitare che si tratti di un falso breakout o di un falso segnale e conseguente poi pullback.

Un trucchetto se proprio non resisteste ad aspettare potrebbe essere quello di verificare con altri strumenti dell’analisi tecnica, per esempio e ve lo ripeto anche questo spesso con l’ADX.

Per sapere se una delle due directional linee sta raggiungendo valori bassi per quello specifico titolo un valido strumento è il ricorso all’analisi storica dell’indicatore.

Ogni titolo ha il suo livello, ma di solito quando si arriva a 10 vi dovreste mettere in allarme che significa il titolo si sta per prendere una pausa.

Quando arriva la pausa bisogna aspettare perché sicuramente verremo ricompensati perché è possibile che scaturisca un vigoroso movimento direzionale.

Non siete ancora convinti facciamo chiarezza con un esempio concreto per cpaire come usare gli inidcatori di trading.

Un caso concreto di utilizzo del Directional Movement

Vediamo il caso concreto di un titolo preso da me a riferimento, il titolo è Applied Optoelectronics.

Come possiamo vedere dal grafico la linea rossa del directional movement si è abbassata molto e c’è grande distanza con la verde. Su che livello è questa linea? directional movement

Siamo su un valore di 3,5, guardate infatti alle due frecce rosse che ve lo indicano.

È un valore molto vicino allo zero e di certo sotto il 10 preso come segnale che il titolo sta per prendersi una pausa.

Come possiamo vedere sul grafico, infatti, il titolo in prossimità di questo livello ha infatti un po’ corretto il suo andamento e poi ha ripreso a salire.

Facciamo un test vero di come usare gli indicatori di trading

Se vi trovaste di fronte il seguente grafico, voi, cosa fareste?

Premesso che nei nostri corsi vediamo molti esempi pratici e non dovreste prescindere da una buona formazione, in questo caso come pensate di usare gli indicatori di trading? comprare-auto-o-leasing

In questo caso c’è un segnale di ingresso ma la directional line rossa è molto bassa e non conviene di conseguenza operare.

Questo in basso è infatti il grafico completo e il ritracciamento che nonostante il segnale di ingresso il titolo ha poi ritracciato in parte il suo andamento.

E in quest’altro caso cosa fareste? comprare-auto-o-leasing

Abbiamo il segnale per entrare e la nostra linea è su un valore di 19,5, la freccia nera in fondo, possiamo perciò entrare ed infatti poi il grafico continua il trend.

Come detto ogni titolo ha il suo livello dove le cose cominciano a cambiare quindi è sempre bene guardare allo storico del titolo e avere un’idea più completa su come poter usare gli indicatori di trading. usare indicatori di trading

Ma continuiamo con lo scoprire i migliori indicatori di trading.

3. Canale di Donchian: cos’è e come usare indicatori di trading

È un indicatore di volatilità.

Si tratta di un indicatore molto simile alle Bande di Bollinger ma in modalità statica e come le Bollinger band prende il nome dal suo creatore.

La linea superiore e quella inferiore corrispondono ai livelli di prezzo massimi e minimi raggiunti nell’arco temporale scelto.

Maggiore è l’ampiezza tra le due, cioè più ampio è il canale, maggiore è la volatilità del titolo.

Siete voi a decidere quanti periodi prendere a riferimento. cos'è il canale di donchian

Come usare il canale di Donchian nel trading

Quando il titolo supera una delle due linee sarà il vostro segnale per operare, decidendo se comprare o vendere a seconda che stiate operando con una strategia di tipo trend following o meno.

In una strategia di tipo trend following si compra quando il prezzo supera la linea superiore e si vendere quando si supera la linea inferiore.

Ecco un esempio di come appare un canale di Donchian.

Come detto ogni indicatore può, a seconda della strategia, dello strumento e del tipo di trading che si svolge, essere migliore di un altro.

Questi che vi ho presentato sono gli indicatori migliori che un buon trader o un trader principiante deve assolutamente conoscere per pianificare la propria strategia e cominciare a conoscere e capire i mercati.

Ora che avete scoperto anche quelli che sono i miei migliori indicatori per fare trading, mi raccomando usateli con diligenza e consapevolezza.

Usare gli indicatori di trading richiede competenze e non si possono usare da soli ma bisogna integrarli tra di loro al fine di evitare degli errori e per prendere decisioni più profittevoli.

Gli indicatori di trading di ampiezza

Cos’è l’A/D line

L’Advanced/ Decline line -A/D line è l’indicatore di ampiezza più utilizzato, non si applica sulle singole azioni ma sull’intero mercato.

Questo indicatore si basa dividendo i titoli che sono al rialzo con quelli al ribasso.

Dal rapporto tra le due misure, ossia sottraendo il positivo dal negativo ci comunica se un trend è fortemente o debolmente rialzista o ribassista.

Riesce a far questo sottraendo il numero di azioni in negativo dalle azioni in positivo.

L’insieme delle differenze viene chiamato avanzamento tecnico.

L’indicatore unisce queste differenze, chiamate “avanzamento netto”, in un certo tempo aggiungendo la differenza corrente al valore precedente dell’indicatore.

Quando si presenta una grande variazione nell’A/D line si preannuncia una variazione del trend.

Questo indicatore è utilissimo perché conferma anche se cresce o diminuisce un trend in corso.

Se l’A/D line segue l’andamento del grafico allora il trend gode di ottima salute perché il movimento è ampio e possiamo stare abbastanza tranquilli.

Se un trend rialzista non è accompagnato da un A/D line al rialzo allora il trend sta perdendo forza ed è portato avanti solitamente solamente dalle azioni delle grandi società.

Lo possiamo vedere nel grafico in basso: la freccia blu indica l’A/D line e in questo caso essa si muova in laterale mentre se guardiamo al trend generale, indicato dalla freccia verde, possiamo notare come esso è rialzista.

L’A/D line ci preannuncia il calo di forza e la possibile inversione che infatti avviene poco dopo, le due frecce rosse sia sul grafico generale dei prezzi sia su quello dell’A/D line ci indicano proprio questa inversione ribassista.

Segue poi come possiamo vedere un’altra inversione, secondo voi com’è? usare gli indicatori di trading

 

È molto forte perché il trend dei prezzi rialzista è accompagnato da un altrettanto forte A/D line al rialzo, le frecce completamente in verde.

Gli altri indicatori utili nel trading

Il New high – New low index si usa invece per analisi di medio lungo periodo.

Indica i titoli che fanno nuovi massimi (new high) o nuovi minimi (new low) in 52 settimane.

Vi sono diversi tipi di questo indicatore, ma ciascuna tipologia mette comunque in relazione il massimo con il minimo.

Quotidianamente si misura come il più piccolo fra i nuovi massimi e il numero dei nuovi minimi tra tutte le azioni quotate su una borsa, nel nostro caso la borsa di Milano.

Il risultato poi si rapporta al numero di tutti i titoli trattati.

Questo indicatore parte dall’assunto che sarà estremamente raro che in un certo momento sul mercato vi sarà sia titoli che si muovono solo sui massimi e anche su nuovi minimi.

A seconda che si verificano nuovi massimi e il mercato tende a far segnare questi più che i minimi ci potranno essere implicazioni ribassiste.

Al contrario se l’indicatore è basso ci sarà uniformità sul mercato e possibili implicazioni rialziste.

Insomma, l’interpretazione non è così agevole, ma di solito un New High alto indica che c’è molta partecipazione sul mercato.

Esso può essere tracciato come una linea di una media mobile semplice se si prendono misure ripetute con periodi di 10 giorni.

Il McClelland oscillator invece è un oscillatore, oscilla infatti tra +100 e -100 definendo le fasi di ipercomprato e ipervenduto.

Quando usare gli indicatori di trading McClelland

Quando l’oscillatore è positivo indica che c’è partecipazione, ci sono molti compratori, se negativo l’opposto, ovvero ci sono molti venditori.

Potete osservare la validità di questo indicatore nel grafico in basso.

Notate come più è forte il trend più ampia anche è l’oscillazione di questo indicatore. come leggere indicatore mcclelland

Il McClelland summation Index è poi semplicemente la somma cumulata dell’oscillatore.

Questa somma indicherà neutralità del mercato su un livello di +1.000, perché si è visto oscilla tra 0 e 2.000.

L’Up down volume indica proprio il rapporto tra i volumi.

Questo indicatore oscilla tra valori di -1 e +1 se positivo indicherà un trend forte in rialzo se negativo un trend al ribasso.

usare gli indicatori di trading

Come possiamo vedere dal grafico quando il valore dell’up è alto il trend è rialzista, se invece predominano i valori bassi il trend è ribassista.

Voi li utilizzate questi indicatori? Quale preferite?

Ora che li conoscete e se avete ancora dei dubbi iscrivetevi ad un nostro corso di trading online per vederli in pratica e capire finalmente come usarli.

Intanto se avete dei dubbi o volete fare maggiore pratica non vedo l’ora di avervi come miei studenti in uno dei tantissimi corsi di trading che ho preparato per voi.

Qui trovate già un’area riservata con tantissimo materiale gratuito, cosa aspettate per imparare come usare gli indicatori di trading?

Non perdetevi quest’occasione!

Alessandro Moretti

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