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Se i dati e le statistiche non vi hanno convinto nell’investire in fondi d’investimento ecco 3 motivi per evitarli.
Decisi ad investire avete cercato online le soluzioni migliori e vi siete convinti che forse un fondo è la scelta migliore, ma è davvero così?
Fondi d’investimento cosa sono e perché evitarli
I fondi comuni di investimento sono degli strumenti finanziari, gestiti da case di investimento e istituti di intermediazione finanziaria che raccolgono i soldi di noi risparmiatori e poi li vanno ad investire in diversi strumenti finanziari a seconda del tipo di fondo.
Ce ne sono davvero di diversi tipi, ma tranquilli non li vedremo tutti oggi, mi interessa che capiate il funzionamento.
Praticamente questi gestori raccolgono i nostri soldi e forti di essi li vanno ad investire in azioni, obbligazioni, derivati, mutui, futures, swap, opzioni, case… e così via.
Fin qui niente di male, c’è un gestore, che viene pagato per fare delle scelte di investimento anche se ad investire investe i nostri soldi quindi alla fine anche se perde quanto gliene interessa, anche perché lui ogni mese lo stipendio se lo prende, bene o male che va il fondo.
Ma non è questo il primo motivo per evitarli.
Num. 1 dei motivi per evitarli
Il primo motivo per cui evitarli è il benchmark.
Il benchmark è un parametro oggettivo di riferimento che va a calcolare l’andamento di un determinato mercato nel rispetto di specifiche caratteristiche, spesso è semplicemente un indice azionario.
Facciamo un esempio.
Se voglio investire nelle 500 azioni più grandi degli Stati Uniti, c’è un benchmark di riferimento, chiamato S&P500, che mi va a calcolare l’andamento combinato di queste 500 azioni.
Essendo un parametro di riferimento, ovvero visto che va a prendere tutto il mercato nel suo insieme ci dovremmo aspettare che il gestore, riesce a investire nei titoli giusto andando a battere questo benchmark.
Quindi se per esempio lo S&P500 in un anno fa il +10%, mi aspetto che il gestore riesce a fare qualcosa in più: magari il 15% andando a investire nelle società migliori, grazie alle analisi che fa quotidianamente, e per le quali viene pagato.
Un altro esempio è che se il vostro fondo investe in titoli azionari tecnologici USA potrebbe avere come riferimento il Nasdaq (che è un benchmark) e doverlo battere, quindi il gestore ha l’obiettivo di fare meglio.
Battere il benchmark: un buon motivo per evitare i fondi d’investimento
In questa dura competizione la lotta è estrema, infatti alla resa dei conti pochissimi fondi riescono a battere il loro mercato di riferimento.
Lo S&P indices (indisis),che detenendo l’indice studia anche i mercati, nel suo report, chiamato SPIVA® ha dovuto ammettere come il 90%, e dico il 90% dei fondi azionari europei è andato sotto il benchmark in un orizzonte temporale di 10 anni.
Non va meglio neanche per i fondi italiani, nel nostro caso l’80% dei fondi non è andato al di sopra dell’indice.
Battere il benchmark risulta difficile anche per i super trader americani come potete leggere dal dettaglio appunto dello SPIVA report e come possiamo vedere dal grafico non è solo questione di un brutto anno, ma una tendenza più che generalizzata.
Anzi, meglio va il mercato peggio sembra vadano i fondi, ci avete fatto caso?
Commenti a parte i dati parlano chiaro.
Battere il benchmark è difficilissimo, quindi il vostro fondo meglio del mercato non ci andrà quasi mai, se questo non vi convine arriviamo al secondo motivo dei nostri motivi per cui evitare i fondi d’investimento.
Num.2 il conflitto d’interesse
Arriviamo allora al motivo numero due: il conflitto di interesse.
Mi dispiace doverlo ammettere, ma esiste, anzi ce ne sono 2 tipi:
- a monte
- a valle
Il primo è quello del consulente che ottiene un incentivo sulla vendita di alcuni prodotti, in genere quelli della banca, e quindi spingerà, non i fondi migliori per te e i tuoi obiettivi, ma i fondi migliori per i suoi obiettivi.
Che poi in genere sono quelli che ti costano di più, e quindi ti rendono meno.
La seconda tipologia di conflitto di interesse è quella a valle che dipende dalla Banca o dalla casa di gestione stessa.
Tu non sai cosa c’è dentro il fondo o come cambia tale composizione nel periodo in cui lo tieni e la Banca o l’istituto potrebbe inserire nel fondo in cui hai investito strumenti finanziari su cui magari ottiene un proprio interesse.
Per esempio azioni della banca stessa che se va male in quel modo sostiene un po’ le quotazioni, oppure azioni dove la banca ha altri interessi perché magari è socia o siede nel consiglio di amministrazione.
Insomma è un vero e proprio problema di cui non tutti hanno il coraggio di parlarne.
Num.3 dei motivi per evitare i fondi d’investimento
Arriviamo finalmente all’ultimo motivo, il più importante: i costi.
Diciamolo a bassa voce, perchè questo è tema che le banche non vogliono far conoscere così facilmente… credimi.
Vi basta guardare questa scheda.
Da una parte abbiamo le spese dei fondi su un altra colonna quella degli ETF.
Il tipo di fondo come vediamo non fa così differenza, anche se ci sono fondi migliori e fondi peggiori, i costi sono una costante.
E il problema è che ce ne sono di diversi tipi.
Infatti dovete sapere che abbiamo costi:
- di apertura,
- gestione,
- uscita,
- per i versamenti aggiuntivi,
- costi di amministrazione
- altre spese correnti
- costi impliciti
Spesso neanche dal KIID, il foglio informativo, sono chiari, insomma non continuo perché avete capito e poi sicuramente ne dimenticherei qualcuno.
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Fondi d’investimento: perchè evitarli in base alla Mifid 2
La buona notizia è che dal 2019, Mifid II, che è una nuova regolamentazione a livello europeo, obbliga le banche a comunicare al cliente tutti i costi effettivamente pagati durante l’anno precedente.
Quindi nel 2019, vi diranno quanto avete pagato nel 2018, nel 2020 ci diranno quanto pagato nel 2019.
In questo modo sarà possibile per tutti capire e analizzare una volta per tutte quanto si paga per la gestione dei prorpi investimenti e credetemi ne scoprirete delle belle.
Ovviamente, spesso questo report non è di facilissima lettura, infatti non fa molto piacere alle banche che i clienti facciano le pulci sui costi applicati ai loro investimenti.
Se avete dei dubbi nel leggere il report mi raccomando contattateci perchè vi daremo super volentieri una mano e sarà magari l’occasione per scrivere un altro bell’articolo.
Quindi mi raccomando per chi non l’avesse ancora fatto correte subito in banca a chiedere dove potete vedere l’estratto dei costi sostenuti nel 2018 relativo alla Mifid II.
Si pensa che quello relativo all’anno 2019 sarà disponibile entro l’estate.
Mi raccomando ricordatevi di chiedere, e controllare anche quello!
Questi costi in media viaggiano su un 2% del capitale investito, ma ci sono fondi che raggiungono facilmente anche il 5%.
Pensate nel tempo quanti soldi vi mangiano…
Si è stimato che questi costi si portano via dal 2 al 3,5% dei rendimenti medi del fondo.
E alla fine metteteci anche le tasse.
Fondi d’investimento l’alternativa per evitarli
Insomma se volevate aprire un fondo convinti che non fosse poi così una cattiva idea, forse ora dovreste rivalutarla, potrebbero esserci strumenti finanziari che danno gli stessi benefici di un fondo ma hanno molte meno controindicazioni.
E se volete commentare: “ah ma io non posso gestire da solo i miei soldi, non c’è alternativa ai fondi” ti consiglio di ri-studiare un attimo il fondo.
Come detto siamo a vostra disposizione, o forse potete valutare appunto alcune alternative molto più valide come per esempio gli ETF, che sono dei fondi che hanno come unico obiettivo quello di replicare il mercato a costi bassissimi evitandovi brutte sorprese… oppure sentire un consulente finanziario indipendente, ovvero che fa solo i vostri interessi.
E voi avete altri buoni motivi per evitarli?
Siamo curiosi di scoprirne di nuovi perciò lasciateci i vostri commenti.
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Alessandro Moretti