La consulenza finanziaria indipendente è in crescita, ma come mai?
Vediamo e scopriamo cosa significa parlare di consulenza finanziaria indipendente, i servizi e i relativi costi.
Scopriamo chi è un consulente finanziario autonomo e quando e perché dovreste rivolgervi a lui.
Leggi fino in fondo perchè vedremo anche i motivi dietro l’ascesa di questa professione e i benefici (anche economici) che puoi avere nel ricorrere ad un consulente finanziario indipendente.
Consulenza finanziaria, cos’è?
Iniziamo con il distinguere cos’è la consulenza finanziaria e la consulenza finanziaria indipendente.
Quanto un aggettivo può fare la differenza?
Tanto, e anche tanto, in questo caso a livello economico, e parliamo delle tue finanze, ecco perché dovresti fare attenzione.
Quando nasce un consulente finanziario indipendente?
Come sempre in Italia la storia non è stata facile.
I riferimenti normativi partono dagli anni 2000, a dare lo sprint è stata la Mifid del 2004; approvata poi la Mifid di secondo livello nel 2006, anche l’Italia inizia a fare sul serio.
Tuttavia, dobbiamo aspettare dieci anni, il 2015, e la legge n. 208, direttiva Consob n. 20704, che ufficializza l’istituzione dell’Albo Unico dei consulenti finanziari e dell’Organismo deputato alla sua vigilanza e tenuta.
Ma è il 1° dicembre 2018 la data che definitivamente dà vita all’albo unico dei consulenti finanziari recependo la direttiva Consob n. 20704 precedentemente detta.
Ma chi è un consulente finanziario autonomo?
Un consulente finanziario autonomo è:
“Un professionista che aiuta le persone nella pianificazione ottimale delle loro risorse finanziarie finalizzata al raggiungimento dei loro obiettivi di vita futuri.”
Da questa definizione capiamo dunque che il consulente finanziario è un professionista, il che comporta una serie di diritti e doveri, e che è intento al raggiungimento degli obiettivi di vita del proprio assistito, ovverosia tu: il cliente.
Focalizziamoci perciò su questi due elementi: professionalità e raggiungimento dei loro, tuoi, obiettivi di vita futuri.
Come si diventa consulente finanziario autonomo?
Per diventare consulente finanziario autonomo non basta avere conoscenza dei mercati finanziari o qualche nozione di economia e azioni.
Se in passato molti si improvvisavano “consulenti finanziari” ora, per fortuna, questo non è più possibile.
Un consulente finanziario autonomo è tenuto all’iscrizione ad un albo dopo aver passato una specifica prova valutativa.
Esiste infatti un albo tenuto dall’OCF- Organismo di vigilanza, e uno tenuto dall’albo unico dei consulenti finanziari.
Vedremo la professione nel dettaglio più avanti in questo articolo.
Consulenza finanziaria indipendente e consulenza finanziaria: la differenza
Sicuramente sei andato almeno una volta nella tua vita in banca o in posta, se non altro per aprire il tuo conto corrente o qualche carta prepagata.
E sicuramente ti sarà stato anche detto che i tuoi soldi fermi sul conto sono in perdita.
Su quello hanno ragione, come sappiamo l’inflazione rosicchia lentamente i tuoi risparmi.
Ma sui consigli che sono seguiti dopo sai quanti sono adatti a te?
Forse lo 0,01% come d’altronde il rendimento sul libretto postale.
E sai quanti consigli invece erano adatti a loro? Il 99,9%.
Che poi non sono adatti neanche a loro, quanto alla mandante, ossia la banca o altro ente, di cui i consulenti di volta in volta erano chiamati a “piazzare” il prodotto.
Alcuni ci prendono sonanti bonus, altri, avendo uno stipendio fisso, spesso neanche quello.
Ti hanno così mandato, o forse sei andato tu stesso, consapevole del problema, a sentire il consulente finanziario di turno, consulente finanziario che di volta in volta cambia, e va bene può accadere.
Per controllare i tuoi investimenti alla fine cosa cambia? Niente.
Se è un consulente finanziario autonomo, metterà sempre te al primo posto.
Prima di prendere qualsiasi scelta riguardo i tuoi investimenti ti chiederà: perché?
Perché avete scelto quello strumento, cosa volevate raggiungere e quali impegni finanziari hai attualmente, senza giudicare.
Quello che farà sarà capire eventualmente come aggiustare la rotta, perché magari nel frattempo avete ottenuto una promozione o vi è nato un figlio e quindi i soldi andranno gestiti diversamente.
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La consulenza finanziaria della banca invece punta a cosa?
Al commercio dei propri pacchetti, molto ben confezionati oserei anche dire.
E in manifesto, spudorato, conflitto d’interesse.
Ma sai quali sono i costi che possono avere questi prodotti? La parcella del consulente ti farà ridere.
E fidati, vista la formazione e i requisiti e la spinta che lo motiva a perseguire questa carriera non è che chieda poco, potrebbe chiedere anche di più, ma si limita a chiedere il giusto.
La sua mission è consigliarvi nel miglior modo possibile gestendo i tuoi soldi con prodotti efficienti dai costi contenuti e che ripaghino in termini di efficienza e giusto profilo di rischio-rendimento.
Con la definizione dell’albo dei consulenti finanziari indipendenti finalmente esiste la possibilità di ricorrere ad una consulenza indipendente, che segua il tuo interesse e non quello della banca.
Ciò garantisce quindi anche sostanziali ritorni sui tuoi investimenti.
Consulente finanziario indipendente: una professione in crescita
Il recente riconoscimento dell’albo dei consulenti finanziari indipendenti sta rendendo la consulenza finanziaria indipendente una professione riconosciuta e in crescita.
Il trend del settore dimostra che le aspettative sono buone e che a giocare un ruolo rilevante sono i cambiamenti sia nel mercato del lavoro sia nel contesto italiano che stiamo vivendo.
Come mai sempre più ragazzi scelgono questa professione?
Le banche sono zavorrate dai loro modelli di business, la sfida con le fintech di certo non le aiuta.
Quante volte sui giornali avete recentemente letto di tagli alle assunzioni e di una perdita progressiva di lavoratori?
La crisi di reputazione che stanno vivendo è senza precedenti e i costi alti che continuano ad applicare ai clienti, la poca trasparenza che in parte la Mifid ha infranto, comportano che per la gestione dei propri soldi le persone cercano consulenti competenti e preparati e che sappiano trovare la giusta offerta formativa.
La scarsa conoscenza finanziaria e la presa d’atto del problema è una bella sveglia alla domanda, sempre più persone cercano consulenti finanziari indipendenti.
Ma l’offerta di consulenti finanziari indipendenti è ancora poca.
E non solo, un ulteriore leva a favore dell’ascesa di una nuova era di consulenti finanziari indipendenti è che, come rivela la stessa ANASF, l’età media dei consulenti finanziari iscritti all’albo è maggiore dei 50 anni, e gli under 30?
Solo il 2% degli iscritti.
Internet ha agevolato la presa di coscienza che su gestione patrimoniale, costi, finanza abbiamo zero o quasi conoscenze.
Il rapporto OECD non ha fatto altro che confermarlo.
In molti hanno aperto gli occhi.
Stanchi delle alte commissioni bancarie, la crisi di fiducia che queste stanno vivendo è senza precedenti.
Così questi investitori si rivolgono e cercano terze parti, come il consulente finanziario autonomo o le società di consulenza finanziaria, che siano indipendenti.
La loro presenza garantisce al cliente non solo di comprendere meglio in cosa e come investe, ma anche di dare risposte concrete alle sue esigenze finanziarie finalmente in maniera efficiente e professionale.
Come detto non ci si improvvisa consulenti, serve formazione, pratica e repeat ma ancora di più serve passione e integrità.
Sei sei interessato a diventare Consulente finanziario indipendente sappi che il nostro Master Consulente Finanziario Indipendente ti permette di diventarlo in soli 7 mesi anche se parti da zero e se sei senza laurea
Tutto quello che puoi chiedere al tuo consulente finanziario autonomo
Ora che abbiamo compreso chi sono i consulenti finanziari indipendenti e la differenza tra la consulenza finanziaria indipendente e la consulenza finanziaria tradizionale, vediamo cosa puoi chiedere al tuo consulente finanziario autonomo.
Quali sono le attività e i servizi di una consulenza finanziaria indipendente?
- Analisi del portafoglio del cliente, individuazione criticità e ottimizzazione
- Pianificazione finanziaria e asset allocation sulla base degli obiettivi del cliente
- Protezione del patrimonio da potenziali fonti di rischio (Pianificazione assicurativa)
- Pianificazioni previdenziali per massimizzare la pensione attesa e mantenere il tenore di vita
- Successorie per ottimizzare il trasferimento del patrimonio agli eredi
- Valutazioni e analisi di situazioni debitorie
- Pianificazione e ottimizzazione fiscale
Un approccio completo alle vostre esigenze finanziarie, in questo inoltre non è desueto che il consulente possa interfacciarsi anche con il vostro commercialista per comprendere meglio anche la vostra posizione fiscale.
Come potete comprendere si tratta di consigli che non potranno mai accadere con la consulenza finanziaria della banca e, per il cui lavoro, non è richiesta la modalità in presenza, ma ascolto e assistenza.
Ma quali sono i costi ed i benefici di rivolgersi ad un consulente finanziario indipendente?
I 7 benefici della consulenza finanziaria indipendente
Il valore di avere dalla tua un consulente finanziario indipendente che studia le soluzioni più adatte alle tue esigenze è che alla fine ti ritroverai a spendere di meno e a guadagnare di più.
Non a caso scegliendo e affidandoti al tuo consulente finanziario indipendente avrai:
- Un professionista che lavora per i tuoi interessi
- Riduzione dei costi sulla gestione finanziaria
- Analisi previdenziali vere e non finalizzate alla vendita di un prodotto
- Successorie vere e non finalizzate alla vendita di un prodotto
- Analisi assicurative vere e non finalizzate alla vendita di un prodotto
- Immobiliari vere e non finalizzate alla vendita dell’immobile per aumentare la massa gestita
- Poter avere un unico interlocutore che ti conosce e sa i segreti delle tue finanze per farle crescere
Sembra un sogno non è vero?
Sì, lo so, lo è, ma come ogni sogno c’è prima qualche costo da pagare, d’altra parte se vi affidate ad un professionista lo pagate o sbaglio?
Se chiamate il commercialista, il consulente del lavoro, l’ingegnere o il dietista oppure quando andate dall’architetto vi fate far i progetti e poi scappate non pagando?
Non credo, anzi riconoscete il suo merito e siete già disposti naturalmente a pagare la parcella che vi farà.
Magari anche voi siete dei professionisti e sapete quanto, in questo mondo sempre più complesso e in continuo cambiamento, non possiamo sapere tutto.
Per questo per gestire i nostri soldi, risparmi e guadagni, è scontato rivolgersi a chi lo fa per professione e passione.
Arriviamo allora a quello che forse è oggi uno dei dubbi maggiori di chi cerca un consulente finanziario indipendente.
Quanto costa la consulenza finanziaria indipendente?
Facciamo subito questa premessa, la consulenza finanziaria indipendente si dice anche fee only.
Significa che un consulente finanziario autonomo è remunerato direttamente dalla parcella del cliente, non dalla banca o da altre case di gestione.
I prodotti efficienti, adatti a voi, che vi consiglia non gli servono per raggiungere budget commerciali, opera in totale assenza di conflitto d’interesse.
Paradossalmente se capisce che un prodotto ad oggi è sconveniente ve lo dice e sì, anche a costo di risultare con voi impopolare o antipatico.
Se vi dice di non investire ad esempio quando i mercati crollano, e voi siete ormai pronti a disinvestire, è lui che mantiene saldi investimenti ma soprattutto nervi, cercando di raggiungere il giusto compromesso nel massimo rispetto.
Per questo è bene che fin dai primi incontri ci sia piena trasparenza tra consulente e cliente.
Ma quanto costa ricorrere ad un consulente finanziario indipendente?
Ci può essere una parcella per una prestazione specifica, ad esempio per la consulenza successoria o previdenziale.
Ci sono poi le percentuali legate proprio al rapporto di consulenza finanziaria indipendente che si instaura e ci sono due tipi di parcella:
- Parcella annua in % al patrimonio sotto consulenza
- Parcella annua in % sulle performance ottenute
La seconda la sconsigliamo, il consulente finanziario indipendente, monitorando la vostra situazione, cercherà, per quanto poi i mercati consentono, di non farvi perdere e beh se i guadagni sono alti capite bene che non vi conviene.
Si, ma in valore concreto a quanto può ammontare la percentuale del consulente finanziario indipendente?
In genere la parcella media del consulente si aggira sullo 0,7% – 0,9%, essa viene applicata sul patrimonio in gestione.
Insomma, meno dei tanti e sempre più frequenti servizi di gestione automatizzata dei vostri investimenti, ma con il vantaggio che avete una persona che vi ascolta e struttura una soluzione adatta.
Se vi sembra tanto vi lascio in realtà una tabella di costi occulti che non sapete neanche di pagare solo per aver aperto un fondo o altro prodotto.
E stiamo parlando dei costi applicati solo sui prodotti:
Gli istituti aggiungono poi a questi costi gli altri oneri di gestione e anche il costo della loro consulenza finanziaria, che non è altro che consigliare di nuovo prodotti su cui loro guadagnano.
Se sei in dubbio e vuoi scoprire qual è il costo della consulenza finanziaria erogata dal tuo istituto puoi richiedere la Mifid II.
Su di essa troverai ripartite tutte le spese annuali che vengono applicate al tuo capitale, e sì, anche le spese per quella che, a loro dire, è la consulenza finanziaria, ma vediamone una.
MIFID II uno strumento per valorizzare la consulenza finanziaria indipendente
Mi raccomando, prima di leggerla mettiti comodo.
Quando ti sei ripreso dallo svenimento sono certo che la prima cosa che farai sarà cercare anche tu la consulenza finanziaria indipendente.
Finalmente potrete trovare la giusta gestione e pianificazione costruita sul vostro patrimonio attuale e sui vostri obiettivi di investimento, ma come detto inizialmente di vita.
Vi voglio dare un esempio di un report Mifid ricevuto da un cliente.
Questo è solo un esempio, e se non vi fidate, o anche semplicemente per un controllo, vi consigliamo di richiederla al vostro intermediario finanziario.
Mi raccomando è tenuto a fornirvela, quindi nel caso insistete.
Se ancora non sei convinto, vediamo un caso pratico di come dovrebbe essere una consulenza finanziaria indipendente e dei benefici che ti potrebbe portare.
In molti non percepiscono il valore che si nasconde dietro questa parcella, ecco perché vedremo un caso reale.
E certamente si tratta di benefici economici, ma che porteranno valore reale a tutta la vostra situazione personale.
I benefici della consulenza finanziaria indipendente: un caso reale
Come sempre mi piace far parlare i dati, i numeri, perché sono questi che alla fine contano.
Facciamo un prima e dopo del portafoglio.
Partiamo con il prima.
Questo era il portafoglio di un altro nostro cliente. La prima cosa che notiamo sono i prodotti.
Sono prodotti bancari e assicurativi caratterizzati tutti, però, dagli alti costi, pari a circa 38.000€.
Siete pronti per il dopo?
Questo è un portafoglio gestito con una consulenza finanziaria indipendente:
Cosa noti?
- Meno strumenti
- Più efficienti
- Costi abbattuti
- Rapporto rischio/rendimento preservato
In termini concreti cosa comporta?
A fronte di una parcella onesta e commisurata sul patrimonio, in un anno riesce a risparmiare circa 20.000€, su 10 anni diventano 200.000€, su 30 anni arriviamo a 600.000€.
Quello che però penso sia il vero valore aggiunto della consulenza finanziaria indipendente sono i costi opportunità che si riescono a liberare.
Stante le condizioni attuali si riesce a guadagnare in termini di risparmio reinvestito su 10 anni 250.000€ e su 30 anni più di 1.336.000€.
Di fronte a questi risultati e al valore che ne otterreste non sareste anche voi disposti a pagare?
La consulenza finanziaria indipendente in Italia: un lavoro del futuro
La consulenza finanziaria indipendente in Italia sarà uno dei principali lavori del futuro.
Non solo, anche oggi è di fatto già un’opportunità gigantesca, ma anche domani lo sarà.
Come mai? Perché il mercato della consulenza finanziaria è enorme e la competizione è bassissima.
Praticamente chi prima arriva si prende tutto ed è per questo che nell’articolo di oggi vi spiegherò tutto quello che c’è da sapere sul consulente finanziario indipendente.
Che cosa fa, quali sono le attività che può fare per il cliente, come può aiutare il cliente, quanto può guadagnare il consulente finanziario indipendente e come noi possiamo avvalerci dei suoi diversi servizi.
Non solo, quali sono le prospettive in Italia, vedremo dei numeri incredibili, e soprattutto, visto che ci sono pochissime informazioni a riguardo, ti spiegherò anche come si può diventare consulente finanziario indipendente.
Anche se oggi parti da zero, non hai esperienze nel settore finanziario, ma ti piacerebbe iniziare questo percorso nella consulenza finanziaria.
Come mai sarà uno dei lavori del futuro
Nell’introduzione ti ho detto che il consulente finanziario indipendente sarà uno dei lavori del futuro in Italia.
Questa immagine estratta da FINRA Broker-Dealer and SEC Registered Investment Advisor Firms mostra la crescita dei consulenti finanziari indipendenti in USA, e vediamo come anno dopo anno i consulenti finanziari indipendenti in USA stiano soppiantando i vecchi promotori finanziari.
Questa tendenza che abbiamo appena visto in USA è condivisa anche da moltissimi altri paesi, tra cui tanti anche in Europa.
In Italia siamo semplicemente più indietro, ma oramai questa rivoluzione si è innescata.
Sarà inarrestabile perché i benefici che può portare questo nuovo professionista rispetto alla vecchia industria finanziaria tradizionale per il cliente sono immensi.
L’elemento che più ti dà soddisfazione nella consulenza finanziaria è che sono benefici soprattutto tangibili.
La consulenza finanziaria fa al caso tuo?
Ti dico subito che se vuoi proseguire questa professione del consulente finanziario indipendente solo e soltanto per i soldi chiudete l’articolo, adesso.
Perché non ha senso?
Perché senza la passione non si va da nessuna parte.
Secondo, prima di tutto devi seguire il percorso della consulenza finanziaria:
- per aiutare il cliente
- perché è un argomento, un settore che ti piace
La parte economica, il tuo profitto sarà soltanto una diretta conseguenza di fare bene il tuo lavoro, altrimenti davvero non andrai da nessuna parte.
Questo te lo posso garantire e vale per ogni professione.
Ma scopriamo tutto in questo che sarà l’articolo definitivo sulla consulenza finanziaria indipendente, la nostra guida definitiva alla consulenza finanziaria.
Sicuramente, lo dico con un certo orgoglio, in Italia siamo la scuola per consulenti finanziari indipendenti più grande.
Pensa soltanto che nell’ultima edizione della masterclass per diventare consulente finanziario abbiamo avuto 700 candidati e 100 iscritti.
Potrai scoprire il programma della masterclass, gli argomenti che trattiamo, come puoi candidarti e tutto quello che c’è da sapere su come fare per diventare consulente finanziario.
Potresti essere uno dei nostri prossimi studenti, e magari anche un nostro collaboratore.
La differenza tra consulenza finanziaria tradizionale e delle banche
La consulenza vecchio stampo è una consulenza che è finalizzata alla vendita dei propri prodotti finanziari, come possiamo vedere dall’immagine estratta dal Sole 24h.
Dall’altra parte invece abbiamo il consulente finanziario indipendente.
Lo potete associare un po’ al commercialista o all’avvocato.
Quando voi andate dall’avvocato vi fa una consulenza, che però non è finalizzata alla vendita di niente.
Un avvocato non ti chiede 500€ per una consulenza e poi ti fa una consulenza per venderti il codice civile o per venderti altri prodotti.
Pagate 500€ per la consulenza dell’avvocato affinché l’avvocato possa mettere sul piatto le sue competenze e la sua esperienza, o semplicemente il suo punto di vista.
Si tratta di una consulenza che serve per fare i miei interessi, che tuteli me.
Chi lavora in banca cura gli interessi del proprio datore di lavoro, poi i suoi e solo dopo vengono i vostri.
Gratis, quindi, e che valore aggiunto poi…
Dall’avvocato o dal commercialista, invece, questo non succede perché io ti pago e tu cerchi di fare il massimo per me.
Molti sottovalutano tale differenza, o gli danno poco peso, ma in realtà è una differenza gigantesca. Soprattutto questa differenza sta portando tutto il mondo a preferire i consulenti finanziari autonomi, quelli indipendenti al vecchio modello di consulenza finanziaria basato sulla vendita.
Cosa significa essere un consulente finanziario indipendente e autonomo
Per te che vuoi intraprendere questa professione innanzitutto devi conoscere questa differenza importante.
Se lavori in maniera indipendente non avrai dietro nessuna mandante, nessun datore di lavoro a cui devi rispondere a cui devi giustificare budget, parcelle che fai pagare, i prodotti che devi “piazzare”.
Non ti telefonerà mai nessuno che ti dirà guarda mi devi piazzare questi prodotti, piuttosto che quelli, perché ci guadagnano di più.
Se invece dell’indipendenza non vi interessa nulla, e volete avere il brand dietro la scritta della banca e rispondere a dinamiche commerciali, rispondere ai manager e super manager di turno che vi dicono di fare quello che dovete fare benissimo, ma non state scegliendo la consulenza finanziaria indipendente, avete ruoli e obiettivi diversi.
Perché la consulenza finanziaria sarà uno dei lavori del futuro
Ci sono due tendenze in atto.
Mentre i consulenti indipendenti sono pochi e in forte crescita, i promotori finanziari vecchi sono tantissimi, troppi.
Il settore all’estero sta diminuendo, è in difficoltà, poi sei libero di scegliere.
Ma come vedi anche in Italia il trend comincia a scendere.
I quattro requisiti fondamentali che deve rispettare un consulente finanziario per essere indipendente
Numero uno non deve avere conflitti di interesse.
Non può prendere soldi da un fondo, da una società finanziaria e simili società di gestione per sponsorizzare il suo prodotto.
Se ti arriva l’emittente di un ETF o di un fondo o qualsiasi società finanziaria che ti dice fai comprare questo strumento ai tuoi clienti e io ti pago x-y-z, questo non lo puoi fare.
E non solo per etica, ma perché appena ti arriva un controllo, e i controlli fidatevi che arrivano, ti radiano.
Per fortuna Consob e Banca d’Italia di concerto con l’OCF controllano.
Non scherzo, è successo, e ad essere colpiti sono stati consulenti finanziari furbetti e nel 2020, per la prima volta, è stata radiata una società di consulenza finanziaria indipendente.
E una volta arrivata la radiazione i giochi sono finiti.
L’hanno pagata cara e per cosa?
Mi raccomando assenza sempre totale di conflitto di interessi.
Siate sempre il più trasparenti possibile, ve lo dico perché arriveranno.
Vi arriveranno proposte e offerte, ma se volete fare il consulente finanziario indipendente dovrete dire no.
Vi sembreranno opportunità ma vi rovineranno la vita e vi impediranno poi di fare il consulente finanziario indipendente.
Operate in maniera onesta e trasparente in applicazione del codice deontologico di questa professione.
Requisito numero 2 è il requisito patrimoniale.
Ogni società di consulenza finanziaria indipendente o consulenti finanziari indipendenti devono avere tutti quanti un’assicurazione che li protegge, qualora ci dovesse essere qualche problema economico-finanziario grave.
Protegge sia il consulente finanziario indipendente o la società, ma protegge anche il cliente.
Attenzione che non protegge il cliente perché magari il mercato scende del 10%.
Non funziona così, però protegge per tutte quelle situazioni dove si verificano truffe, negligenza, problemi gravi.
Il fatto di essere assicurati per il cliente è una bella tutela in più.
Gli ultimi 2 requisiti per diventare un consulente finanziario indipendente
Requisito numero 3 avere dei requisiti organizzativi.
Non posso fare il consulente finanziario indipendente con un file word e/o col taccuino dove prendo appunti, assolutamente no.
Ci sono piattaforme e strumentazioni specifiche per poter fare il consulente finanziario indipendente.
Tutti i consulenti finanziari indipendenti devono avere questi strumenti per fare una consulenza personalizzata.
Ad esempio, ad un cliente devo sottoporgli il questionario Mifid.
Con esso, una volta valutato il suo profilo di rischio, devo accettarmi con delle piattaforme che il portafoglio che gli andrò a comporre lo rispetti, e che il cliente possa tollerarlo.
Questo lo posso fare solo tramite piattaforme e strumenti ad hoc che vi facilitano e vi garantiscono l’integrità del vostro operato e verso il vostro cliente.
Ad esempio, nel mandargli le raccomandazioni personalizzate devo rispettare determinati requisiti e processi.
Senza un adeguato impianto organizzativo il consulente finanziario indipendente non si può fare perché non potrebbe portare avanti il suo lavoro.
Requisito numero 4 un requisito importantissimo.
Parlo del requisito dell’onorabilità come possiamo vedere nell’immagine estratta da Agorà di Milena Gabbanelli.
Onorabilità vuol dire l’assenza totale di pendenza oppure condanne.
Anche questo requisito è importante per il cliente.
Vi affidereste ad un professionista, affidereste il vostro patrimonio a chi ha commesso reati?
Devo sapere che sei una persona onesta, oltre al fatto che hai un impianto organizzativo o che hai una assicurazione e che non hai conflitti di interesse, voglio che tu sia onesto.
Tutti questi sono requisiti importanti anche a garanzia del cliente e della riuscita della consulenza finanziaria.
Il cliente deve sapere chi ha di fronte.
Se rispettiamo tutti questi requisiti possiamo fare i consulenti finanziari indipendenti.
No, non si può fare così dall’oggi al domani, come non ci si improvvisa avvocati, commercialisti o medici, servono questi requisiti fondamentali.
Altrimenti sarebbe una truffa, abusivismo finanziario, ma la vostra stessa consulenza non sarebbe esaustiva e valida e sulla lunga perderete il cliente, la faccia e i soldi in cause giudiziarie.
Cosa si deve fare per diventare consulente finanziario
Come diventare consulenti finanziari indipendenti?
Prima cosa procedere con l’iscrizione all’albo per consulente finanziario autonomo.
Come si fa ad iscriversi all’albo dei consulenti finanziari autonomi?
Come ogni albo, bisogna sostenere un esame di valutazione.
Si tratta di un esame organizzato dallo OCF che è di fatto l’organismo di vigilanza dei consulenti finanziari.
Serve a valutare le conoscenze, le competenze del candidato consulente finanziario indipendente.
Perciò step uno: fare l’esame per consulente finanziario.
Step due: superarlo, solo dopo ti puoi iscrivere all’albo.
L l’iscrizione richiede un procedimento che bisogna rispettare e volto ad attestare la tua validità ad operare.
La domanda si può presentare solo dopo aver superato l’esame per l’abilitazione.
Se invece si è già sostenuto l’esame in passato e ti sei iscritto in un’altra sezione, ad esempio nella sezione dei promotori finanziari, ad oggi consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede, devi chiedere il passaggio da una sezione all’altra.
Non devi andare a ri-sostenere l’esame.
Quali titoli ed esperienze servono per fare il consulente finanziario autonomo
In tanti si chiedono se per sostenere l’esame e iscriversi poi all’albo bisogna avere conoscenze ed esperienze specifiche.
La domanda di iscrizione come consulente finanziario autonomo si può presentare in realtà anche se non si possiede la laurea e non bisogna aver lavorato in banca.
No, assolutamente no.
Per poter fare l’esame non serve aver lavorato in banca, non serve avere lavorato nelle compagnie assicurative, non serve aver fatto esperienza in società finanziarie.
Di più, non serve una laurea in economia, ma non serve una laurea in generale o master specifici.
Magari nel tempo sì, ma valuterete voi come e se specializzarvi.
Quello che però è richiesto è almeno di avere il diploma di scuola secondaria, essere diplomato presso un istituto superiore di durata quinquennale riconosciuto.
Per il resto ci pensiamo noi a prepararti grazie al nostro Master Consulente Finanziario Indipendente ti permette di diventarlo in soli 7 mesi anche se parti da zero e se sei senza laurea
Cosa NON fa un consulente finanziario
La cosa importante, qui spesso si fa confusione, è non confondere il consulente finanziario indipendente con il gestore.
Il gestore è quello più tecnico che deve avere più competenze, va a fare il report tecnici dei mercati finanziari, magari struttura lui stesso i prodotti finanziari, gestisce fondi o gestioni patrimoniali.
Crea e modella portafogli.
Quello è il gestore e lì servono competenze più tecniche e più approfondite.
Dall’altra parte invece c’è il consulente finanziario indipendente che non deve fare il gestore, non deve gestire i fondi oppure strutturare prodotti finanziari complessi.
Il problema principale di tantissimi consulenti finanziari indipendenti è proprio un problema di identità, cioè non sanno chi sono loro stessi.
Non sanno che cosa fanno.
La maggior parte dei consulenti finanziari credono di essere gestori quando invece non sono gestori, sono due lavori completamente diversi ed entrambi utili, ma a cose diverse.
Il consulente finanziario ascolta il cliente, parla con il cliente, capisce quali sono le esigenze del cliente e le conoscenze del cliente.
Lo aiuta a definire gli obiettivi, lo aiuta a fare budgeting familiare ed ad allocare bene le risorse per cercare di raggiungere gli obiettivi futuri.
Dopo aver fatto la sua bella pianificazione lo aiuta nel tempo e lo supporta a non prendere decisioni errate.
Farebbe del male al cliente se si mettesse a fare il gestore.
Il lavoro di consulente finanziario è un lavoro molto di pianificazione e psicologico anche con il cliente.
Gli insegna a razionalizzare la gestione del proprio patrimonio.
Un consulente finanziario può essere il top di tutta Italia semplicemente perché ha compreso che non fa il gestore e che deve supportare il cliente per fa sì che non commetta gli errori che fanno tutti.
Facendo ciò già diventa uno dei top dei top.
La maggior parte che cosa fa?
La differenza tra consulente finanziario indipendente e gestore
Si pensa di essere gestore ma, come detto, sono due professioni differenti, entrambe utili e reciprocamente funzionali, ma differenti.
Un bravo consulente finanziario non si mette a giocare con i portafogli: adesso compriamo questo petrolio, adesso speculiamo di qua e di là.
Non lo fa e il cliente non deve chiederlo, perché non gioverebbe al bene delle proprie risorse economiche. Tanto più che poi fanno peggio dei gestori.
Già il gestore è un lavoro difficile, la maggior parte, il 95% dei gestori di fondi, non riescono a battere i propri benchmark, figuriamoci se il consulente tra le tante attività si mette anche a fare il gestore.
Un cardiologo non si improvvisa ginecologo e un ginecologo non si sveglia andrologo e nessuno dei tre si metterebbe a fare l’allergologo.
Così come un avvocato civile non si sporca con il penale.
Sono lavori e specializzazioni diverse, con obiettivi e funzioni diverse.
Un consulente ha tanti diversi compiti e non fa il gestore ma si avvale di un team di analisti che stanno sempre lì a fare quello di lavoro.
Alcuni consulenti indipendenti di oggi non hanno ben chiara questa differenza.
Non sono soli tra quelli che lavorano nell’industria finanziaria e che non hanno capito qual è il loro ruolo.
Tanti giocano davvero a fare i fenomeni.
Anche noi in azienda abbiamo dei ruoli diversi: io personalmente non sono un consulente finanziario indipendente.
Non sono iscritto all’albo perché lavoro vivo in Svizzera, ma soprattutto perché non è il lavoro mio.
Non faccio quello di lavoro.
Ma perché non lo faccio di lavoro?
Perché non conviene farlo?
Semplicemente perché è un altro mestiere.
Io mi sono specializzato in altro e in azienda il consulente finanziario indipendente della Io investo SCF srl lo fa Danilo.
Affiancato da altri consulenti finanziari senior e altri consulenti finanziari junior.
Danilo è iscritto all’albo e fa il consulente finanziario indipendente.
Non fa però il gestore, siamo diversi ed entrambi diamo il massimo per la riuscita dell’azienda, che come ogni impresa richiede specializzazioni, professioni e compiti diversi.
Io faccio la parte più tecnica, la parte più operativa insieme agli altri analisti e agli altri trader.
Siamo tecnici, non parliamo con il cliente siamo lì a lavorare coi numeri.
I consulenti finanziari indipendenti iscritti parlano con i clienti e trovano la soluzione con loro.
Sono due lavori completamente diversi ed è così che si riesce a fare il lavoro al meglio.
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Come si trova un consulente finanziario indipendente?
Per trovare un consulente finanziario indipendente basta andare sul sito dell’OCF e cercare nella sezione dei consulenti finanziari autonomi il proprio consulente finanziario. Si scarica il file zip e lì si cerca in base alla propria regione il consulente finanziario preferito, o se cercate una società di consulenza finanziaria indipendente vi basta consultare la seconda sezione e trovate tutte le società di consulenza finanziaria indipendente come la Io Investo SCF S.r.l.
La nostra è una società di consulenza finanziaria indipendente iscritta all’albo.
Andando sul sito dell’OCF, potete verificare voi stessi tutte le persone o le società che sono iscritte regolarmente all’albo e che sono pertanto degne di assolvere con onestà alle vostre esigenze economico finanziarie.
Ad esempio, la Io Investo OCF srl, potete verificare anche voi in qualsiasi momento, è iscritta all’albo con la delibera del 30 novembre del 2020.
Siamo regolarmente iscritti, e come detto, tra l’altro, per il cliente questa è una garanzia in più.
Quando uno si scrive nell’albo automaticamente si rimette al controllo e alla vigilanza dell’OCF e della Consob.
Come abbiamo visto, se si commettono errori o si agisce in malafede prendono seri provvedimenti.
Come ci si iscrive all’albo dei consulenti finanziari
La procedura di iscrizione non è semplice.
Si deve dimostrare di possedere i requisiti, si devono redigere dei protocolli e poi loro devono verificare.
Il segreto per essere un bravo consulente finanziario
Che valore avete creato al cliente? Che beneficio avete apportato alla sua vita?
Un +5% in un anno, ma non vi siete curati delle esigenze economico finanziarie della sua vita, non avete apportato beneficio, ma un danno.
Questo è un problema gigantesco attuale italiano, ad esempio ancora il consulente finanziario è utile nella pianificazione successoria.
Se voi siete o più bravi consulenti finanziari della storia non fate solo il portafoglio tutto carino.
Perché se poi il cliente muore nell’incidente o rimane invalido, quel poveraccio che ormai abbiamo preso di mira muore, a chi va a finire tutto quel bel patrimonio?
Magari i soldi vanno a finire a persone a cui non dovevano andare a finire, a cui non avrebbe voluto lasciare un centesimo.
E in tema successorio si sfasciano famiglie.
Un bravo consulente finanziario vi invita a pensare e risolvere anche questi problemi legati alle vostre finanze.
Le persone non lo sanno, ma se fate capire questo, il cliente riceverà un valore incredibile e anche lì, pertanto, maggiore è il valore che riuscite a creare e tangibile più il cliente è anche disposto a pagarvi.
Il consulente finanziario indipendente può fare valutazioni ed analisi di situazioni debitorie del cliente, quindi suggerirgli come comportarsi in base a specifiche situazioni di debiti.
Un consulente finanziario indipendente può anche lavorare e specializzarsi per lavorare con le aziende, fare quindi il direttore finanziario in outsourcing per le aziende.
Un consulente finanziario fa un’analisi a 360 gradi e non ha conflitti di interesse nella consulenza perchè non ti deve vendere prodotti finanziari.
Ti va a consigliare quello che effettivamente è meglio per te.
Il consulente finanziario dipendente è una figura super partes che lavora per te, che fai i tuoi interessi.
Quanto può guadagnare un consulente finanziario
Cerchiamo di capire un attimo adesso come può guadagnare il consulente finanziario indipendente.
Come può farsi pagare dal proprio cliente?
Ci sono diversi modi per retribuire un consulente finanziario indipendente.
Si può pagare come percentuale sul patrimonio che si mette in gestione o in base alle performance ottenute.
Cosa fa la differenza? Il patrimonio da gestire ed anche la complessità del portafoglio stesso.
Alcuni applicano parcelle digressive in base al capitale.
Si può avere anche un patrimonio da 500.000€ o da 4 milioni, ma se si presenta un profilo ed una gestione complessa, chiaramente si può richiedere una percentuale di pagamento uguale.
Altra alternativa per il consulente finanziario è di far pagare un totale per ogni prestazione che fa.
Quindi sul portafoglio finanziario farsi pagare magari a percentuale, una piccola percentuale 0,3% di tutto il capitale, e poi magari però sulla pianificazione previdenziale gli metti una parcella fissa.
Quindi per la pianificazione previdenziale che ti faccio oggi, e ri-vediamo ogni 4-5 anni, il prezzo è di 500 euro 1.000 euro 1.500 dipende da diversi fattori.
Per la pianificazione assicurativa, anche lì, se è un servizio specifico mi paghi la parcella a 100, 200, 500, 1000 euro in base alla complessità, e se accetta bene, sennò come visto dall’esempio precedente se fa un incidente rischia lui.
Quindi puoi farti pagare la parcella per servizi specifici che possono essere fatti e rifatti anche negli anni successivi in base chiaramente al fatto che cambia la situazione finanziaria ed economica e patrimoniale della persona.
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La consulenza finanziaria e la relazione con il cliente
Dovete mettervi in testa che la consulenza finanziaria non è spot.
Nel momento in cui il cliente vi racconta tutto della propria famiglia, che sono tutti i dati personali importanti, significa che vuol diventare un fiduciario del cliente e continuerà a farlo anche negli anni successivi.
E se non lo fa e vi sfrutta spot voi potreste anche rifiutare di seguirlo, non avrebbe anche molto senso.
Se impostate un piano dovete seguirlo nel tempo e il consulente finanziario vi aiuta.
Magari un anno può essere meno forte la sua presenza ma, come il commercialista, ci perdereste più a perderlo che a mantenerlo. Tra costi per ricercarne uno nuovo, pianificare e rifare Mifid e ridefinire tutto, ecco qua che non vi conviene.
In alcuni casi diventa un vero e proprio fiduciario familiare.
Il pagamento in percentuale della consulenza finanziaria: bene o male?
Altra modalità con cui potete farvi pagare è a performance quindi una percentuale su quanto guadagna il cliente.
Questo può essere particolarmente benvoluto dal cliente che dice vabbè lo pago solo se mi fa guadagnare, in realtà per il cliente è la soluzione più costosa.
Il consulente entra in conflitto di interesse perché se va male non guadagni nulla, ma se va bene, e più guadagna, più tu guadagni, e quindi lo potresti dirottare su soluzioni più aggressive che potrebbero rovinarlo.
La performance è del mercato non la tua.
È un’opzione pericolosa inutile e costosa per il cliente perché poi nel lungo termine quel 10% di performance o,20% al cliente gli costerà molto di più rispetto al classico costo dello 0,3-1%.
Al momento della proposta d’offerta dovrete spiegare semplicemente queste caratteristiche al cliente, poi sceglierà lui.
E non cercate lauti guadagni perché in un anno ci sono cali repentini e performance negative, non dovete dare voi i soldi ai clienti, lavorereste gratis.
Quanto è disposto a farsi pagare un cliente per una consulenza finanziaria?
Qui dipende sempre dalla relazione e dal valore che create al cliente. Se pago 100 per avere 300 chiaramente sono più disposto a pagare o no? E vi assicurate di essere seguiti al meglio.
Un esempio pratico della parcella di un consulente finanziario autonomo
Vi faccio un esempio di una fattura dell’anno scorso, è di Danilo Zanni, che all’epoca non era ancora AD della SCF Io Investo, ma era regolarmente iscritto quale consulente indipendente.
Un cliente ha pagato 3.382€ una fattura di sei mesi, il che equivale a 6.764€ di pianificazione finanziaria all’anno.
Vi sembra assurdo?
Non lo è assolutamente, perché il cliente è consapevole dei vantaggi che ha ricevuto e che riceverà in futuro e i vantaggi sono decisamente superiori rispetto alla fattura che sta pagando.
La finta consulenza della banca gli costava molto di più, 30.000-400.000 costi all’anno, finalmente ora inizia a risparmiare e gli date benefici molto maggiori.
Nella nostra esperienza vediamo che ci sono i clienti che sono sempre ben felici di pagarci la parcella.
Forse un’eccezione, chi è felice di pagare?
Eppure sanno che pagano meno e hanno benefici superiori e più ampi, a 360 gradi.
Alla base c’è una creazione di valore e il valore che create dal cliente deve essere superiore di gran lunga rispetto alla parcella che chiedete, questo è alla base perché altrimenti non durate tanto.
Come faccio per diventare consulente finanziario indipendente: i percorsi per diventare consulente finanziario
Se sono un principiante sono semplicemente un appassionato di investimenti, non ho una laurea in economia, non ho mai lavorato nel settore finanziario ho solo il diploma di quinto superiore, lo posso fare?
Attualmente per fare il consulente finanziario indipendente ci sono pochi percorsi e incompleti.
Partiamo dalle Università.
Ad oggi non ci sono università, a parte qualche iniziativa spot fatte ogni tanto, ad esempio al politecnico di Milano.
Si focalizzano su spiegare e come fare per iscriversi all’albo, teoria e neanche tanto e stop.
Vi danno tutte le informazioni che servono per superare l’esame, ma se domani volete mettervi a fare il consulente finanziario dipendente non lo potete fare.
Lo potete fare ma non avete le competenze per farlo.
A livello di percorsi privati c’è qualche società che lo fa, però anche lì sono in parte incompleti.
Vi faccio un esempio, io nel 2015 feci già un master in consulenza finanziaria indipendente, mi ha trasferito le competenze, vero, ma non mi ha preparato per superare l’esame.
Oppure ci sono altre e altri percorsi privati che ti insegnano tutto quello che devi sapere per superare l’esame e, di nuovo, non si trasferiscono le competenze.
Di offerta formativa, poichè è un settore giovane, ce n’è poca, è incompleta ed è affidata soltanto a qualche piccola società privata.
Ci sono alcuni libri per la preparazione all’esame e poi c’è qualche piccolo testo che spiega un po’ quello che fa il consulente finanziario indipendente, però anche lì non è sufficiente per poi fare il consulente finanziario dipendente, andiamo a vedere semplicemente le persone, il numero di persone, questi numeri dichiarati dell’OCF.
Circa il 40% di chi prova a fare l’esame ogni volta riesce poi a superarlo, quindi vediamo che è un esame possibile da superare, ma difficile da fare.
Ci vuole tempo, studio, impegno e la maggior parte delle persone che provano a fare l’esame poi non superano.
E lo stesso vale poi per la pratica e l’avviamento alla professione.
Quelli che provano a leggere qualche libro o a vedere qualche cosa su internet, ma alla fine non basta.
Bisogna capire come funziona il mercato come funziona la previdenza, assicurazione, successioni.
Uno può anche leggere un po’ di informazione a destra e sinistra ma non basta, non è sufficiente.
Si può andare a fare esperienza in società di consulenza, ma ce ne sono poche e anche lì dovrete passare tempo per imparare e diventare competenti.
È un percorso veramente dove ci possono volere anni.
Se vai all’università, tra che fa economia, ti laurei a 25 anni, hai pagato le tasse, la benzina per andare o anche la stanza se sei fuori sede, i libri, ma la formazione resta, per natura stessa dell’università, solo teorica.
Per cui potresti fare tutto da solo, ma qui auguri perché potresti metterci davvero tanti anni e perderti questo treno e non avere lo stesso competenze e conoscenze complete a 360 gradi.
Noi, perché ci siamo passati in prima persona, abbiamo strutturato un nostro percorso per diventare consulenti finanziari indipendenti che come vedi ci dà anche diverse soddisfazioni:
Lo definiamo un percorso per diventare consulente finanziario unico in Italia perché, ad oggi, poi non so se riuscirà qualcuno nei prossimi anni, è l’unico che unisce la preparazione, superare l’esame, alla maturazione delle competenze per affrontare la professione.
Ma come faccio a fare esperienza?
Daremo la possibilità e stiamo dando la possibilità di collaborare con noi, chiaramente non a tutti, ma agli studenti più bravi.
In più ancora, se qualcuno si chiede ma poi come faccio per fare esperienza?
Per fare pratica diamo anche la possibilità, non a tutti, e non a tutti subito, perché non è che possiamo prendere tutti e inserire tutti quanti nel nostro nostro organico, però ai migliori e scaglionati nel tempo, di lavorare con noi nella nostra SCF.
Seguendo tutti i nostri protocolli, tutte le nostre regole, con una struttura dietro che li supporta nel loro operato, possono quindi stare tranquilli sia i nostri consulenti junior, sia i nostri clienti, che saranno seguiti da persone preparate che hanno studiato, ma non solo, sono supportati e la loro attività è revisionata da tutti i nostri consulenti senior.
Hanno sempre una struttura dietro che non gli permette margine di errore.
Insomma, davvero un percorso completo soprattutto per chi è un principiante e parte da zero.
Valido però anche per chi si sente più avanti e vuole acquisire le competenze di base per andare a superare l’esame o solamente le pratiche.
Se volete andate a vedere quello che dicono i nostri studenti sul sito trustpilot.com che è l’azienda più grande al mondo di recensioni verificate.
Abbiamo centinaia e centinaia di testimonianze di persone che insomma raccontano la loro esperienza e abbiamo un punteggio altissimo.
Oltretutto la nostra azienda è certificata ISO 9001 che certifica la qualità non del corso, ma del processo con cui progettiamo e realizziamo i nostri corsi.
Un processo con cui selezioniamo i nostri docenti, assistenza sia in prevendita che in post-vendita.
Perciò se vi interessa diventare consulenti finanziari indipendenti e partite da zero, o quasi, e volete farlo con il piede giusto, nel minor tempo possibile, magari avendo anche la possibilità di collaborare e lavorare con noi e quindi iniziare davvero come me o Danilo, v’invito a dare uno sguardo qui sotto in descrizione per candidarvi al nostro Master Consulente Finanziario Indipendente, per superare l’esame di abilitazione, acquisire le competenze finanziarie ed imparare come trovare clienti e fatturare sin da subito.
Danilo Zanni