Fondo Pensione: come pagare meno tasse

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Il fondo pensione appena viene nominato desta un misto tra orrore e ironia. 

Molti sono spaventati da questo strumento finanziario e ormai, quasi rassegnati dal fatto che non vedranno mai la loro pensione, al primo consulente o articolo che gliene parla, alzano gli occhi al cielo se non peggio: scappano!

Mi raccomando non scappate ma leggete bene perché, che siate vicini o meno o già in pensione, questo articolo fa proprio per voi.

Esiste infatti un segreto da sfruttare per guadagnare più di quanto appare con le prime valutazioni e se siete vicinissimi alla pensione, proprio questo è il video che dovete guardare per trovare un piccolo ma grande escamotage e sfruttare questa soluzione finanziaria.

Il fondo pensione e le tasse

Un fondo pensione può rendere fino al 45%.

Ebbene sì, questa aliquota è sicura.

Tale percentuale si riesce ad ottenere sfruttando il meccanismo della deducibilità.

Si tratta di una grande potenzialità fruibile anche da chi è prossimo alla pensione o addirittura da chi ci è già.

Chi sta per raggiungerla e può contare su un futuro assegno pensionistico può aprire un proprio fondo di previdenza complementare e godere così di una rendita integrativa in più nel futuro, vicino o lontano che sia.

Addirittura può versare quel tanto che basta in modo che, nei pochi anni che mancano, non raggiunga il limite del montante contributivo e prenderli così tutti come capitale.

Cosa dice la legge al riguardo

A prevedere questa possibilità è la legge che regola i fondi pensione in particolare è il decreto legislativo 252 del 2005.

Sono, in particolare, due gli articoli che ci interessano, il numero 8 è il numero 11.

Il primo articolo, l’articolo 8, ci dice che chi va in pensione può continuare a versare sul proprio fondo di previdenza complementare anche dopo che ha raggiunto questo fatidico traguardo.

In questo caso la legge è molto comprensiva e garantisce a tutti una possibilità di provvedere anche se in ritardo.

Si può quindi sottoscrivere un fondo di previdenza complementare anche per tutti quelli che sono già in età abbastanza avanzata, l’unico vincolo è che poi dobbiamo tenerlo per almeno cinque anni.

Questo perché la legge prevede una partecipazione minima appunto di cinque anni, ma cinque anni volano.

Soprattutto considerando le alternative di investimento e l’orizzonte temporale su di esse.

La maggior parte dei titoli governativi europei a 5 anni rende negativo. Inoltre, in questi cinque anni potremo sfruttare la magia della deducibilità che è un importante vantaggio fiscale che tra poco vedremo.

L’articolo 11 invece nasconde un’altra bella soluzione che possiamo e anzi ci conviene davvero sfruttare.

Questo articolo afferma che il diritto alla pensione complementare si acquisisce quando si ha l’età per andare in pensione nel regime obbligatorio di appartenenza.

La Covip, l’autorità indipendente che vigila sui fondi pensione, ha inteso che per l’età pensionabile bisogna considerare proprio il compimento dell’età prevista nel regime obbligatorio di appartenenza per la pensione di vecchiaia.

Se perciò vi manca meno di un anno al raggiungimento dell’età anagrafica per i requisiti di pensione di vecchiaia non potrete aprire un fondo pensione complementare.

Ma per tutti quelli che hanno superato questo limite d’età e hanno già un fondo pensione, bene, potete continuare a versare e ritirare l’intero capitale.

Come ritirare l’intero capitale dal fondo pensione

Si può prelevare, una volta raggiunta l’età pensionistica, l’intero capitale se la cifra non è troppo elevata.

La legge, infatti, prevede che se la rendita pensionistica che si ottiene convertendo il 70% del capitale accumulato è più bassa del 50% del valore della pensione sociale, che attualmente è di circa 500 euro mensili, è possibile incassare il capitale in un’unica soluzione.

Normalmente, infatti, non si può superare il 50% della somma in capitale e il resto viene riconsegnato come rendita.

Se siete titolari di pensione di anzianità ma non di vecchiaia, anche per voi, se non avete ancora raggiunto l’età per la pensione di vecchiaia, sarà possibile aderire a un fondo pensione.

Anche se siete già pensionati potete aderirvi.

Se avete meno di 66 anni, sia che siate in pensione o no, potete aderire a un fondo pensione. 

Il beneficio fiscale del fondo pensione

Come dicevo, il fondo pensione può darvi anche il 44% semplicemente con qualche accortezza.

Arriviamo a quella che è una delle mie caratteristiche preferite.

Il beneficio fiscale, che è la deducibilità dei versamenti.

Tutti gli aderenti a un fondo pensione che vanno a versare i contributi propri o del datore di lavoro possono sfruttare questa deducibilità.

Tutti, infatti, possono recuperare fino a 5.164 euro all’anno attraverso la deducibilità dal vostro reddito Irpef.

Questo vuol dire che secondo il vostro reddito potete decidere di versare il massimo che potete dedurre e recuperare gran parte di quei soldi.

Questo comporta un doppio vantaggio:

  • costruite il futuro
  • allo stesso tempo risparmiate.

Il vantaggio per i prepensionati

E se siete prepensionati avete anche un altro vantaggio.

Voi infatti potete prendere l’intero capitale dopo soli cinque anni.

Un ragazzo di trent’anni, infatti, deve aspettare fino alla pensione per rivedere i propri soldi anche se c’è qualche possibilità di anticipo.

Se non siete ancora convinti di come la deducibilità possa trasformare una cosa noiosa come un fondo pensione nell’investimento della vita, approfondiamo tutto con un semplice esempio.

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Un esempio sul fondo pensione e il vantaggio delle tasse

Ipotizziamo che voi avete da parte 5.000 euro e decidete di investirli.

Ipotizziamo che se li investite in un fondo pensione vi dia un interesse ipotetico del 5% mentre se lo investite in un fondo comune di investimento o in un ETF magari vi rende qualcosa in più tipo il 6%.

Inoltre prendiamo in ipotesi che siete vicini alla pensione e quindi il vostro investimento ed i versamenti possono durare al massimo cinque anni e avete un reddito, non so… di 30 mila euro.

Quale delle due soluzioni scegliereste?

La gran parte di voi opterebbe per il fondo comune d’investimento o l’ETF che dà un 1% in più.

Ma è davvero la scelta giusta?

Vediamo su questo nuovo grafico il confronto tra i due.

Come potete vedere per un investimento complessivo di 25 mila euro, ovvero 5 mila euro per cinque anni, il montante del fondo comune d’investimento o del nostro etf è sì più alto, ma l’esborso netto?

Il fondo pensione consente di avere un esborso netto più basso di circa 10 mila euro.

Proprio per l’effetto della deducibilità, deducendo dal mio reddito quanto versato arrivo a recuperare nei 5 anni fino a 9.500 euro.

In più considerando che anche la tassazione tra fondi pensione e i fondi comuni d’investimento o ETF è diversa ecco che si spiega come si può guadagnare e risparmiare in un unico modo.

Che magico trucchetto vi ho insegnato oggi eh? Siete stati attenti vero?

Dunque dai, arriviamo al concreto.

Parlando di guadagni quanto avete guadagnato investendo in un fondo pensione? Vi faccio vedere un altro bel grafico.

Guardate bene, avete visto i guadagni tra i due, il fondo pensione vi può far guadagnare se rispettate i criteri dell’esempio addirittura il 59%, laddove invece un normale fondo generico, anche se con un 1% in più di rendimento, vi farà guadagnare solo il 14%.

Siete sorpresi? Quale scelta pensate di fare?

Fatemi sapere la vostra qui nei commenti.

Danilo Zanni