La FED gela Buffett

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La FED gela i mercati e anche Buffett.

Il presidente della Fed, Jerome Powell gela i mercati: la ripresa dell’economia è tutt’altro che dietro l’angolo.

Un allarme che si è riflesso immediatamente sui listini.

Wall Street, dopo un avvio positivo, ha invertito immediatamente la rotta e a fine mattinata cedeva abbondantemente oltre il 2%.

Anche in Europa, già provata dai cattivi dati sulla produzione industriale a marzo, le Borse si sono tinte di rosso.

Non ha fatto eccezione Milano che ha lasciato sul terreno il 2,14%.

Per l’Italia buone notizie sono arrivate invece dal fronte dello spread: il buon risultato dell’asta dei Btp ha favorito la riduzione del differenziale fino a 232 punti.

A deludere i mercati è stata anche l’ennesima bocciatura di Powell all’adozione di tassi negativi, come pure reclamato a gran voce da Donald Trump.

Per il numero uno dell’istituto centrale statunitense, i rischi e i dubbi sulla loro efficacia sono troppi ed eccessivo è il loro peso negativo sulla redditività delle banche.

Ma è stata soprattutto l’analisi del quadro economico a far preoccupare gli investitori.

Secondo il presidente della Fed, il futuro resta confuso e i tempi della ripartenza saranno lunghi.

​”La ripresa dell’economia potrebbe richiedere tempo per accumulare slancio e il passare del tempo può trasformare i problemi di liquidità in problemi di solvibilità”,

ha detto intervenendo al Peterson Institute.

Warren Buffet battuto in velocità solo dalla FED

Warren Buffet lo conoscono tutti e tutti sanno quanto sia attivo sui mercati, quanto sia capace di mantenere fede alla sua strategia orientata sempre al lungo periodo.

Una strategia che pone gli investimenti azionari al centro e che si fonda su un forte concetto di semplicità e diversificazione.

Gli investitori però cercano di comprendere come mai lui e la Berkshire Hathaway, la sua impresa finanziaria, non solo abbiano perso un mare di soldi in questo contesto di mercato (oltre 50miliardi di dollari), ma non abbiano fatto alcun tipo di operazione.

Nonostante abbiano a disposizione oltre 135 miliardi di liquidità.

Ad avallare il dubbio che ci possa essere qualcosa che non quadri è l’enorme differenza di operatività registrata tra la crisi del 2008 e quella che stiamo ancora attraversando.

Buffet ha solo venduto le azioni di compagnie aeree che aveva in portafoglio.

Nessun acquisto miliardario.

Le ggi le sue ultime mosse prima della decisione della FED: Buffett dove investirà in futuro.

Il suo “silenzio operativo” lascia un pò tutti perplessi, nonostante il dinamismo della FED qualcuno asserisce che Buffet sarebbe immobile, perché  immaginerebbe un’ulteriore discesa dei mercati.

Quindi starebbe pensando che ci possano essere occasioni migliori nelle prossime settimane rispetto ad oggi.

Come a dire: “Aspettate che i mercati tornino a scendere poi vedrete cosa farò con i miei 136 miliardi di liquidità”.

Buffet va dritto al punto non solo con la FED

In un’ intervista avrebbe fatto intendere che non ci sarebbero occasioni abbastanza interessanti in questo momento verso le quali indirizzare tutta la sua attenzione, ma non si è limitato a ciò, ha detto insieme anche molto altro.

Se si stralcia una frase da un contesto, se la s’interpreta ecco che il pensiero di ciascuno di noi potrebbe rappresentare mille sfaccettature differenti a seconda di coloro che la utilizzano.

Sul sito di CNBC America l’intervista è in bella mostra insieme ad un lungo elenco di altre interviste fatte al finanziere americano.

Buffet aggiunge che, nonostante la FED, investirebbe anche tutto in un solo giorno se ci fosse l’occasione giusta.

Ma la velocità degli interventi della FED è stata tale che per Buffett non ci sono ad oggi aziende che hanno bisogno di liquidità, così com’era avvenuto nel 2008.

Se Warren Buffett  fosse preoccupato, così preoccupato così come si vuole far intendere, non solo non avrebbe reinvestito la liquidità, ma avrebbe disinvestito anche tutto il suo portafoglio che resta sempre investito per la sua larga parte, così come è evidenziato nella tabella in basso.

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Grandi multinazionali dietro le mosse di Buffett e FED

Andiamo dunque a vedere quali potrebbero essere le aziende interessanti su cui metter occhio.

I produttori di aeromobili, i colossi Oil & Energy e quelli della Moda sono i big che hanno subito più di tutti gli effetti della pandemia da Covid-19.

L’area Studi Mediobanca ha analizzato l’impatto della pandemia del Covid-19 sui bilanci del primo trimestre 2020 di oltre 150 grandi multinazionali con fatturato annuale superiore a 3mld di euro, confrontandoli con quelli dello stesso trimestre del 2019.

Così se alcuni big hanno registrato bruschi cali in tutte le principali voci di bilancio, i cambiamenti nelle abitudini di acquisto hanno, al contrario, prodotto un forte incremento di ricavi per le WebSoft, la GDO e le case farmaceutiche.

In generale, gli effetti della pandemia nel primo trimestre del 2020 sono stati pesanti specialmente per le aziende che fatturano maggiormente in Asia, in particolare in Cina.

I dati dalle aziende: chi sale e chi scende

Entrando più nel dettaglio del fatturato, le WebSoft sono le multinazionali cresciute maggiormente (+17,4% rispetto al 1Q 2019), seguite dalle GDO (+9,1%), dalle farmaceutiche (+6,1%), dal settore dei Pagamenti Elettronici (+4,7%), dall’Elettronica (+4,5%) e dal Food (+3,4%).

Le multinazionali che producono aeromobili sono, invece, quelle più in difficoltà (-22,1%), seguite dalle Oil & Energy (-15,9%), da quelle della 2 Moda (-14,1%), dall’Automotive (-9,1%), dalle Telco (-2,6%).

Tendenzialmente stabili i settori Media & Entertainment (-0,5%) e Drinks (-0,1%).

Per quanto riguarda l’ebit ad avere la maglia nera continuano a essere i costruttori di aerei, che vedono il margine scivolare in rosso.

Variazioni positive, invece, per gdo, pharma, websoft ed elettronica.

A livello di utile, poi, passa in rosso anche l’oil & energy e segnano veri e propri tracolli l’automotive e la moda.

Visti dunque i risultati e la situazione è più promettente tenere sott’occhio le aziende che da questa pandemia stanno traendo vantaggio, ma con uno sguardo attento allo sviluppo della situazione sanitaria che, con una riapertura, potrebbe far virare i conti delle aziende nuovamente in base alle nuove esigenze.

E voi cosa ne pensate è stata solo la FED a gelare Buffett o il coronavirus c’entra qualcosa?

Davide Cassaghi