Analisi dei fondamentali a cosa serve?

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Analisi tecnica o analisi dei fondamentali? E a cosa serve?

Questa è la domanda più frequente che si pongono tutti.

Dell’analisi tecnica abbiamo già ampiamente parlato nei nostri articoli precedenti come quello in questo link qui.

Andiamo dunque a vedere oggi che cos’è l’analisi dei fondamentali, a cosa serve e di cosa si occupa.

L’analisi dei fondamentali analizza i bilanci, il settore, il business, l’economia, la macroeconomia.

Si concentra sulle cause che generano i movimenti dei prezzi, che a loro volta generano un effetto (che si vede sull’andamento del grafico).

Così facendo è possibile determinare il valore intrinseco, o meglio, il valore reale di un’azione o società.

L’analisi dei fondamentali si presta solamente per analisi di lungo termine e, quindi, per comprare azioni e tenerle per mesi, se non addirittura anni.

Ecco che l’orizzonte temporale è un po’meno flessibile rispetto all’analisi tecnica.

A cosa serve l’analisi dei fondamentali?

Con l’analisi dei fondamentali possiamo capire se un’azione, in ottica di investimento, è valida oppure no anche se sei un principiante.

Possiamo stimare il corretto valore del prezzo delle azioni.

Conoscendo il suo valore corretto lo andremo a confrontare  con il prezzo attuale delle azioni quotate dell’azienda.

Dal confronto potremo capire se un’azione è:

  •  sottovalutata: prezzo della azioni < valore intrinseco
  •  sopravvalutata: prezzo della azioni > valore intrinseco

Se un’azienda è sottovalutata (prezzo di mercato inferiore al valore intrinseco dell’azione), allora avremo scovato un’opportunità di investimento.

In queto caso bisognerà solo aspettare che il mercato si accorga di questo squilibrio e recuperi.

Il recupero dello squilibrio farà alzare le quotazioni e noi, grazie all’analisi fondamentale, saremo pronti ad aprire la nostra posizione.

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Cosa studia?

Nell’analisi dei fondamentali sulle azioni, per riconoscerne il valore reale di una società, come detto, si analizzano 2 macro aree di informazioni:

  • dati macroeconomici
  • dati microeconomici

Gli elementi macroeconomici riguardano indicatori del sistema in generale, i cosiddetti market mover, il cui andamento influenza il prezzo degli asset, un esempio di questi indicatori per eccellenza sono il PIL ed il tasso d’inflazione.

Gli elementi microeconomici studiano le informazioni dell’azienda per valutare e monitorare solidità e redditività di questa.

Nell’analisi microeconomica si procederà analizzando:

  • la strategia dell’impresa target (quella di cui si intende stimare il valore intrinseco)
  • analisi economica generale e del settore di riferimento dell’impresa;
  • il Bilancio, composto di Conto Economico e lo Stato patrimoniale (analisi nota come forecasting.)
  • Questa analisi mira a individuare i payoff da impiegare nei vari metodi di valutazione (free cash flow, dividendi, risultato operativo anomalo);
  • gli indicatori di Bilancio (indice ROA, ROE, ROI) confrontandoli con i dati storici della stessa o di società target o concorrenti;
  • altri indici e metodi per individuare il fair value sono i multipli di mercato e l’analisi dei flussi di cassa. Tra questi citiamo il Discounted Cash Flow method (DCF); Dividend Discount Method (DDM); Gordon Growth Model; Economic Value Added (EVA). DCF e EVA consegnano stime dell’Enterprise value, DDM e Gordon Growth Method del Value of Equity.

L’insieme dei risultati di queste analisi indicano in quale direzione si sta muovendo un’azienda, saperlo ci aiuta a capire se e come investirci.

Se vuoi approfondire come funziona l’analisi fondamentale ti invito a dare un’occhiata la nostra guida completa qui

Davide Cassaghi