Come trovare le migliori azioni su cui investire?
Questo è da sempre il problema più difficile. Vi piacerebbe ad esempio avere un portafoglio con un andamento superpositivo come questo?
Credete che ci sia dietro chissà quale indicatore segreto o formula magica nascosta?
In questo articolo non vi darò la formula magica per diventare miliardari domani senza rischi e partendo con 500 euro.
Piuttosto vi spiegherò come sfruttare un indicatore che in pochi conoscono per trovare le migliori azioni su cui investire ed ottenere risultati positivi nel lungo termine.
Proprio come abbiamo fatto con questo portafoglio reale che avete visto, il nostro Dream Team Azionario.
Se te lo sei perso ti consiglio di dare un’occhiata a questo video.
Ma torniamo al nostro indicatore….
Trovare le migliori azioni da comprare con la forza relativa
“L’indicatore magico” con il quale ho ottenuto il risultato che vedi nell’immagine sopra è la forza relativa.
La forza relativa può essere utilizzata sia per scegliere le migliori azioni del mercato, sia per scegliere le migliori del proprio settore.
Approfondiamo prima questa caratteristica:
Per prima cosa possiamo confrontare l’andamento della singola azione con l’andamento del suo settore di riferimento.
Se, ad esempio, sto analizzando l’andamento del titolo Microsoft lo posso andare a confrontare con il suo settore di appartenenza.
Microsoft è un titolo tecnologico, dunque andrà confrontato con il settore americano della tecnologia.
Ogni azione può essere confrontata con il suo settore di appartenenza, azione tecnologica settore tecnologico, azione delle automobili settore delle automobili, azione del lusso settore del lusso, azione biotech settore biotech e così via.
Fate però attenzione a a confrontarle col settore dello stesso paese, non potete confrontare Microsoft con il settore tecnologico europeo o con il settore tecnologico italiano, non ha alcun senso.
Quali sono i settori di riferimento?
Vi sono diversi settori in ogni mercato, per il mercato americano il mio consiglio è quello di guardare gli indici Dow Jones, questo perché gli indici Dow Jones coprono tutti i settori americani e soprattutto li coprono per un orizzonte temporale molto lungo dal 2000 quasi fino ad oggi.
In base al settore che vi interessa cercate sulla vostra piattaforma di trading: Dow Jones + (nome settore).
Se per esempio voleste vedere il settore tecnologico americano allora dovrete cercare il Dow Jones Technology.
Se invece dovete analizzare una società europea, e quindi ad esempio Fiat o BMW, come dovete fare?
Essendo società che lavorano nel settore delle automobili, le dovrete confrontare con il settore delle automobili europeo.
In questo caso per i settori europei potete utilizzare gli indici settoriali dello Stoxx600 che fornisce gli indici per tutti i settori europei.
Anche in questo caso lo storico è sufficientemente lungo per fare tutte le vostre analisi.
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Trovare le migliori azioni su cui investire: Azioni vs settore
La logica dietro queste analisi è quella di prendere un settore di riferimento e scomporlo in tutte le azioni che lo compongono.
Di tutte queste ce ne saranno alcune che stanno facendo meglio e che quindi stanno trainando il settore, altre che stanno facendo meno bene ed altre ancora invece che stanno facendo male.
Ovviamente dobbiamo soffermarci su quelle che stanno facendo meglio del loro settore!
Se poi quel settore è anche un settore che sta facendo meglio di tutti gli altri settori, beh allora lì siamo proprio nella situazione migliore.
Una volta trovate le migliori azioni da comprare dobbiamo concentriamoci su quelle, escludendo tutte le altre.
Questo perché una volta che un’azione inizia a fare meglio del suo settore è più probabile che prosegua, piuttosto che inverta il suo trend.
Questo stato di sovraperformance non è che duri una settimana, può durare mesi, addirittura anni per cui abbiamo tutto il tempo per cavalcare un trend quando si sviluppa.
Ma non è questo l’unico modo nel trading per trovare le azioni migliori su cui investire.
Migliori azioni da compare: Azioni vs mercato di appartenenza
Il secondo modo per trovare le azioni migliori su cui investire ve lo spiego subito.
Invece di confrontare le singole azioni con il singolo settore di appartenenza, le possiamo confrontare direttamente col proprio mercato.
Ad esempio, la nostra Microsoft la confrontiamo direttamente con l’S&P500, che rappresenta il mercato azionario americano.
Nel caso dell’Europa, invece, il confronto va fatto con lo Stoxx Europe 600, che rappresenta appunto il mercato azionario europeo.
Ci saranno sempre azioni che trascinano il mercato e altre invece che lo zavorrano perché stanno facendo male.
La logica anche qui è quella di concentrarsi solo su quelle azioni che stanno facendo meglio del mercato e che quindi lo stanno trainando, scartando invece tutte quelle società che stanno facendo peggio o uguale al mercato.
Noi vogliamo società che stanno battendo il benchmark, ovvero tutte quelle azioni che mostrano una linea di forza relativa crescente contro il mercato e/o contro il settore di appartenenza.
Attenzione che, come spiegato nell’altro video, e davvero vi invito ad andarlo a vedere perché è molto importante, la forza relativa crescente non basta, non è sufficiente.
Questo perché un titolo azionario in un determinato momento potrebbe perdere meno del mercato e quindi avrebbe una linea di forza relativa crescente, anche quando sta comunque scendendo.
La forza relativa da sola non basta dunque per sapere se i titoli stanno anche salendo.
Che cosa dobbiamo fare allora?
Dobbiamo andare a fare un’analisi sui prezzi per decidere quando comprare e quando vendere e questa decisione deve essere fatta in direzione di un trend rialzista.
Deve quindi prima di tutto essere individuato un trend dei prezzi che sia crescente.
Non dobbiamo andare a lavorare su trend dei prezzi decrescenti perché altrimenti finiamo in un bagno di sangue, forza relativa o no.
I time frame per la forza relativa
Anche per le azioni, così come abbiamo visto valere per i settori, l’analisi di forza relativa si presta molto bene su operazioni di lungo termine che durano quindi diversi mesi.
E’ molto adatta per una logica di investimento di trading di lungo termine, ma non solo.
Funziona bene per tutte quelle operazioni di tipo rialzista perché nelle operazioni short non funziona o comunque non ha gli stessi risultati.
Le operazioni short per definizione devono essere operazioni di breve e brevissimo termine e se questa metodologia serve per fare operazioni di lungo chiaramente vanno in conflitto.
Oltretutto fare un’operazione short che vi dura diversi mesi o anche anni ha dei costi incredibili, considerando anche che più del 100% il titolo non può fare.
Prestate attenzione quando utilizzate la forza relativa e fate trading sulle singole azioni rispetto ai singoli settori perché se il singolo settore non può fallire, una società sì.
Un settore tecnologico può subire delle forti perdite, dei forti cali, ma le probabilità che vada a zero sono praticamente minime.
Viceversa, le probabilità che un’azione salti per l’aria o comunque perda il 60%, 70%, 80% sono molto più alte.
Per cui quando lavorate sulle singole azioni da comprare occhio ad avere una gestione del rischio più prudente rispetto a quando lavorate sui singoli settori.
Sulla singola azione il capitale deve essere particolarmente piccolo, deve essere ridotto e deve essere ancora più piccolo rispetto al capitale che utilizzate per comprare i singoli settori.
Trovare le migliori azioni da comprare in poco tempo
Il mercato ha migliaia di azioni, il solo mercato americano per esempio ne conta quasi 8.000.
La domanda sorge dunque lecita: “ma come faccio a trovare le migliori azioni su cui investire senza perdere settimane intere a selezionarle?”
Qui voglio venirti in aiuto, perché anche io all’inizio mi sono fatto esattamente la stessa domanda.
Per risolvere questo problema ho creato uno screener che mi permette di risparmiare decine di ore nella ricerca delle azioni migliori, inoltre con un indicatore extra si possono migliorare i risultati nel processo di selezione titoli ed evitare di commettere eventuali leggerezze.
Ti consiglio vivamente di dare un’occhiata qui per vedere di cosa sto parlando.
La mia strategia con la forza relativa
Abbiamo visto dunque come utilizzare la forza relativa per trovare le migliori azioni su cui investire; con queste strategia ho creato un paper che ho consegnato all’IFTA, la federazione internazionale degli analisti tecnici proprio qualche mese fa.
In questo grafico potete vedere i risultati della strategia che ha come base proprio l’analisi di forza relativa.
Come potete vedere i risultati nel lungo termine sono positivi ma non solo, sono stati superiori anche ai risultati del mercato.
Il test che ho condotto con la strategia che lavora con la forza relativa sulle singole azioni ha permesso nel lungo termine di battere l’S&P 500, l’indice più efficiente e difficile da battere di tutti.
Come vedete gli anni negativi dove le perdite sono state più consistenti sono stati soltanto due e sono relativi proprio ai due anni peggiori dell’ultimo ventennio, quindi alle crisi finanziarie del 2000 e del 2007/2008.
In questo caso, però, le perdite sono state limitate intorno al 10% a posizioni chiuse.
Ci sono stati poi altri due-tre anni con delle piccolissime perdite, ma per tutto il restante periodo sono stati anni positivi.
Una premessa è doverosa però: essendo una strategia di lungo termine non può guadagnare tutte le settimane o tutti i mesi, questo è veramente difficile per non dire impossibile per qualsiasi strategia.
Ricordatevi che le perdite fanno parte degli investimenti e che il rendimento ve lo da il mercato stesso.
Il compito di una strategia è quella di fare meglio del mercato quando questo sale e limitare le perdite quando questo scende.
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Scelta delle migliori azioni: differenze
Una strategia che si basa sull’analisi di forza relativa può essere applicata con successo sia a società a piccola capitalizzazione, ma anche a società a media e a grande capitalizzazione.
I test che ho fatto non mi hanno fatto vedere delle grandi differenze nell’applicarli sulle società a piccola, media o grande capitalizzazione.
Questo per dire che se l’applicate sulle società a larga capitalizzazione non è che la strategia non funzioni, però magari ha dei rendimenti leggermente più bassi piuttosto che se utilizzata sui titoli a media capitalizzazione o anche sui titoli a piccola capitalizzazione.
Chiaramente più è piccola la capitalizzazione delle società più queste società, se sono buone società, possono fare dei movimenti più esplosivi e possono dare dei guadagni molto più grandi.
Siete ancora convinti che nel trading per trovare le azioni migliori bisogna avere chissà quale indicatore supercomplesso o chissà quale formula magica?
Buon trading
Alessandro Moretti