Il banchiere demotivato

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Consulente finanziario indipendente

Vuoi diventare un consulente finanziario indipendente?

Hai visto l’espressione di Carlo alla domanda “sei felice?”

Ti ci rispecchi?

Se ti ritrovi anche tu nella posizione di Carlo e sei stanco, demotivato, non senti più quella spinta, quell’energia iniziale e invece vorresti ritrovarla perchè hai ancora tutta la forza per conquistare il mondo (ed è così) per te il percorso per diventare consulente finanziario indipendente è ancora più facile.

Chi può non fare la prova per l’iscrizione all’albo dei consulenti finanziari indipendenti

Possono essere esonerati dalla prova di iscrizione all’albo e procedere all’iscrizione, salvo possedere gli altri requisiti richiesti per la professione, coloro che abbiano ricoperto i seguenti profili per almeno 3 anni:

  • Agenti di cambio
  • funzionari bancari e promotori finanziari o preposto alle attiviità di investimento previste dal TUF
  • negoziatori abilitati
  • funzionario di impresa di investimento o di SGR

Se pertanto negli ultimi 5-10 anni siete stati consulenti bancari potete fare come il nostro Danilo, e molto probabilmente anche Carlo, il salto.

Un salto che non sarà nel buio, ma anzi vi darà nuovi stimoli e vi resituirà quell’energia di riconquistare il mondo che negli ultimi anni è andata sempre più indebolendosi.

Se quello che vi spaventa sono le nozioni pratiche tranquilli perchè con noi potrete apprenderle.

Cosa significa consulente finanziario indipendente

A differenza del consulente bancario il consulente finanziario si  occupa di gestire i vostri soldi con voi nel migliore dei modi.

Da quando l’albo è stato istituito, a fine 2018, già ci sono più di 300 consulenti finanziari indipendenti e andranno crescendo.

Un oceano inesplorato, pieno di possibilità, che può scontrarsi con tutta la parte di consulenti bancari da cui i consulenti si distinguono.

La differenza principale tra un consulente bancario e un consulente finanziario indipendente o autonomo, è che quest’ultimo è autonomo in tutto.

Autonomo nella gestione: dei propri tempi, obiettivi e spazi, non deve raggiungere obbiettivi di budget sempre più irraggiungibili e a volte mortificanti.

Rimane autonomo nei consigli: deve consigliare il cliente verso il prodotto per lui più opportuno e adatto ai suoi obiettivi non deve vendere il prodotto di volta in volta in voga che poi risulta più dannoso che altro.

E per questo rimane autonomo anche nella parcella: la sua remunerazione dipende solo da cliente e per questo si dice fee only.

La parcella, il compenso non è fisso, ma dipende chiaramente dal cliente, dalle sue esigenze, dalla necessità di gestirlo, dal beneficio apportato e dai diversi servizi ad elevato valore aggiunto che un consulente finanziario può portare al cliente.

Proprio come un ingegnere che viene remunerato e giustamente ricompensato per la sua attività di supervisione o consulenza.

Ancora come anche un medico che fissa una prima visita di controllo o il tecnico che ha il diritto di chiamata.

Ma questo è in realtà un vantaggio per voi perchè siete sicuri che la consulenza finanziaria sarà indipendente.

La differenza con il consulente bancario

A differenza del promotore finanziario che vive delle commissioni della banca o nel fare il suo interesse distinguendosi come impiegato o venditore dell’anno, il consulente finanziario vive solo del valore aggiunto e spesso nascosto che dà al proprio assistito.

E sicuramente ciò lo premia.

Un consulente indipendente che può fare consulenza vera, consigliare seriamente e a 360° gradi il proprio cliente è mille volte più soddisfatto e guadagna perchè i clienti se ne accorgono.

Sapete quanto pagate per la finta consulenza della banca?

Pensate sia gratuita ma gratuita non è, poiché è finalizzata alla vendita di prodotti finanziari.

Un’industria che ha basato il suo modello di business proprio su questa, tra virgolette “finta consulenza finanziaria gratuita”.

Voi, i vostri parenti, congiunti, o in generale le persone se gli chiedete: “quanto paghi per la consulenza della banca?”

Niente. La banca me lo fa gratis, l’assicurazione me la fa gratis, le Poste la fanno gratis.

Sicuri?

In verità sei sicuro che non paghi niente, ma quella chiacchierata la paghi con le commissioni annualmente.

Quella persona, quella singola chiacchierata la paghi tutti e tutti gli anni nelle commissioni del prodotto che ti vendono.

Alla fine è più cara del costo di un consulente finanziario indipendente.

Chiaro, non ce l’abbiamo con i consulenti e promotori finanziari, ci sono professionalità validissime e serie anche in banca, di primo livello veramente, che per diverse motivazioni preferiscono quel lavoro.

Nulla di sbagliato, ma se non vi trovate più bene o non vi riconoscete più, provare potrebbe essere la vostra salvezza.

In più rispetto a loro che sono più di 25.000 voi sarete solo più di 300, avrete davvero una grande opportunità!

E non dovrai dividerti i meriti con la banca, ma solo con te stesso e avendo la soddisfazione di fare davvero la cosa giusta per il tuo cliente.

Diventare consulente finanziario

Sicuramente i primi due ostacoli a voler lasciare il posto bancario o un’altra professione è prima di tutto la remunerazione, secondo ostacolo la formazione.

Al primo vi assicuro che un consulente finanziario guadagna molto più dello stipendio medio di un impiegato o un lavoratore tradizionale.

Molto dipende chiaramente da voi e anche da quanto vorrete lavorare, se volete gestire anche solo 10-20 clienti di elevato profilo potrete farlo è sicuramente una professione super flessibile e gestibile.

E soprattutto aiuterete davvero i vostri clienti nella loro gestione delle finanze e questo, conferma anche Carlo, vi ricompenserà più di altro.

Per quanto riguarda il guadagno di un consulente finanziario indipendente può andare da circa 30.000 fino a 70.000€ ma ripetiamo sono valori che sono influenzati da diversi fattori.

Per quanto riguarda il secondo ostacolo, la formazione, nel vostro caso potete concentrarvi solo sulla pratica.

Non preoccupatevi, possiamo aiutarvi noi ad acquisire le competenze soft e hard per avviarvi alla professione.

Dagli strumenti necessari per la vostra carriera, che non sono poi diversi da quelli di un commercialista o un notaio.

In 12 settimane, per voi che non dovete sostenere la prova per l’iscrizione all’albo potete dedicare anche meno tempo alla formazione.

Potrete acquisire le giuste nozioni per avviarvi a questa nuova professione facendo finalmente un salto di qualità voi, ma anche i vostri clienti.

Se non altro potreste aumentare le vostre conoscenze e poi quando vi sentirete di fare questo bel passo nella vostra carriera avrete già le competenze e ben chiari gli step e le pratiche per iniziare.

Senza perder tempo saprete da dove partire.

Immaginate il tempo perso per informarvi e formarvi, e in termini di costi?

Dal trovare i libri, gli strumenti ai casi pratici?

Il consulente finanziario una professione in crescita in Italia

Perché il consulente finanziario indipendente sarà la professione del futuro?

In Italia, l’albo dei consulenti finanziari indipendenti è nato a fine 2018, insoma è una professione nuova e con nuove interessanti potenzialità dovute anche alla teconologia.

Negli USA dova la consulenza finanziaria indipendente è nata dagli anni ’70-’80 del secolo scorso è evidente come ormai la clientela è evoluta.

Non solo si cercano più consulenti finanziari autonomi rispetto ai bancari, ma anche si cerca che questi antepongano gli interessi dei propri clienti ai diversi conflitti di interesse.

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La Consob, in una ricerca sulle abitudini di investimento degli italiani, ormai datata 2018, dimostra come più del 50% degli italiani cercava una consulenza indipendente ed era disposta a pagare per questa.

Già all’epoca, quando ancora l’albo non esisteva più di metà del campione ne sentiva il bisogno!

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Ma quel che è ancora più interessante è che per Finer, società di analisi, il 90% della clientela Private e il 99% di chi possiede grandi patrimoni è interessato alla consulenza finanziaria indipendente fee only.

Sicuramente nei prossimi 5 anni la quota di mercato delle masse gestite arriverà al 10% del gestito bancario e a quello delle reti.

Un simile valore signifa parlare di 5.000miliardi di euro.

Ciò significa che sotto consulenza indipendente finirebbero ben 500 miliardi di Euro.

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E voi cosa aspettate ad acquisire le competenze di quella che è una vera e propria professione del futuro?

Danilo Zanni

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