Come proteggere la privacy online? 8 tecniche

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Come possiamo proteggere la privacy online? C’è un famoso detto che recita:” Se non stai pagando, il prodotto sei tu”. 

Usato sovente per giustificare l’enorme raccolta di dati personali che sta dietro ogni servizio gratuito di cui possiamo oggi usufruire su Internet.

Viviamo in un epoca dove la concessione dei dati personali è all’ordine del giorno, spesso addirittura inconscia o automatica.

Se però sei uno di quelli che alla privacy tieni ancora beh sappi che limitare il tracciamento è possibile grazie a metodi efficaci in grado di farlo.

In questo articolo vedremo 8 tecniche per proteggere la privacy online.

Se vuoi sapere perché è importante la privacy online allora potrebbe interessarti il nostro articolo:” cyber security cos’è e perché è importante” 

Come proteggere la privacy online 1:Disabilitare i cookies

Come proteggere la privacy online
www.avira.com

I cookies sono un sistema in rete per tracciare il comportamento dell’utente.

Sono file archiviati sul nostro computer, o sui nostri dispositivi mobili, attuati dai siti Web che visitiamo. 

I cookies servono per permettere ai siti di riconoscerci quando li visitiamo una seconda volta e per farci riprendere la navigazione dal punto in cui eravamo arrivati, oppure nei siti di e-commerce ci permettono di selezionare dei prodotti, lasciarli nel carrello e ritrovarli li anche dopo mesi per procedere all’acquisto.

Questo sembra tutto comodo e fantastico non è vero?

C’è però un altro aspetto della medaglia, nei cookie vengono archiviati anche tutti i nostri dati di login ai siti con relative password. 

Il problema è che molti siti non criptano i file dei cookie e, nel caso in cui essi vengano violati da un attacco hacker, ecco che anche tutti i  nostri dati finiscono direttamente nello loro mani.

Soluzione? Disabilitare i cookies.

Questo renderà la navigazione sicuramente più scomoda ma decisamente più sicura e rispettosa della nostra privacy.

Come proteggere la privacy online 2: Navigare in incognito

Ogni browser ormai comprende la possibilità di navigare in  “incognito”.

In questo modo, il motore internet  non salva i siti visitati nella cronologia e non salva i cookies, impedendo a gran parte dei codici di tracking di sapere cosa stiamo facendo. 

La navigazione privata non è un metodo efficace al 100% per tutelare la nostra privacy, ma è sicuramente utile a limitare moltissimo la quantità di dati che regaliamo.

Con questo metodo però la società che ci fornisce la connessione a Internet  continuerà a veicolare i dati che entrano ed escono dal nostro PC durante la navigazione, anche in incognito.

3: Motori di ricerca amici della privacy

Un’altra soluzione è quella di utilizzare motori di ricerca privacy-friendly, sicuramente meno “invadenti” dei più blasonati.

Essi non vendono le informazioni ricavate dalle ricerche degli utenti ma vivono delle sole inserzioni pubblicitarie pubblicate tra un risultato e l’altro fornito.

Tra questi “amici della privacy” segnaliamo DuckDuckGo, Startpage, Search Encrypt e WolframAlpha.

Come proteggere la privacy online
https://duckduckgo.com/

4: Browser amici della privacy

Lo stesso ragionamento fatto per i motori di ricerca vale anche per i browser.

In un mondo dominato da  Google esistono molte alternative valide che usano tecnologie apposite atte ad evitare che i siti raccolgano troppe informazioni. 

Questi browser quasi sempre criptano i dati che inviamo e riceviamo durante la navigazione, affinché non possano essere letti.

L’uso però risulta piuttosto diverso e bisogna farci l’abitudine.

Attivando  tutte le opzioni pro-privacy di questi browser, infatti, è un po’ come se navigassimo costantemente in incognito. 

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Come proteggere la privacy online 5: le VPN

Le VPN ovvero Virtual Private Network, sono una sorta di reti private , un metodo per proteggere la nostra privacy online molto efficace ed allo stesso tempo complesso. 

Le VPN fanno due cose: mascherano l’ indirizzo IP, impedendo così il tracciamento del dispositivo dal quale ci colleghiamo, e applicano la crittografia ai dati, rendendoli illeggibili da chi non ha la chiave di sicurezza.

Sono delle soluzioni a pagamento e a volte posso risultare un po ostiche per l’utente inesperto che non riesce a configurarle.

Come proteggere la privacy online 6: DNS

I server DNS hanno il compito di tradurre le URL digitate dall’utente o contenute nei link sui quali facciamo click, nei reali indirizzi IP dei server che ospitano i siti Web. 

Ogni sito internet  è fisicamente ospitato su dei server che hanno un preciso indirizzo IP,  composto da una lunga stringa di numeri.

Grazie al protocollo DNS (Domain Name System), queste stringhe possono essere tradotte in URL, per esempio www.google.com per poter navigare sul sito ufficiale.

Se però  il server DNS viene violato da un hacker, quando noi digitiamo l’URL potremmo essere spediti su un sito fake, magari pieno di virus.

Per conoscere la sicurezza dei server DNS che utilizziamo possiamo usare tool gratuiti, disponibili online.

7: Usare macchine virtuali

Qui entriamo più nella sezione esperti, dato che non è una soluzione alla portata di tutti.

Utilizzare una macchina virtuale è come utilizzare un contenitore separato dal resto del sistema per eseguire un programma o aprire un file. 

Quel che succede all’interno del contenitore, quindi, non mette a rischio la sicurezza dell’intero sistema. 

Questo può essere uno strumento utile qualora avessimo dati di estrema importanza da proteggere e potremmo usare le macchine virtuali per aprire dei file sospetti, che potrebbero contenere un virus o  malware.

8: Usare un sistema operativo su chiavetta Live USB

Ultimo suggerimento ancora più complesso, ma ancora più efficace per tutelare la nostra privacy, è usare un sistema operativo caricato su una chiavetta USB (o un DVD) “Live”.

 Trovandosi su dispositivi rimovibili che contengono al loro interno un sistema operativo essi sono in grado di eseguire il boot del computer e di renderlo pienamente utilizzabile. Senza però andare a toccare il sistema operativo vero e proprio.

Molto simile all’utilizzo delle macchine virtuali, solo che, a differenza di esse,  il “contenitore” è esterno e non interno al sistema operativo.

Molti “Live OS” sono stati progettati espressamente per tutelare la privacy e includono diversi protocolli di crittografia e di mascheramento del nostro indirizzo IP.

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Davide Cassaghi

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