BTP e BOT: conviene investire in Titoli di Stato?

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BTP E BOT, conviene davvero ancora investire in Titoli di Stato?

Quando sentite dire che sono stati venduti BOT al tasso di -0,355%, cosa significa?

Conviene investire in BTP e in BOT, oppure è meglio stargli alla larga?

Forse hai comprato Titoli di Stato, come ad esempio BOT o BTP, perché secondo te sono un investimento sicuro, ma potrebbe rivelarsi molto più rischioso, e meno remunerativo, di quanto immagini, soprattutto in questo periodo storico.

Cerchiamo di capire le differenze esistenti tra i due titoli.

Cosa sono i BTP e BOT

I titoli di stato solitamente sono rappresentativi del debito pubblico e servono per far fronte alle esigenze di spesa di uno Stato.

I BTP e i BOT sono obbligazioni.

Lo Stato si indebita emettendo questi titoli, nel nostro caso vengono emessi a scadenze periodiche da parte del Ministero dell’economia.

Non tutti i titoli che però emette sono uguali e si distinguono diverse tipologie: BTP BOT e CCT.

La principale discriminante tra i titoli di Stato è essenzialmente la durata temporale del titolo e la cedola, per questo, capire cosa sono i BTP e la differenza con i BOT è fondamentale anche per sfruttare il rendimento dei BOT e degli altri titoli.

Queste due variabili tra BTP BOT fanno una grande differenza e determinano anche differenze di rendimento tra i diversi BTP o tra i BOT.

Perciò prima di passare a conoscere ogni differenza scopriamo cosa sono questi famosi BTP e BOT.

Valutiamo se conviene investire e qual è il rendimento.

BOT e BTP, differenza tra i Titoli di Stato?

Per capire quale sia la differenza passiamo ad analizzare uno ad uno i titoli di Stato.

Lo Stato italiano ha la possibilità di emettere diversi tipi di titoli, come detto i BOT sono obbligazioni, ma gli altri?

Sono 4 le categorie di titoli principali:

  • Buoni Ordinari del Tesoro (BOT)
  • Certificati di Credito del Tesoro (CCT)
  • Buoni del Tesoro Poliennali (BTP)
  • Certificati del Tesoro Zero coupon (CTZ)

Il grafico mostra la composizione dei Titoli di Stato in circolazione al 31.12.2019.

Se vi state chiedendo se sia meglio CCT o BTP o se meglio BOT e BTP, vi rassicuro subito: nessuno di loro.

Purtroppo in questo particolare periodo storico nessuna obbligazione risulta conveniente.

Non ce l’ho con l’Italia, direi lo stesso anche di altri bond, investire in obbligazioni ad oggi non è remunerativo.

Il rendimento di BOT e CCT rimane inadatto per gran parte degli investimenti, ma lo vedremo poco più avanti.

Eppure, anche in questo caso, prima di dare un NO assoluto, non c’è niente di assoluto, tanto più nella finanza, prima di investire in BOT e BTP è sempre meglio sentire un consulente finanziario che possa gestire la vostra posizione finanziaria.

Forse di assoluto c’è solo che potete fallire, ma io che ci sto a fare qua se non aiutarvi?

BOT BTP cosa sono?

Quando investite in Titoli di Stato come BTP o BOT state di fatto prestando i vostri soldi allo Stato, lo ripetiamo sono obbligazioni.

Ma BOT e BTP cosa sono, perché non chiamarli semplicemente finanziamenti?

Allora ogni sigla dei due acronimi BTP e BOT  indica un particolare tipo di titolo con caratteristiche diverse.

Cosa sono i BOT dello Stato?

Il termine BOT significa Buono Ordinario del Tesoro, lo abbiamo detto i BOT sono obbligazioni zero coupon.

Indica che il vostro prestito verrà rimborsato entro un anno, un mese, 3 mesi, 6 mesi.

Ora che abbiamo spiegato i BOT, i BTP cosa sono?

Quando invece sentite dire BTP si parla di Buoni del Tesoro Poliennali, il vostro prestito sarà rimborsato così su un arco temporale più lungo di un anno, fino a un massimo di 50 anni.

Un anno, 2 anni 3 – 5 – 10 – 30 a 50 anni, chiaramente la data di scadenza la sapete nel momento in cui decidete di fare il vostro investimento.

La principale differenza tra BOT e BTP è proprio questa.

Vi lascio qui il Calendario Emissioni Titoli di Stato 2020 e qui Calendario aste BOT 2020 in modo che possiate restare aggiornati sulla quotazione BOT e degli altri titoli.

Se conviene BTP oppure BOT dipende anche dal loro funzionamento

Per capire se conviene o meno investire in BOT dello Stato o in BTP dobbiamo capirne meglio il funzionamento.

In cambio del vostro prestito, ottenuto investendo in BOT BTP, lo Stato si impegna a pagarvi periodicamente degli interessi, chiamate cedole.

La stessa identica cosa che succede quando la banca vi presta i soldi: in cambio chiede di restituirglieli con gli interessi.

Considerate lo Stato come se fosse una grande azienda o un grande nucleo familiare e avrete già tutte le risposte.

Voi, quando andate in banca a chiedere un  prestito, lo fate per 2 possibili motivi:

  1. siete in difficoltà economica e non sapete dove altro andare a prendere i soldi;
  2. avete bisogno di soldi per realizzare il vostro progetto che vi permetterà magari in futuro di guadagnarne ancora di più.

Anche le aziende chiedono prestiti per questi due motivi principali.

Numero uno: sono in grande difficoltà economiche, hanno bisogno di soldi per risollevarsi.

Secondo motivo: hanno bisogno di finanziamenti per investire nella crescita e nell’espansione societaria.

Per capirci, lo Stato italiano è come se fosse una grande famiglia, con padre, madre, cinque figli ma con 20 mila euro di reddito annuo e un debito sulle spalle di 500 mila euro.

Mi raccomando, non vi soffermate sui numeri che sono totalmente inventati.

L’importante è che capiate il concetto per capire come funzionano i BOT e iBTP.

Se voi non gli prestate i soldi, ogni anno la famiglia va in default.

Va in default perché non produce abbastanza reddito per coprire le spese e recuperare il debito che ha già, e che continua ad aumentare.

Ma vediamo quelle che sono 3 differenze tra BTP e BOT per capire come e se conviene investire in BTP e altri titoli di Stato.

Leggete fino in fondo perchè vi spiegherò anche come investire e quanto.

La prima differenza BTP BOT

Se vi state chiedendo quale sia la differenza principale tra BTP e BOT, è quella della durata e della cedola.

I BTP sono i Buoni Pluriennali del Tesoro e il loro taglio minimo è di 1000€.

Questi titoli sono preferibili dagli investitori che richiedono margini di rischio contenuti, pagamenti periodici e buona liquidità.

Gli investitori istituzionali possono negoziare i BTP con operazioni non inferiori ai 2,5 milioni di euro, mentre gli investitori retail possono negoziare i BTP a lotti (minimo 1 pari a 1000€, e già qua…).

I BTP sono rimborsati in un’unica soluzione a scadenza e fruttano una cedola fissa pagabile semestralmente in via posticipata; possono essere emessi alla pari, sotto o sopra la pari.

Il rendimento è calcolato secondo la modalità di giorni effettivi/giorni effettivi.

Anche i BOT dello Stato hanno taglio minimo di 1.000€, ma essendo a breve termine hanno infatti scadenza a 3, 6, 12 mesi la duration coincide con la vita residua del titolo e proprio per questo sono considerati strumenti molto liquidi..

BTP e BOT, una seconda differenza

Oltre ad una differenza nella durata, c’è una seconda differenza tra i due Titoli di Stato e consiste nella cedola.

I BOT sono detti zero coupon, non hanno cedola ciò determina anche una differenza di rendimento tra BOT e BTP.

Il rendimento dei BOT dello Stato sarà dato con la remunerazione a scarto di emissione durante la quotazione BOT.

Se il titolo viene emesso a sconto, cioè emesso ad un valore inferiore a quello del valore nominale che è 100, l”investitore sarà remunerato con il valore nominale, e il suo guadagno sarà proprio in questa differenza.

Certo, è possibile, rivendere il titolo acquistato secondo la quotazione BOT di volta in volta prezzata dai mercati, ma di certo si tratta di un mercato che richiede molta attenzione.

Si tratta pur sempre di obbligazioni e la quotazione BOT BTP E CCT è diversa nella logica da quella delle azioni.

Invece, il BTP ha una cedola, la cedola del BTP è annuale pagata però semestralmente.

Il rendimento nei BTP è dato dal tasso fisso della cedola e anche dalla differenza tra il prezzo a cui il BTP viene emesso e quello di rimborso.

Si parla di titoli a capitale garantito e per questo i Titoli di Stato sono molto amati dagli investitori che sottovalutano, però, il rischio emittente ed il rischio che l’investimento si riveli poi inadeguato.

Si finisce inconsapevolmente di rischiare più di quanto si immagina, anche se si è convinti di investire in titoli percepiti sicuri come i BTP e i BOT.

Attratti dalla cedola si rischia, e si rischia di perdere le altre opportunità più vantaggiose offerte dal mercato.

La terza differenza: l’asta

Entrambi i titoli BOT e BTP vengono emessi in numero prefissato e tramite asta, ma i BOT dello Stato sono collocati con asta competitiva e i BTP con asta marginale.

L’asta marginale prevede che i richiedenti rimasti aggiudicatari paghino tutti lo stesso prezzo che è il prezzo più basso tra quelli pagati dai sottoscrittori aggiudicatari.

BOT e CCT cosa sono

Ma come detto esistono altri titoli di debito oltre i BOT ed i BTP, parliamo dei CCT, cosa sono lo vediamo subito.

I CCT cosa sono?

L’acronimo di CCT sta per Certificati di Credito del Tesoro.

I rendimenti di BOT e CCT li affronteremo dopo, ora mi preme che comprendiate i CCT, cosa sono questi certificati.

A differenza dei BOT e CCT si distinguono per prima cosa per la scadenza pari a 7 anni.

E a livello di cedola tra BOT e CCT che differenza c’è?

In realtà sono molto legati, questo perchè la cedola dei CCT è legata al rendimento dei BOT a sei mesi o un anno che sono stati emessi nel bimestre precedente al mese prima dello stacco della cedola.

Per questo conoscere il rendimento è più facile, inoltre gli interessi sono consegnati in maniera posticipata con il rimborso della cedola semestrale…

Se non fosse molto chiaro ecco come funziona il modo di calcolare il rendimento per i CCT.

La prima cedola è fissa, poi, dopo sei mesi, la cedola dipenderà dalla quotazione dei BOT a sei mesi collocati con l’asta precedente la data di decorrenza della cedola.

Il rendimento della cedola è dato dal rendimento dei BOT cui poi dovremo aggiungere uno spread tra 0,3-1% che è dato dalla durata del CCT.

La quotazione avviene con asta marginale con importo minimo di 1.000€.

Il rimborso a scadenza avviene alla pari.

Ora che avete capito cosa sono i CCT vi dico che, essendo titoli di Stato, sono tassati al 12,5%, quindi ai vostri CCT dal rendimento dovrà essere tolto anche l’importo per le tasse.

In basso trovate per i CCT rendimento aggiornato.

Come leggete, per i CCT il rendimento rimane quasi pari a zero, se non in alcuni casi negativo.

Per i Buoni ordinari del tesoro il rendimento ormai è quasi sempre negativo, tuttavia gli interessi di BOT e CCT sono tra i più alti in Europa.

In questo periodo storico non è più possibile vivere di cedole dei buoni ordinari del tesoro.

Inoltre, per gli interessi dei BOT e, in generale, per i buoni ordinari del tesoro, il rendimento nel tempo potrebbe continuare a diminuire.

In confronto però ad altri Stati, l’Italia paga interessi BOT troppo alti, soprattutto se paragonati a quelli di paesi a noi simili come Spagna e Portogallo.

I due paesi pagano interessi BOT di circa mezzo punto percentuale in meno dei buoni ordinari del tesoro, i rendimenti quindi rimangono in prognosi riservata ancora per molto.

Ma cerchiamo di vedere il bicchiere mezzo pieno, se dobbiamo pagare interessi BOT più bassi, di conseguenza gli interessi sul debito di Stato diminuiscono con meno aggravio per tutti.

Vediamo se conviene investire in BTP.

L’andamento dei Titoli di Stato

In questo grafico vi mostro l’andamento dei rendimenti dei BTP a 10 anni dal 2011.

Valutando questo ed altre misure, quale la durata del titolo, potrete cogliere meglio tra BOT BTP differenza esistente e così capire se conviene BTP oppure BOT.

Nell’asse verticale vedete i rendimenti dei BTP, mentre invece in quella orizzontale vedete il passare del tempo, per cui la linea del grafico che mostra il rendimento dei BTP a 10 anni per ogni unità di tempo.

Se nel 2016 aveste deciso di prestare i vostri soldi alla famiglia-Stato con una scadenza a 10 anni, avreste ottenuto degli interessi annui anche inferiori all’1,5%.

Se lo aveste fatto nel 2017 avreste ottenuto in cambio degli interessi tra l’1,5 e il 2,5% annuo.

Nel 2018 tra il 2 e il 3% sempre per una scadenza a 10 anni.

Per non parlare dei BOT dello Stato con una scadenza ad un anno, perché dal 2015 dovreste pagarglieli voi gli interessi.

E forse già questo dovrebbe destarvi qualche dubbio, non solo se per investire convengono i BTP oppure i BOT.

Perché, come vedrete nel grafico che vi faccio vedere tra poco, avevano rendimenti negativi.

Sì, esatto, ti presto 1000 euro e devo anche pagarti per darteli, e se non è abbastanza chiaro in questo grafico capirete meglio quello che vi sto dicendo con questo esempio, e sarete voi alla fine a rispondermi se per investire convengono BTP oppure i BOT.

Come nel caso precedente, in questo grafico vi mostro l’andamento dei rendimenti dei BOT dello Stato con scadenza ad un anno dal 1998 ad al 2018, vent’anni di titoli.

Nell’asse verticale in questo caso trovate i rendimenti BOT e BTP, mentre invece sull’asse orizzontale trovate l’orizzonte temporale.

Quando vedete la linea del grafico passare sotto la linea dello zero significa che in quel momento i rendimenti BOT ad un anno erano negativi.

Insomma, se avessi un debito di 100 mila euro con un reddito mensile di 1.500 euro e delle spese mensili di 2.000 euro, una posizione lavorativa dove non posso far carriera e guadagnare di più e pure zero possibilità di cambiare lavoro, ho bisogno che mi prestiate dei soldi per sopravvivere.

I BOT sono obbligazioni e potrei farlo in questo modo.

Io vi prometto che quei soldi ve li ridarò tra dieci anni e in cambio vi offro degli interessi annui del 3%.

La domanda è: mettereste davvero mano al vostro portafoglio per finanziarmi?

Lo fareste se io in cambio vi lasciassi titoli simili a BTP o a  BOT?

Immagino di no.

A meno che non siate mossi dalla sola compassione ma, vista la situazione critica, chiedereste dei rendimenti decisamente superiori a quel misero 3% come un 10% rischiando non solo di essere strozzini, e vi denuncerei, ma anche che poi tanto i soldi non li rivedreste.

Anche in questo caso non soffermatevi sui numeri, ma cercate di capire il concetto.

Ecco la situazione dello Stato è più o meno simile, solo più in grande rispetto a quella che vi ho appena descritto.

Quando fate un investimento dovete sempre tenere a mente che cosa succederebbe nel caso in cui le cose andassero per il meglio e che cosa invece succederebbe nel caso in cui le cose andassero per il peggio.

Conoscendo la differenza tra BOT e BTP potrete capirlo.

Dovete sempre tenere a mente il rapporto tra rischio – rendimento presente sui BTP e BOT.

Quanto è il rendimento che io mi attendo in funzione del rischio che sto sostenendo?

Qui un approfondimento se non sapete come gestire il rischio.

Conviene BTP oppure BOT

Torniamo al caso Italia perchè, come detto, in questo scontro tra BTP vs BOT mi aspetto che mi risponderete voi se conviene investire in BTP oppure in BOT.

Immaginiamo, ora, la migliore delle ipotesi.

L’Italia a un certo punto inizia a crescere e supera addirittura gli USA diventando l’economia n. 1 del mondo.

Uno scenario utopistico, ma cosa succederebbe agli interessi sui soldi che gli avete prestato?

Che differenza tra BOT e BTP si genera sui titoli rispetto a prima?

Nulla, rimarrebbero sempre gli stessi e alla scadenza del vostro investimento in BOT e BTP, lo Stato vi ridarà indietro il capitale investito.

Se i vostri BTP pagavano una cedola ad esempio del 3% l’anno, questi continueranno a pagare sempre una cedola del 3%.

Se avevate investito ad esempio 10mila euro, continuerete ad avere i vostri 300 euro lordi l’anno fino alla scadenza.

Ora vediamo lo scenario negativo e se, anche in questo caso, conviene BTP oppure BOT.

L’Italia va in crisi e non riesce più a ripagare il suo debito così come è già successo a Grecia e Argentina, i BOT sono obbligazioni per cui…

Va in default, ko tecnico, fallimento, ciò significa che dichiarerà di non avere abbastanza soldi per ripagare il vostro prestito oppure che vi darà solo una parte dei vostri soldi e ad una scadenza più lunga.

Decisamente un bel rischio questo, tanto più che se lo Stato fallisce anche a voi servono i soldi.

Che ve ne fate dei BTP o BOT presenti nel vostro portafoglio?

Ricapitolando, che voi investiate in BTP o BOT, vi state esponendo a un rischio molto alto a fronte però di un profitto potenziale molto basso e soprattutto limitato che più di così non può crescere.

Praticamente l’opposto di quello che dovrebbe essere fatto nella realtà.

Rischi limitati, nel caso in cui si verificano scenari negativi, e rendimenti potenzialmente illimitati nel caso in cui si verificano scenari positivi.

Chi corre più rischi tra BOT e BTP?

Andiamo avanti, però, perché i rischi non sono ancora finiti.

Il debito pubblico italiano supera i 2.000 miliardi di euro, ma chi è che ha prestato questi 2.000 miliardi allo Stato?

Come vediamo in questo grafico per il 26% per cento sono state le banche italiane, per il 18% assicurazioni e fondi di investimento, il 16% Banca d’Italia, il 5% gli altri residenti e per il 32% tutti i residenti all’estero.

Un buon 60% se lo spartiscono banche, assicurazioni e Banca d’Italia.

Se per qualsiasi motivo lo Stato dovesse aggravare la sua situazione economica e dovesse avere problemi nel pagamento degli interessi, questa sarebbe la scintilla che farebbe piombare l’Italia nel baratro.

Si innescherebbe un effetto domino che potrebbe partire da banche e assicurazioni ed espandersi così a macchia d’olio in tutta l’Europa.

Uno scenario abbastanza apocalittico, ma ricordate che anche Lehman Brothers era considerata too big to fail, troppo grande per poter fallire.

Eppure fallì e diede inizio ad una crisi finanziaria tra le più grandi della storia, quella del 2008 del 2009.

Se pensate che uno Stato non possa essere paragonato ad una banca vi ricordo gli ultimi fallimenti di Grecia e Argentina, che dovete sempre tenere a mente.

Seppur remoto, il rischio di default dell’Italia è uno scenario che dobbiamo sempre tenere in considerazione.

 

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Conviene BTP oppure BOT in questi giorni?

Per capire se conviene investire in BTP o in BOT vediamo quello che è stato il rendimento BOT all’asta di ottobre per capire se conviene investire in titoli di Stato.

La precedente emissione di ottobre ha confermato un rendimento del BOT annuale di un valore negativo di 0,436, insomma un rendimento per il BOT a scadenza di meno dello 0,14%, e questo a lordo delle commissioni.

Se guardiamo all’asta di settembre il rendimento BOT negativo è raddoppiato, a settembre era infatti -0,22%.

I titoli di Stato dell’area euro rendono dunque tassi negativi e le cose non miglioreranno, per questo chi è in cerca di investimenti o punta a preservare il proprio capitale deve per forza cercare altrove.

Se il rendimento del BOT è così negativo, tiene meglio per chi investe in Titoli di Stato a durata settennale, ma conviene?

Il rendimento lordo dei titoli a 7 anni è dello 0,34%.

Per avere un rendimento dei titoli di Stato superiore all’1% bisogna investire in titoli come minimo di durata trrentennale che dovrebbe rendere 1,48.

BOT o BTP, soldi e rendimenti storici per capire se investire

Infine vediamo l’andamento storico dei tassi di interesse per confermare che questo è il periodo peggiore per investire in BOT e BTP soldi che potrebbero essere investiti come visto molto più proficuamente.

Questo grafico ci mostra l’andamento dei tassi di interesse nel tempo.

Nell’asse verticale avete i tassi di interesse mentre invece nell’asse orizzontale avete nuovamente il trascorrere del tempo.

Come vediamo oggi i tassi della Banca Centrale Europea sono allo zero per cento e quando risaliranno sarà un bel problema.

I tassi possono essere portati anche sotto lo zero, perché ci ha già provato il Giappone, ma non è stato un esperimento che ha riscosso un grande successo.

Lo fanno in Svizzera, ma loro se lo possono permettere e le banche centrali europee e americane in questo momento non ne vogliono neanche sentir parlare.

Se oggi compro BTP a lunga scadenza con tassi di interesse molto bassi, come abbiamo appena visto, e i tassi iniziano ad alzarsi nei prossimi mesi o anni io mi ritrovo in mano BOT e BTP, soldi insomma che rendono interessi più bassi rispetto a quelli del mercato fino alla scadenza.

Per questo tra BOT e BTP i soldi sarebbe davvero meglio metterli a rendere in investimenti ugualmente rischiosi, però più redditizi.

Comprare BTP a lunga scadenza in uno scenario come quello di oggi può essere un errore davvero molto costoso.

Potreste rispondere: e che problema c’è li vendo e compro altri con il dividendo più alto, no?

Vero! Ma dovete tenere conto che, se si alzano i rendimenti dei Titoli di Stato, i prezzi dei vostri BTP scendono, per cui se li avete comprato a 100 e i rendimenti si alzano, i prezzi dei vostri BTP soldi scendono sotto 100 e se li andate a rivedere subireste delle perdite.

Finireste in una vera e propria trappola per topi.

Le 2 possibilità con i rendimenti BOT e di BTP

Prima: accettate i rendimenti più bassi rispetto al mercato fino alla scadenza dei vostri BTP soldi, in questo modo subirebbero un rendimento negativo e perdereste anche altre potenziali opportunità.

Seconda: li vendete subito, ma in perdita, e le perdite possono essere tanto più alte quanto più alti diventano i rendimenti dei vostri BTP e BOT.

Meglio investire nelle azioni?

Nel nostro caso ci si chiede se per investire conviene BTP oppure BOT, ma non ci si domanda, e se investissi in altro come delle azioni?

Confrontiamo gli scenari della differenza tra BTP e BOT appena visti con quelli del caso in cui decidessi di investire sulle azioni di una società rispetto a investire in BTP e BOT.

Le azioni sono normalmente considerate più rischiose rispetto alle obbligazioni.

Ma è vero o no che le azioni sono più rischiosi delle obbligazioni?

Ni, per approfondire potete poi leggere:

Prendiamo ad esempio le azioni FCA, la Fiat.

Se acquisto azioni Fiat sto diventando socio della società esponendomi a rischi indubbiamente superiori rispetto a dei creditori della stessa.

Supponiamo adesso che ci ho messo il 2% del capitale e andiamo a vedere insieme i due possibili scenari.

Scenario negativo la società fallisce, gli azionisti perdono tutto, io perdo il 2% che avevo investito.

Tutto sommato una perdita limitata e facilmente recuperabile.

I creditori invece riescono a recuperare una parte del loro investimento, supponiamo il 30%, avendo così una perdita del 70%.

Scenario positivo: la società si scopre di essere la Netflix di turno e in pochi anni fa il 90.000% per cento, così come è successo a Netflix nella realtà.

Se avessi avuto un portafoglio di 5.000 euro, sempre il 2% del mio capitale, in questa società sarebbe stato di 100 euro e i 100 euro sarebbero diventati i 90mila euro, fossero stati 1.000 sarebbero diventati i 900.000 e così via.

Per tutti i creditori, invece, non sarebbe cambiato assolutamente nulla e avrebbero continuato a percepire gli interessi fissi anno dopo anno fino alla scadenza del loro prestito.

Come abbiamo appena visto, nel caso delle azioni il rischio è indubbiamente più elevato rispetto alle obbligazioni e dei Titoli di Stato.

Nel caso, però, in cui si verifica un evento avverso estremamente negativo la perdita, a patto di fare una corretta diversificazione alla base in partenza, può essere comunque limitata.

All’opposto quando si verificano eventi estremi positivi, nel caso delle obbligazioni o BOT dello Stato i rendimenti sono comunque bassi e limitati.

Mentre, invece, nel caso delle azioni i rendimenti possono essere potenzialmente illimitati.

A livello di rapporto rischio/rendimento le azioni, se correttamente gestite con la giusta diversificazione, presentano un profilo nettamente migliore rispetto alle obbligazioni o ai BTP e i BOT.

Ora, non sto dicendo che si dovrebbe investire soltanto in azioni, ma neanche soltanto in obbligazioni e ancor meno in BTP e BOT.

Come sempre la verità sta nel mezzo e l’obiettivo è quello di trovare il giusto compromesso tra gli strumenti in funzione dell’obiettivo.

Nella nostra lotta tra BTP vs BOT di certo è questa la principale differenza per decidere come investire e se conviene BTP oppure BOT.

Ma qual è la nostra risposta?

La nostra risposta se scegliere rendimenti BOT e BTP

La risposta se conviene investire in Titoli di Stato e se sia giusto investire è per noi più sul no che sul sì.

In questo caso dipende, lo so sarò scontato, ma in tale frangente più che mai.

Dipende dal vostro obiettivo, dal rischio che volete correre, dall’orizzonte temporale che avete come riferimento e anche da che tipo di investitore, e qui si potrebbe aprire la questione se più che conveniente se sia giusto, che non è così scontato e ora si aprirà il dibattito.

Al giorno d’oggi si parla tantissimo dei titoli di Stato trainati anche dal tanto rumore causato dai BTP Futura, se vuoi approfondire cosa sono ti consiglio di leggere qui: BTP Futura tutto quello che devi sapere.

Di conseguenza ti voglio lasciare con un buon consiglio di investimento.

Se sei infatti indeciso se investire BOT BTP qui ti spiego bene cosa puoi fare: Investire su Titoli di Stato.

Anche perchè, come titola una bella commedia di Shakespeare, non volete di certo che il vostro investimento venga sprecato e finisca in “molto rumore per nulla“, o sbaglio?

Avete mai investito in BOT o BTP? Lo fareste?

Alessandro Moretti

 

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